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|REVIEW PARTY| Può succedere anche a noi? - Becky Albertalli/Adam Silvera

ottobre 08, 2019











Arthur è entusiasta all'idea di trascorrere un'intera estate a New York. Per lui, cresciuto a pane e musical, è proprio una città magica, romantica, dove tutto può succedere. Se Broadway gli ha insegnato qualcosa, poi, è che l'universo può recapitarti una storia d'amore indimenticabile quando meno te l'aspetti. E quale luogo al mondo potrebbe essere un set migliore della città che non dorme mai?
Ben, invece, pensa che l'universo per una buona volta dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Se davvero ci tenesse a lui, di certo non starebbe andando all'ufficio postale per spedire un'intera scatola di oggetti posseduti dal suo ex.
Ma quando, proprio in quel grigio luogo affollato, le strade di Arthur e Ben si incrociano, viene il sospetto che il destino abbia davvero qualcosa in serbo per loro. Ma che cosa di preciso?
Forse niente. In fondo, dopo essersi incontrati, ognuno va per la sua strada.
Forse tutto. In fondo, alla fine si rivedono. E decidono di ripetere l'esperienza.
Ma cosa accadrebbe se il loro primo appuntamento "ufficiale" non andasse proprio come previsto? E nemmeno il secondo primo appuntamento... o il terzo? Che cosa accadrebbe se Arthur le tentasse tutte per far andare bene le cose tra loro, e Ben invece non ci provasse abbastanza? E se la vita, quella vera, non fosse così tremendamente magica come pensa Arthur? Ma se invece lo fosse? Chi l'ha detto che non può essere come uno dei musical di Broadway che tanto ama? E soprattutto: perché un amore a prima vista fantastico come quelli che si vedono nei film deve capitare sempre agli altri? Perché non può succedere anche a loro?











Nella New York tutta sfarzi, brillantini e musical vivono Arthur, stagista nei mesi estivi presso l'ufficio di sua madre, e Ben, che frequenta la scuola estiva per recuperare l'anno.
Non c'è nessuna apparente logica dietro il loro incontro casuale alle poste, se non quella che l'universo, a volte, fa un po' di testa sua e si diverte a far scontrare due solitudini. Ma, complice un flashmob, Ben scappa via, turbato da questa affinità con uno sconosciuto, in quanto il ricordo del suo ex è ancora molto doloroso. Ma Arthur, nonostante le incertezze, vuole ritrovarlo...senza sapere che anche Ben, in fondo, lo sta cercando. E così inizia la loro storia, tra gli annunci di Craigslist e ricerche di profili instagram...


La coppia Adam Silvera e Becky Albertalli scrive, adattando il più possibile la narrazione per rivolgerla ai sedicenni, uno young adult fresco, divertente e scorrevole, merito anche dell'inserimento di tematiche calde - genitori senza lavoro, crisi matrimoniale, difficoltà nell'essere accettati per come si è dagli amici, l'essere o meno se stessi in un'epoca dove i social imperano, il razzismo etnico e l'omofobia - trattate con estrema naturalezza.
Le uniche pecche di uno stile del genere è sicuramente l'ostentazione della padronanza dello slang giovanile: a meno che non si è davvero sedicenni, certe frasi e certi avvenimenti, nonché reazioni, risultano forzati. Come risulta forzata la punteggiatura: non si può mettere un punto dove andrebbe messa una virgola; i ragazzi non pensano a scatti, non dividono i periodi a caso.


Di chiara ispirazione sono stati due libri, Il giovane Holden e Un giorno questo dolore ti sarà utile - il primo per la punteggiatura a periodi mozzati e brevi, il secondo per tutto quello che succede ai protagonisti e che presenta alcune scene in comune. Senza ovviamente dimenticare che, nonostante siano citati almeno una decina di musical, non hanno sottolineato che le dinamiche sono molto più simili a La La Land che altro e questa scelta è visibilissima in tante piccole (grandi) sfaccettature - piccola nota: non so se sia un errore di traduzione, degli autori o del copyright, ma Il fantasma non è del palcoscenico, ma dell'opera.


In definitiva è un libro per adolescenti che va letto dagli adolescenti, che intrattiene, fa riflettere e fa divertire, sognare e sperare insieme ai due protagonisti.









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|REVIEW PARTY| Sei di corvi - Leigh Bardugo

ottobre 02, 2019












A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.














Tra le strade di Ketterdam, nella zona malfamata chiamata "il Barile", vive Kaz Brekker, un temutissimo ladro diciassettenne avido e manipolatore, che vive tra inganni, bordelli e bische clandestine, ed è conosciuto come "Manisporche". 
Durante una delle sue passeggiate notturne in solitaria, Kaz viene sorpreso alle spalle e condotto da uno dei più potenti mercanti della città che gli affida un compito pressoché impossibile da completare: introdursi all'inespugnabile Corte di Ghiaccio per liberare lo scienziato che ha creato la Yurda Parem, la versione potenziata della Yurda che, se assunta da un Grisha, ne potenzia il potere in modo incredibile ma rende dipendenti e causa il decesso.
Kaz è titubante, ma il mercante stuzzica la sua avidità: gli offre una ricompensa esorbitante, talmente tanto che il ragazzo accetta nonostante le probabilità di riuscita siano praticamente nulle e coinvolgerà altri cinque ragazzi dalle abilità complementari che, a loro volta, accetteranno perché pieni di debiti e questa potrebbe essere la migliore occasione per riscattarsi.
Ma ci riusciranno?


Ambientato nel Grishaverse, è azzardato pubblicare una dilogia spin-off senza prima pubblicare la trilogia precedente.
Infatti, per quanto la lettura sia piacevole e scorrevole, i personaggi ben caratterizzati e sfaccettati e un worldbuilding molto particolare e sapientemente descritto dall'agile penna della Bardugo, si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa, nonostante sia perfettamente comprensibile lo svolgimento.
Qualcosa che è dato per scontato dalla scrittrice e che è da ricercarsi nella prima Grisha Trilogy - che sarà pubblicata in Italia per intero nel 2020 -, che sicuramente sarebbe dovuta uscire prima di Sei di Corvi (nonostante l'hype generato e fomentato da diversi lettori) per rendere partecipi anche quelli che non leggono in lingua di questo meraviglioso stile particolareggiato di una delle nuove serie-rivelazioni del campo fantasy-ya.


I vicoli e le strade di Ketterdam sono incredibilmente simili alla nostra Amsterdam, ed è popolata dai Grisha, maghi dai vari poteri che vengono temuti e rispettati.
Per quanto riguarda i personaggi, vero pilastro portante della storia, sono sapientemente resi realistici grazie ai sei POV in terza persona che si intersecano al momento giusto e raccontano non solo dello svolgimento del romanzo ma del loro passato; non ci si può non innamorare di Kaz, Inej, Nina, Matthias, Jesper e Wylan.
Ognuno di loro con le sue abilità, con i suoi poteri, con il suo dolore, e la sua avidità. Legati dai soldi e, perché no, anche dall'amicizia; di questi ragazzi spezzati che hanno bisogno della reciproca vicinanza più dell'oro che dicono di volere.
Nonostante vengano prediletti solo alcuni dei sei personaggi, non ci si può aspettare che nel capitolo conclusivo regnino le ship che sono nate leggendo questo volume.


Quindi, se cercate azione, mistero, personaggi carismatici, una sana dose di introspezione e un regno fantasy tutto da scoprire e dove nulla è scontato...avete trovato il libro giusto!









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|REVIEW PARTY| Binti - Nnedi Okorafor

ottobre 01, 2019














Binti Ekeopara Zuzu Dambu Kaipka di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell'astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l'occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza. Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l'equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un'astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l'ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso. Il volume raccoglie i romanzi brevi: "Binti", "Ritorno a casa", "La maschera della notte" e il racconto "Il fuoco sacro".












Binti è la prima Himba ad essere ammessa alla Oomza University, prestigiosa facoltà universitaria frequentata solo dal 5% di umani. Ma la famiglia non è d'accordo: in futuro dovrà succedere al padre nel negozio di famiglia, lei che è l'unica in grado di farlo. Ma Binti è innamorata della matematica: vede equazioni, è conscia delle sue capacità e vuole continuare a studiare. Così decide di partire all'insaputa di quella famiglia che la sminuisce per tarparle le ali con la scusa di proteggerla, e si imbarcherà su una nave spaziale: qui conoscerà delle ragazze che, molto presto, diventeranno sue amiche ed un ragazzo, l'unico in grado di vedere un codice matematico cifrato nella disposizione delle treccine sul suo cuoio capelluto. Ma accade qualcosa di tragico, durante lo spostamento verso il pianeta-università: subiscono l'attacco delle Meduse. E lei, unica superstite, dovrà cavarsela da sola per sopravvivere, anche a costo di rinunciare alla sua identità.


Nnedi Okorafor scrive quattro romanzi brevi - "Binti", "Ritorno a casa", "La maschera della notte" e il racconto "Il fuoco sacro" - di formazione misti a fantascienza e mitologia molto interessanti, che si fondono alla perfezione con i vari temi attuali e caldi delle nostre generazioni, tra i quali il razzismo, la prevaricazione genitoriale volta allo sminuire i sogni dei figli per indirizzarli verso ciò che ritengono giusto, la lotta contro il pregiudizio, la paura di ciò che non si conosce, il cambio di genere e la relativa transizione biologica, l'importanza della biodiversità e dell'energia alternativa, il rispetto per gli animali, l'elaborazione di un lutto e l'accettazione di sé - palesemente scritti per sensibilizzare i lettori che "diverso" non è sinonimo di "sbagliato" ma è semplicemente essere originali in un mondo pieno di copie conformi.


È molto bello leggere del viaggio che Binti compie per diventare se stessa, del forte attaccamento della ragazza alla sua terra natia, dei riti e delle credenze. Al valore del nome, sacra identità personale, che ripete spesso - perché possono toglierle tutto, ma non il suo essere. Ed è bello come, anche se l'ambientazione è permeata dalla fantascienza, le dinamiche sono perfettamente umane, come l'amicizia di Binti con Okwu o il suo struggimento misto a sollievo quando realizza che non si sposerà mai - una delle tante cose attuali che arricchiscono il romanzo, perché quando una donna decide di perseguire i propri sogni e si eleva...automaticamente diventa impura. Per fortuna il matrimonio non è più visto come un capestro, ma assume la forma di un'unione sacra che deve essere contratta solo per amore e non combinata. E chissà se Binti troverà mai il suo pari o semplicemente può vivere e fare grandi cose anche senza...


Si piange, si ride, si rimane affascinati in questo universo tanto futuristico quanto remoto, in cui Binti, eroina dalla forte connotazione femminista, farà riflettere e guiderà attraverso le sue avventure alla ricerca della pace interstellare e interiore.











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|REVIEW PARTY| Duro da amare: Agata - Anna Chillon

settembre 28, 2019












Giovane e incauta, mi avventurai nel bosco dove trovai una casetta con un uomo rozzo che disprezzava gli esseri umani e si comportava come se possedesse tutto il tempo del mondo.Mi cacciò senza usare una parola, eppure io lassù ci tornai mettendo a rischio più volte la mia vita. Per lui, per quell’enigma da risolvere.
Mentii, impugnai una pistola e sperimentai quel sesso che da scontro diviene un incontro. Scoprii anche che la sincerità può far male, ma è la sola strada per essere felici.
Me lo insegnò lui, maltrattandomi, salvandomi e sequestrando ogni mia cellula, mentre nodo dopo nodo mi permetteva di dipanare la matassa della sua folle esistenza.
Quante cose nascondeva quel silenzio?
Forse più di quante avrei potuto tollerare.
Certo più di quanto le parole avrebbero mai potuto esprimere.



















Con questo libro si conclude la trilogia “Pietre Preziose”, iniziata con Giada, proseguita con Ambra e conclusa con una nuova coppia: i protagonisti questa volta sono Agata, una giovane e perfetta ragazza, e Primo, un ex soldato rozzo e muto.

Agata è una ragazza benestante e l’attende un futuro servito su un piatto d'argento; ma è proprio questo il motivo per cui la sua vita è piatta e senza stimoli: è triste nell’animo. 
Fin da piccola il suo sogno era diventare una pittrice, ma i suoi genitori non approvano, perché con quel sogno non si vive. 
Quindi, a causa dei sui genitori, è stata costretta a studiare economia al fine di prendere poi il posto del padre in azienda. E in più suona il piano, lei che odia la musica. 
Una mattina come le altre, decide di prendersi una giornata tutta per sé, così si ritrova a fermarsi di fronte all'ingresso di un bosco desolato poco fuori Roma. 
Agata per la prima volta dopo tanto tempo si sente libera, passa ore a disegnare e perdendosi nei suoi pensieri. 
Ma un giorno si imbatte in un “orso”, un uomo gigantesco dalla folta barba lunga e capelli spettinati. 
Un uomo dal quale c’è solo da scappare. 
Lui farà di tutto per allontanarla, ma lei farà di tutto per rimanere. 
Lui vuole il silenzio, Agata non fa che parlare. 
Lui vuole il suo corpo, lei non aspetta altro che se lo prenda. 


“Mi parlò con il suo silenzio e con il suo rifiuto mi catturò.”


Agata è una ragazza testarda, fino all’incontro con il suo “orso”, ovvero Primo (il suo vero nome).
Primo vi catturerà con i suoi silenzi e saprà capire una giovane donna come mai nessuno prima aveva fatto. Insieme vivranno di passioni crude e impareranno a capirsi solo attraverso uno sguardo. 
Anna Chillon ci regala l’ultima favola moderna, fatta di emozioni e tensione. Amerete questi personaggi, ve lo posso assicurare. 
Con il suo stile semplice, ma che colpisce nel cuore, fuori dai soliti cliché, trasmette al lettore forti emozioni. 
Un libro inteso, destabilizzante e addirittura romantico.
Leggetelo per innamorarvi dell'orso e della sua preda.

















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|REVIEW PARTY| La corte di ali e rovina - Sarah J. Maas

settembre 27, 2019












Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall'uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.













Possibili spoiler per chi non ha letto i precedenti volumi



Anche se inizia esattamente come La corte di nebbia e furia, capitolo precedente della trilogia, il contesto è completamente diverso: Feyre non è più quella ragazza sprovveduta e follemente innamorata di Tamlin; ha visto il mostro dietro il fae che diceva di amarla e che per questo si prendeva la briga di decidere per lei, quello che ha venduto le sue sorelle e la sua Corte ad Hybern solo per riaverla. Lei è innamorata di Rhysand, suo compagno, e si è sposata con lui, a sorpresa, proprio prima di tornare alla Corte di Primavera, la sua vecchia casa, come...spia.
Sì, perché Feyre è anche la Signora Suprema della Corte della Notte e, insieme al suo compagno, vogliono vincere la guerra contro Hybern.
E quale miglior modo di scoprire i piani del nemico se non infiltrarsi in casa di Tamlin, il traditore?


Sarah J.Maas ha confezionato un romanzo dalla fine agrodolce, in cui tutto è il contrario di tutto, e i personaggi più impensabili sono alla fine quelli che aiuteranno di più.
Tra colpi di scena totalmente inaspettati e alcuni molto prevedibili, la Maas ci conduce all'epilogo della storia di Feyre e Rhysand e lascia aperto il finale in modo brutale: sappiamo che, prima della nuova trilogia dedicata alla Corte dei Sogni, c'è una novella, che speriamo venga tradotta per, almeno, far da ponte e concludere ciò che è rimasto mozzato nell'epilogo.


Molto bella l'evoluzione di tutti i personaggi, eccetto il coming out di uno di questi: si dovrebbe sapere che far cambiare orientamento sessuale a un personaggio all'improvviso può essere deleterio, ma è comprensibile la scelta di marketing nel voler trasformare un personaggio etero per esigenze di vendita e indirizzarlo verso l'ampia comunità LGBT. Certo è che chiunque abbia letto la trilogia si accorge immediatamente che il discorso del suddetto personaggio sembra - perché lo è - abbastanza campato in aria, ma ce lo si fa andare bene perché ormai scripta manent e non c'è nulla da fare.
Per il resto non si può non amare Feyre per il suo carattere, Rhysand per la sua bontà e per sostenere la sua compagna in ogni momento; Cassian, Azriel, Mor e Amren per la loro incondizionata fiducia verso Rhys e Feyre, per il loro coraggio e l'amicizia che li lega; Nesta, vero pilastro delle scene con le sue uscite pungenti, ed Elain, che passa il 99% del libro in stato catatonico ma che, quando si risveglia, lo fa al momento giusto.
Dall'altro lato ci sono anche gli altri Signori Supremi, molti dei quali che non conosciamo, ognuno ben delineato nonostante la breve apparizione, e sarà interessante leggere delle alleanze strette in tempi incerti.


In definitiva è un libro molto bello, anche se non regge il confronto con l'opera omnia della trilogia La corte di nebbia e furia, ma che comunque dona un epilogo, seppur a metà, e che fa sperare in una prosecuzione nei prossimi volumi.























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