Deliri - Commenti su frasi d'autore

Deliri #2 - Tutto si collega alle relazioni tra maschi e femmine.. (Frase di M. De Montaigne)

luglio 21, 2012





L'abitudine nasconde il vero aspetto delle cose.
M. De Montaigne



Drammatico, ma vero.

Quante volte ci siamo infatuate di un ragazzo (o ragazza, se mi leggono i maschietti..) solo per l'aspetto fisico?
Quante volte abbiamo deciso che lui (o lei) erano le nostre anime gemelle a loro stessa insaputa?
Quante volte abbiamo finito per innamorarci dei nostri migliori amici (o amiche?) solo perchè ci piaceva essere ascoltati?

Lo so, lo so!
Vi state, sicuramente, riconoscendo in queste domande. E mi sembra di sentire ognuno di voi dire: << Caspita, ma quella sono io! >> o << Allora è vero che ragioniamo cosi..siamo tutte uguali!>> e via discorrendo.

Se vi chiedete se ragioniamo tutte cosi, la risposta è solo una: SI.
Il problema è che, alcune di noi, non sanno discernere tra innamoramento ed amore. E nemmeno tra cotta, a dirla tutta.

Ragazze, Ragazzi, se pensate che quello\a per cui avete una semplice e banale simpatia sia quello\a giusto\a aspettate a dichiararvi, a perderci nottate insonni, farvi film mentali e sogni a tema!

Seguite, invece, questo consiglio: anzicchè idealizzare il soggetto in questione, parlateci. E tanto.
Chiedetegli pareri su come la pensa a proposito di questioni tanto care a voi, usciteci (ma come AMICI!!) e continuate a farli parlare.

Ragazze: non interrompete i ragazzi. Sono cosi infantili che vi parleranno solo di quanto è brava la mammina a preparargli il mangiaruzzo, di quanto il calcio sia la loro vita, di quante ex hanno avuto e cosa ci hanno combinato e, in men che non si dica, vi riveleranno tutto di loro in meno di una serata. Sta a voi capire se è davvero quello giusto o che, lontanamente, crescendo, possa diventare migliore. E' impossibile, ma voi cercate di crederci: vi renderà la visuale del ragazzo uno spasso.

Ragazzi: se le ragazze stanno zitte non è perchè non gliene frega un tubo del calcio. Magari è perchè vi stanno studiando attentamente, cosa che voi non sapete fare se non per giudicare le misure. Se vi zittite per un nano secondo, magari, e fate una domanda alla ragazza accanto a voi, potreste trovare una persona che ama il calcio, o semplicemente che abbia gusti complementari ai vostri. Insomma: lasciate un po' di spazio alle ragazze, o potrebbero morire asfissiate e non degnarvi più di uno sguardo. Ricordate che le ragazze sono complementari a voi, senza ne morireste. E non vi limitate a guardare se è bella, brutta, ha le misure da top model o altro: ragazzi ma siete matti?

Ragazzi e Ragazze: la vera bellezza è nell'anima (lo so che questa frase è ultra mensionata dai cessi megagalattici ed è il loro slogan..ma a me piace ugualmente!) e, chiunque giudica solo dall'aspetto esteriore, è degno di essere chiamato superficiale.
Tutti quelli che soffrono perchè non sono belli hanno una sola cosa: sanno provare l'Amore vero.
Perchè non si sognerebbero mai di lasciarti perchè ti è venuta l'acne, o perchè hai il naso storto o gli occhi vicini, perchè hai le braccia in carne o perchè hai la pancia. Loro vedono oltre.

Le persone vanno conosciute.
Poi, se uscite o vi vedete tutti i giorni per non so quanto tempo, staccate di una settimana: vedrete meglio cosa provate per quella persona.

A me è successo tante volte. E le fasi sono, ahimè, sempre queste:

  1. Indifferenza
  2. Conoscenza
  3. Parole parole parole
  4. Uscita
  5. Parole parole parole
  6. Simpatia (insomma cominci a pensare “e se ci mettessimo insieme come sarebbe?)
  7. Altra uscita
  8. Pausa
  9. Altra uscita (dopo un po' di pausa vedi come si comporta)<-- momento cruciale
  10. Comprensione in pieno del soggetto (se ti ha dimenticata, è una testa di.. o un deficiente)
  11. Indifferenza o Amore

Vedete, dal punto 9 in poi si capisce se il soggetto che ha destato i nostri interessi è realmente degno di noi oppure no. Consiglio vivamente alle ragazze che, dal punto 9 in poi, lascino davvero parlare i ragazzi a ruota libera (credetemi, capirete miliardi di cose che, dopo la pausa del punto 8, vi piomberanno addosso come mecigni). Quanto ai ragazzi, per il suddetto punto vi consiglio di essere solo voi stessi.

La pausa del punto 8 è fondamentale: se lo vedete ininterrottamente 24h su 24, avrete una particolare visione del soggetto. Non vedrete i difetti, non capirete le bestialità che dice (le ragazze si limiteranno a ridere, i ragazzi..beh, sono quelli che fanno le battute inconsapevolmente) e si cadrà nell'abitudine. Che vi nasconderà tutto.

Quello che è capitato a me, innumerevoli volte, è stato questo: prima non calcolavo il ragazzo, poi lui si è fatto notare in qualche modo (naturalmente, anche se inconsciamente, gli interessavo..Se no perchè perdere tempo? ) ed io ho cominciato a simpatizzare per lui (cretina, lo so..ma che ci posso fare?). Siamo usciti come amici, abbiamo parlato e ci siamo conosciuti. Tadàn! Ecco che, viste le affinità intellettuali, comincio a pensare che potrebbe essere un ragazzo adatto a me..che mi possa “sopportare” quando ho i miei deliri da scrittrice pazza e che sappia amarmi ugualmente quando sono nel periodo buono ed in quello di “calo vertiginoso della felicità” (quando ho un' ispiraizone brillante che si risolve in carta stampata accortocciata in un cestino).
E' matematico: i ragazzi dicono di si, sempre. Sono sempre li (dicono loro, eh!) per aiutarti, per accorrere in tuo aiuto. E poi, quando arriva il fatidico giorno in cui speri di trovarli (perchè la speranza è l'ultima a morire..), loro sono svaniti nel nulla. O meglio: sono svaniti dalla tua vita per materializzarsi nel letto di chissà quale troietta. E tu pensi “Ma sono davvero cosi cretina?”.
Ancora una volta, però, gli dai una chance: sei buona e, se lui ti chiede di uscire, eccolo accontentato. Ma, questa volta, però, grazie alla “pausa troietta” che non vi ha fatto incontrare per qualche settimana, sei, magicamente rinsavita: vedi il ragazzo con occhi nuovi. Insomma, lo vedi per com'è. Un bambino.
E, prendendolo per tale, non ti scomponi più di tanto quando ti dice che ti vuole bene.
In un certo senso è vero: il ragazzo ti vuole bene (molto a modo suo) e ti ama (moooolto a modo suo)..solo con il suo metro di misura ad altezza neonato. Il che significa che, mentre noi ragazze lo vediamo per com'è davvero, i ragazzi, dal canto loro, ci guardano come se fossimo roba da mangiare.
Poverini, è una malattia che non guarisce nemmeno da grandi.
Certuni, poi, rimangono fedeli alla bestialità vita natural durante.

Vedendo questo tipo di gente, noi ragazze ci sentiamo infelici: non siamo capite.
Beh, almeno c'è la solidarietà tra noi!

Forse è prorpio vero che le due grandi fazioni del mondo derivano da due pianeti diversi.

Ad ogni modo, la scappatoia è solo una: non lasciate che l'abitudine e la routine di tutti i giorni vi oscurino tratti immondi del carattere maschile.

E' meglio soffrire prima di iniziare una storia, o dopo, quando ci mettiamo i sentimenti e l'anima?

A voi la scelta..








P.s. Che ne dite di commentare? Fatemi sapere le vostre drammatiche esperienze, cosi da poterci sostenere e gridare “this is the Girl Power, boys..”!! :D

RAGAZZI HO PROBLEMI CON INTERNET..FINALMENTE RIESCO A POSTARE QUALCHE DELIRIO..OVVIAMENTE STO LAVORANDO ALLE RECENSIONI E, SE CE LA FACCIO, AL PIU' PRESTO TORNERO'!!!!!! INTANTO GODETEVI QUALCHE FOLLIA.. :D

Deliri - Commenti su frasi d'autore

Inaugurazione della sezione "Deliri - Commenti su frasi d'Autore" #1

giugno 28, 2012





Poche cose sono di per sé stesse impossibili, e spesso non ci mancano i mezzi per ottenerle, ma la costanza.

La Rochefoucould



Si hanno mille passioni, hobby e svaghi vari; Se ne hanno talmente tanti da non riuscire ad avere un attimo di tempo. Poi, misteriosamente, se ne tralasciano alcuni, poi altri, di quelli che non ci si aspettava di poter abbandonare, quelli che si consideravano “fondamentali” per l'esistenza.
E si piomba nella solitudine.
Il tempo, inesorabile, corre e si rimane con la mani vuote, senza far nulla.
Naturalmente, si cresce, si cambia. Sei diverso dentro, ma fuori sei immutato, cosi come il mondo. Si ha una nuova consapevolezza di Essere, e tutto intorno appare nuovo.
Non lo è, in realtà: è l'individuo a vedere le cose a seconda della sensibilità.
Le esperienze della vita portano ai grandi mutamenti: è quando si capisce cosa si è che si intraprendono le misteriose sfide della vita con più filosofia.
Diciamo che si cercano, le sfide. Non si attendono passivamente.
Quando si trova l'Io, tutto si vede con chiarezza.
Spesso, però, non ci si arriva a comprenderlo nemmeno.
Ed il tempo non passa mai.
Le sfide ti si presentano e non le vedi.
Si hanno mille cose da fare, ma non ci si concentra per portarle a termine.
I colori vividi del mondo appaiono spenti e grigi: non si vede più in la del proprio naso.
Si cercano mille diversivi alla noia, ma non si trovano: non c'è costanza.
E la costanza è data dalla dedizione, la quale c'è solo se si ha piena consapevolezza di se.

Nulla è impossibile solo se si vuole. Se vuoi una cosa la ottieni.

Adesso parlo liberamente di me: io ho voluto fortemente che il mio grande amore, la scrittura, venisse al primo posto nella vita.

Giorno 21 giugno 2012 ho ricevuto un messaggio che non ho potuto ignorare. Per motivi che non spiegherò (questo blog è letto da tante persone..) sono stata molto infastidita e contenta allo stesso modo. Ancora non capisco quale delle due emozioni prevalgono in me. Ma questo, però, è stato l'inizio di una lunga riflessione. Ho capito me stessa. Voglio solo una cosa: scrivere.
E' per questo che vivo la vita, adesso, con serenità.
Ho i miei blog, le paste polimeriche, i libri ed il mio libro.
Ancora lo sto scrivendo, ma non è detto che non lo finisca presto. Ho il pomeriggio impagnato, adesso: il lavoro in studio e poi, non appena torno a casa, subito al pc per aggiornare il blog.
Quello che conta è solo una cosa: scrivere. L'ho sempre fatto. Quando, a scuola, mi dicevano di scrivere un tema, fare una versione in prosa o un saggio breve (i miei preferiti!), ero l'unica studentessa felice che scriveva temi che prendevano il massimo dei voti. Non me ne vanto, però: lo vedo solo come una cosa che è sempre stata in me. Il mio stile sarcastico, pungente, a volte sprezzante, inconfondibile e diabolicamente profondo (per le versioni in prosa entravo sempre “dentro” l'autore e riuscivo a vedere come pensava..alla tipo “nella mente del serial killer”) è sempre stato apprezzato da chi ha letto i miei piccoli tesori. Le professoresse erano entusiaste, l'unico professore d'italiano che ho avuto, invece, era un inetto: mi odiava.
Mi vedeva come una rivale.
Poveretto.

Se, per caso, mi stessi leggendo in questo momento, questo è il mio messaggio per te: Non mi puoi sconfiggere. Mi rialzerò sempre, ed ogni volta, sarò più alta di te. Ah, e ti parlo di tu perchè non meriti il mio rispetto..e, ricordati, che il 5+ vale solo su Google+..

Sfogo finito.

A quanto avete capito, la scrittura mi ha fatto soffrire molto. Ma non per questo l'ho abbandonata! E' l'unico mezzo che ho per comunicare, dato che, a parole, come dicono i miei genitori, non so spiegarmi.
“E' triste”, dicono, “Non sa spiegarsi a parole ma, quando scrive, è magnifica..”.
Povera me. Che tristezza infinita!
Del resto non mi preoccupo: ho vinto io, sempre.

Ho la stima di chi m'importa, le persone stupide le lascio ai loro simili.
Ho l'amore ed il supporto dei miei genitori, che è la base per la vita di ogni individuo.

Non smetterò mai di rignraziarli, devo a loro la mia tenacia e la mia forza.
Di certo ne ho molta anche io, ma, se non avessi avuto loro a sorreggermi nei momenti di sconforto, non so se sarei qui ad aver capito cosa fare nella mia vita. Non so nemmeno se lavorerei.
E se mi fosse venuto in mente di scrivere.
Ho conosciuto una persona, alle medie: la mia amica D.
Non ci vediamo da secoli. E non ci sentiamo.
Era la mia migliore amica: studiavamo insieme, facevamo progetti, le insegnavo a leggere Shakespeare. Era l'unica persona che aveva capito Amleto a 13 anni (io l'ho amato a 9 anni..ma questa è un'altra storia..) e che mi chiedeva di prestarle i libri, dato che sua madre non voleva che comprasse “un altro tipo di carta igienica” molto più costosa dei sei rotoli in offerta al supermercato.
La spronavo io, che ero un anno più piccola, a leggere e non fermarsi alla terza media.
La invitavo a vedere film d'autore, un po' più interessanti di “Tre metri sopra il cielo” che, parlando a livello di classifica intellettuale, ti fa scendere “tre metri sotto terra” and much more.
Una volta, D. mi chiamò entusiasta: era riuscita a comprare un libro di nascosto a sua madre!
Elisa di Rivombrosa. Non era chissà quale capolavoro, anzi, una porcheria, ma se era riuscita a comprarlo e portare a termine la lettura, era già un passo avanti.
Un giorno, mentre eravamo nel letto dei suoi genitori, sdraiate a guardare Spiderman 2, entrò la madre di D., che furibonda urlò: << Non state li come due cretine a guardare il film! Uscite, trovatevi un maschio!>>. Ed ecco che tutte le parole di D. mi tornarono in mente: sua madre, che fino a quel momento mi aveva trattata come una seconda figlia, era quella che, per far crescere D., a 10 anni, le buttò tutte le bambole nel cassonetto quando era a scuola. La induceva a credere che le superiori non portano a nulla: si può lavorare benissimo come commessa (senza nulla togliere alle commesse, per carità!) anche con la terza media. E, cosa più importante, doveva trovarsi un “maschio”, perchè poi il tempo scadeva e non poteva vantarsi di avere un nipote sotto i quaranta. Una “femmina” cosi non l'avevo mai incontrata. Spronare D. a non continuare la scuola per dedicarsi ad una vita, a mio avviso, monotona, senza sbocchi e senza futuro è stata una crudeltà.
Nonostante quello che diceva, D. fuggì con il primo che le regalò, dopo nemmeno due giorni di conoscenza, fedina e mezzo cuore. << Un gesto cosi dolce..>>, mi disse in lacrime di gioia al telefono. Io piansi per lei una settimana. E quando seppi che si era rovinata con le sue stesse mani, piansi per più tempo di quanto mi piace ammettere. Era cosi brillante! Ed adesso, a 23 anni, con un figlio di 5, un compagno che la molesta (l'ha denunciato per Stalking) e le crisi di panico di cui soffre a causa di lui (che la picchiava), di questo deve ringraziare solo sua madre.
Un giorno, la incontrai per caso ad una fermata vicino casa: mi disse che avevo ragione, che doveva studiare, doveva continuare a leggere e voleva continuare ad essere mia amica. << Tu sei sempre mia amica. Ma tua madre è contraria al fatto di vederci..>>, le risposi io. Si, perchè sua madre ci ha allontanate. Non voleva che io frequentassi D. perchè aveva paura che sua figlia si ribellasse alla “rigida etichetta” della sua “stirpe” di fuggiti.
Adesso non ci vediamo più: io ho altre priorità, sono andata avanti. E lei è madre.
Il destino di D. è stato rovinato. Dalla propria madre.
Atroce.
Per questo dico che ringrazierò sempre mia madre e mio padre per avermi supportata in ogni momento, per avermi fatto parlare ed aver instaurato con me un rapporto d'amicizia sincero.
Naturalmente, loro sono sempre i miei genitori, ma sono anche gli amici più veri che conosco.
Quando ho deciso di creare gioielli ed oggetti con le paste polimeriche, loro mi hanno aiutata.
Quando ho dovuto reinventarmi una professione e tornare a scuola, loro hanno pagato fior di quattrini, non potendoselo permettere, per garantirmi un futuro.
Quando ho deciso di scrivere, a tempo pieno, loro non hanno battuto ciglio. Anzi.
Le loro faccie erano di quelle “finalmente!”

La forza di volontà è tutto. Il resto è silenzio. (Mi piace troppo questa frase dell'Amleto!!)
La dedizione va sviluppata, va incrementata e va incoraggiata dai genitori.

Non capisco: ti mettono al mondo, tua madre ti porta in grembo per nove, dico nove, mesi e poi ti gettano allo sbaraglio come se nulla fosse? E per cosa, per trovare un “maschio”?
Cielo, che discorsi medioevali!

Ragazze ricordate: un “maschio” non serve a nulla. Piuttosto, provate a trovare un Uomo.
Difficile, ma non impossibile.
Basta condurre la propria vita e..mantenere la costanza!



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