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[BLOGTOUR] Fenix e la chiave di Thuta - M. E. Loi

giugno 10, 2019



Bentrovati, miei adorati lettori! 

Oggi inizia il BlogTour dedicato a "Fenix e la chiave di Thuta", opera prima di M.E. Loi. 
Si prospetta una settimana all'insegna di approfondimenti ed interviste, alla scoperta delle emozioni contenute nel libro che, attualmente, è in campagna crowdfunding in preorder e vedrà la luce verso Novembre 2019. 

In questo viaggio sarò coadiuvata da splendide blogger ed amiche che hanno accettato entusiasticamente di produrre contenuti di alta qualità e di cui vi lascio, sotto la trama, i contatti!




FENIX E LA CHIAVE DI THUTA


di 
M. E. Loi 


Al compimento dei suoi diciassette anni, Fenix indossa per la prima volta il suo Lapis Vitae (gioiello elfico che racchiude l’anima di ogni figlio di Minhar), non sapendo che quella piccola gemma le cambierà la vita. Il suo custode, Redhmar figlio di Frya, riuscirà infatti così a trovarla e a consegnarle la Chiave di Thuta, piccola e dorata. La prima cosa che Redhmar le insegna è che anche la più piccola delle chiavi può aprire le porte di un mondo grandioso. La giovane scopre così di essere un’elfa, metà figlia di Minhar e metà figlia di Adham, con il diritto a frequentare i Giardini, scuola elfica per eccellenza, che si trova a Ethernity, la capitale di Miriël. Qui affronta la Porta del Vero Io, prova grazie alla quale i novelli, ogni anno, vengono divisi nelle quattro Stirpi: quella di Amras (Fuoco), la Stirpe di Elros (Terra), quella di Hidril (Acqua) e la Stirpe di Elwing (Aria). Ma ben presto Fenix capirà che quel mondo, apparentemente puro e incantato, nasconde in realtà molti segreti oscuri, finanche tremendi.














L'Autrice: M. E. Loi


Ho sempre amato leggere e da qui è nato il bisogno di scrivere. Fu mia zia a insegnarmi l’amore per il fantasy e all’età di trentatré anni è morta, lasciandomi un grande vuoto dentro. Due anni fa ho subito un’aggressione, mi sono ritrovata in ospedale e lì ho immaginato Miriël, Ethernity, Fenix e la banda colorata. Credo sia stata una necessità, uno strano bisogno di evadere dalla realtà e devo dire che, grazie a questo racconto, la mia mente e la mia anima hanno ritrovato la pace.









LE TAPPE DEL BLOGTOUR SARANNO CURATE DA:








Di seguito, vi lascio i link dei blog e di instagram <3






La Soffitta dei Libri Dimenticati




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    Sabrina nel Paese delle Meraviglie





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  • Non mi resta che augurarvi una buona lettura ed a presto!





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    BlogTour a cura di:











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    manga

    |RECENSIONE MANGA| Neon Sign Amber - Ogeretsu Tanaka

    giugno 03, 2019









    NEON SIGN AMBER


    di 
    Ogeretsu Tanaka 


    Nella discoteca in cui lavora, Ogata incontra Saya, un ragazzo appariscente dalla pelle ambrata che sembra cambiare donne in continuazione. Insomma, proprio il tipo di persona con cui non vorrebbe mai avere a che fare! Ciononostante, si ritrova a prestargli del denaro, e Saya insiste nel volergli preparare la colazione per ringraziarlo. Ogata scopre così che la persona all'apparenza frivola che abita le sue notti è in realtà un ragazzo gentile che cucina per lui, dal quale si ritrova inevitabilmente attratto, ma... Mai avrebbe immaginato che una parola semplice come "scusa" potesse fare così male...















    Ogata, ragazzo dai tratti inespressivi, lavora in una discoteca frequentata da Saya, un playboy bello ed abbronzato che fa del conoscere una ragazza diversa ogni sera uno sport.
    In una circostanza particolare, Ogata si troverà a prestare dei soldi a Saya il quale, per sdebitarsi, deciderà di preparargli ogni giorno la colazione. Sarà così che entrambi si conosceranno meglio e andranno oltre il velo delle apparenze, scoprendo come esse ingannano. E quanto è difficile scusarsi, per aver arrecato dolore involontariamente alle persone speciali.


    Neon Sign Amber è la storia di due personaggi agli antipodi, ognuno dei quali porta dentro cicatrici che è difficile cancellare: Ogata, ormai rassegnato, vede la sua felicità sgretolarsi a causa della sua inespressività, rimanendone ferito nel profondo senza tuttavia saperlo dimostrare; Saya combatte una guerra dentro sè, frutto delle conseguenze di atti omofobi che ha subìto da piccolo, e rifiuta di essere se stesso. 
    Due ragazzi che hanno perso tanto ma insieme riusciranno ad imparare ad accettarsi, perché solo trovando la persona giusta che capisce così bene l'altro si può essere se stessi senza riserve.       


    Ogeretsu Tanaka disegna uno yaoi che, in soli sei capitoli, sa toccare temi attuali ed importantissimi senza tuttavia risultare affrettato - anche se proseguire la storia con un altro volume avrebbe approfondito di più alcuni aspetti rimasti alla deduzione del lettore.
    Il tratto è bello e ricercato, ma solo sui protagonisti: di tutti gli altri personaggi non si vede mai l'espressione, di alcuni neanche il volto, con l'effetto di far concentrare solo sulle emozioni di Ogata e Saya, sull'evoluzione della loro storia e sull'accettazione della loro  sessualità. Ma uno dei grandi pregi di questo volume unico è che i soliti chiché sulle relazioni omosessuali vengono aboliti: non si tratta solo di un ragazzo etero che scopre di essere gay e accetta tutto con serenità come se fosse una favoletta, ma viene mostrata e analizzata la reale difficoltà del rendersi conto tardivamente del proprio orientamento, della confusione che si prova quando si cresce con altre convinzioni e dell'arduo percorso da intraprendere per riuscire a convivere con la propria identità rinnovata e ritrovata.   


    Consigliatissimo a chi cerca un manga mai banale e magnetico, che sa far emozionare con la semplicità di uno slice of life e a chi ama gli yaoi.


    (Piccola nota: ci sono scene hot, ma sono ben contestualizzate e non volgari. Ma ricordiamo comunque che è un titolo destinato ad un pubblico maturo.) 





    Recensione a cura di:








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    Si ringrazia la CE JPop per l'invio del manga





    contributor

    |REVIEW PARTY| La Flotta d’Argento - Patrizia Ines Roggero & Stefania Bernardo

    giugno 03, 2019








    LA FLOTTA D'ARGENTO


    di 
    Patrizia Ines Roggero & Stefania Bernardo


    Drew MacLean da Nieves si aspetta solo una notte di piacere, intenso ma passeggero. D’altronde lui è un pirata e lei una prostituta, ma il loro sensuale incontro darà inizio a un’avventura dove nulla è come sembra. Il luccichio dell’argento è un miraggio lucente che, insidioso, sussurra all’orecchio di predatori senza scrupoli. Tra segreti, vendette e arrembaggi Drew e Nieves dovranno affrontare più di una sfida per proteggere il legame che ha unito i loro cuori.























    ‬L'incontro tra Drew McLean,‭ ‬pirata scozzese,‭ ‬e Nieves,‭ ‬ricercata prostituta,‭ ‬è casuale ma sembra condotto dal destino:‭ ‬amici e nemici comuni li spingono uno nelle braccia dell'altra e fin da subito sentono di appartenersi.‭
    ‬Il passato,‭ ‬i rispettivi trascorsi e i nemici comuni creano però seri ostacoli al loro amore.‭
    ‬Lui non vede l’ora di tornare nella sua Scozia e lei che cerca in tutti i modi di ritrovare il padre.‭
    ‬Riusciranno ad avere il loro lieto fine‭? 
    ‬Nives riuscirà a lasciare andare il suo brutto passato‭?



    La coppia di protagonisti vi stupirà con un amore passionale,‭ ‬caldo e contrastato.‭
    ‬Ma,‭ ‬nonostante la storia d'amore,‭ ‬sono protagoniste anche le avventure coinvolgenti e ricche di colpi di scena del pirata.‭
    ‬Sono rimasta davvero impressionata dalla piega dagli eventi e dalla padronanza mostrata dalle autrici nel rendere credibili le vicende,‭ ‬tratte da una storia vera e dalla ricostruzione storica meticolosa,‭ ‬che girano intorno a un carico d'argento spagnolo da recuperare.‭
    ‬La rappresentazione dei personaggi è precisa e dettagliata,‭ ‬non manca di romanticismo e sensualità e anche gli scontri fisici sono descritti in modo realistico,‭ ‬tanto da essere stata una lettura interessante ed una piacevole scoperta.‭ 

    Se siete appassionati del romance storico e ricco di avventure,‭ ‬questo libro fa al caso vostro.






















    Recensione a cura di:





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    Si ringraziano le autrici per la copia digitale






    contributor

    |RECENSIONE| Il tribunale degli uccelli - Agnes Ravatn

    maggio 30, 2019









    IL TRIBUNALE DEGLI UCCELLI


    di 
    Agnes Ravatn 


    Allis Hagtorn, giovane promessa della tv travolta da uno scandalo, decide di lasciare il lavoro e il marito e di cercare rifugio nell’anonimato di un lavoro umile. In una sorta di esilio volontario, accetta il posto di domestica al servizio di Sigurd Bagge, un quarantenne misterioso che vive appartato sulla riva di un fiordo. Allis dovrà servirgli tre pasti al giorno, occuparsi della villetta e del giardino, e lasciarlo in pace. Protetta dalla natura norvegese, tra il bosco e il mare, messa a confronto con sfide per lei inedite, come cucinare un pollo arrosto, dissodare un terreno abbandonato o respingere un’invasione di roditori, Allis si convince che la vita le abbia offerto una seconda possibilità. Ben presto, però, il fascino oscuro di quell’imprevedibile padrone di casa comincia a dominare i suoi giorni. A mano a mano che i due si avvicinano, prende corpo una domanda cruciale: chi è Sigurd Bagge, e che cosa vuole da Allis? Scritto in una lingua intensa e bellissima, il romanzo di Agnes Ravatn è attraversato da un’inquietudine strisciante. La costa deserta e isolata, uccelli hitchcockiani e colpe segrete fanno da sfondo a un thriller psicologico magistrale, una storia di paure e misfatti, reali e immaginari, segnata dalle ossessioni e dalla ricerca del controllo; una storia in cui il seducente paesaggio nordico – foreste, fiordi, parchi dalla vegetazione selvaggia – diventa esso stesso protagonista, e i due personaggi principali, ambigui, sfuggenti, indecifrabili, alimentano il senso di disagio, distillando terrore a ogni pagina.















    Allis Hagtorn ha commesso un errore per cui,‭ ‬abbandonati carriera e marito,‭ ‬cerca un lavoro che la porti lontano da un passato che vuole lasciarsi alle spalle.‭ ‬Trova impiego come tuttofare presso Sigurd Bagge,‭ ‬per cucinare e servirgli i pasti,‭ ‬badare a casa e giardino,‭ ‬fare piccole commissioni al paese distante pochi chilometri.‭ ‬Sigurd è chiuso in un mutismo destabilizzante per Allis la quale,‭ ‬non riuscendo a decifrarne i comportamenti,‭ ‬durante le sue assenze inizia ad‭  ‬esplorare,‭  ‬nel terrore di essere scoperta,‭ ‬le zone inaccessibili della casa:‭ ‬la stanza dell’uomo,‭ ‬il suo studio,‭ ‬la soffitta,‭ ‬la camera della moglie lontana per un tempo non ben precisato,‭ ‬anfratti nascosti.‭ 
    ‬Questa parte del romanzo si sviluppa secondo i tradizionali elementi di questo genere narrativo,‭ ‬infatti,‭ ‬come ci si può aspettare,‭ ‬anche le stanze racchiudono segreti che inquietano e incuriosiscono ancora di più la protagonista,‭ ‬che nel frattempo,‭ ‬e anche qui l’autrice non si distingue per‭  ‬originalità,‭  ‬inizia a sentirsi attratta dall’uomo,‭ ‬forte e aitante.‭
    ‬E veniamo al personaggio maschile:‭ ‬chiuso nel suo mutismo,‭ ‬inizialmente si rivolge ad Allis con un tono imperativo che non ammette alcuna replica,‭ ‬ma poi,‭ ‬lentamente,‭ ‬si lascia sedurre dalle cure,‭ ‬dalla dedizione e dalla bellezza della donna,‭ ‬che lo sa assecondare nella sua discontinuità emotiva.‭ ‬Dunque una attrazione fisica,‭ ‬poca relazione di intelletti.‭ ‬Poco dialogo,‭ ‬un’attrazione che si misura in gesti.‭ ‬Un modello di relazione che sembra dimenticare decenni di lotta per l’emancipazione femminile,‭ ‬nonostante Allis abbia avuto incarichi di responsabilità nel suo passato.‭
    ‬Un unico terzo soggetto è rappresentato dall’antagonista di Allis:‭ ‬la bottegaia dell’emporio presso cui si rifornisce.‭ ‬Una donna anziana,‭ ‬arcigna,‭ ‬con una smorfia stampata sulle labbra,‭ ‬che a poco a poco pronuncia brevi,‭ ‬cattive,‭ ‬insinuanti‭  ‬e inquietanti parole su‭  ‬Sigurd,‭ ‬sulla sua‭  ‬lontananza della moglie,‭ ‬su Allis stessa.‭ ‬Dopo uno dei periodi di assenza dell’uomo da casa,‭ ‬l’emporio chiuderà e di questa donna non sapremo più nulla.


    Fino a questo punto il sistema dei personaggi non si discosta dai tipi consueti dei thriller:‭ ‬uomo tenebroso e inquietante,‭ ‬donna servizievole,‭ ‬se pur per mestiere,‭ ‬ma curiosa,‭ ‬e antagonista vecchia e brutta.‭ ‬Ci si sarebbe aspettati maggiore libertà creativa,‭ ‬uscendo da schemi e tracce sicure.‭
    ‬La natura che fa da sfondo a questa vicenda non può essere che‭  ‬ostile:‭ ‬freddo,‭ ‬ghiaccio,‭ ‬neve,‭ ‬pioggia,‭ ‬una‭  ‬breve primavera.‭ ‬Gli animali che popolano il giardino sono pochi e anch’essi‭  ‬fortemente caratterizzati in modo negativo dalla letteratura di genere:‭ ‬qualche uccello,‭ ‬che volando con violenza contro le finestre di casa inevitabilmente atterrisce Allis,‭ ‬topi che sono riusciti a crearsi dei cunicoli nelle pareti di casa e,‭ ‬durante una gita in spiaggia che vorrebbe essere romantica,‭ ‬l’atteso epilogo dell’innamoramento,‭ ‬gabbiani che attaccano inspiegabilmente Allis e Sigurd,‭ ‬come una vendetta di un peccato antico.‭
    ‬Perché colpa c’è stata,‭ ‬da una parte e dall’altra,‭ ‬ma poichè nessuno dei due vuole scoprire le proprie carte,‭ ‬nemmeno il lettore comprende i motivi metaforici di questo attacco,‭ ‬o meglio,‭ ‬li ha compresi,‭ ‬ma già dalle prime pagine del libro.‭ ‬I momenti in cui i protagonisti riescono a relazionarsi piacevolmente tra loro sono facilitati dalla comune passione per il buon vino,‭ ‬che fa lievemente calare le difese di cui si sono circondati,‭ ‬ma non tanto da svelare le verità nascoste.‭ 
    ‬E infine l’epilogo,‭ ‬atteso e,‭ ‬a dire il vero,‭ ‬anche previsto e prevedibile:‭ ‬durante una notte in barca sul lago verrà svelata la verità e la vicenda avrà fine.‭ 


    Come abbiamo visto il sistema dei personaggi non abbandona vie sicure,‭ ‬i caratteri dei protagonisti mutano ben poco durante la narrazione,‭ ‬le piccole aperture si rivelano solo superficiali,‭ ‬specialmente in Sigurd.‭ ‬Il lettore non viene introdotto in percorsi insoliti,‭ ‬la sua curiosità non trova modo di liberarsi lungo le vie della narrazione.‭ ‬Si è immersi in un mondo chiuso,‭ ‬quasi asfittico,‭ ‬ma semplice nella sua decifrazione.‭
    ‬Abituati a ben altre prove degli autori di GialloSvezia,‭ ‬di cui siamo lettori‭  ‬appassionati,‭ ‬questa vicenda ci ha un po‭’ ‬deluso soprattutto per la sua prevedibilità.‭ 






    Recensione a cura di:









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    recensioni

    |RECENSIONE| Il guardiano della collina dei ciliegi - Franco Faggiani

    maggio 22, 2019






    IL GUARDIANO DELLA COLLINA DEI CILIEGI


    di 
    Franco Faggiani


    "Il guardiano della collina dei ciliegi", ispirato a una storia vera, ripercorre le vicende di Shizo Kanakuri, il maratoneta olimpico che, dopo una serie di vicissitudini e incredibili avventure, ottenne il tempo eccezionale di gara di 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 20 secondi. Nato a Tamana, nel Sud del Giappone, Shizo venne notato giovanissimo per l'estrema abilità nella corsa. Grazie al sostegno dell'Università di Tokyo e agli allenamenti con Jigoro Kano, futuro fondatore del judo, Shizo ebbe modo di partecipare alle Olimpiadi svedesi del 1912 dove l'imperatore alla guida del Paese, desideroso di rinforzare i rapporti diplomatici con l'Occidente, inviò per la prima volta una delegazione di atleti. Dopo un movimentato e quasi interminabile viaggio per raggiungere Stoccolma, Shizo, già dato come favorito e in buona posizione nella maratona, a meno di sette chilometri dal traguardo, mancò il suo obiettivo e, per ragioni misteriose anche a se stesso, sparì nel nulla dandosi alla fuga. Da qui ha inizio la storia travagliata di espiazione e conoscenza che porterà il protagonista di questo libro dapprima a nascondersi per la vergogna e il disonore dopo aver deluso le aspettative dell'imperatore, poi a trovare la pace come guardiano di una collina di ciliegi. Intrecciando realtà e fantasia, il romanzo di Franco Faggiani descrive la parabola esistenziale di un uomo che, forte di una rinnovata identità, sarà pronto a ricongiungersi con il proprio destino saldando i conti con il passato.















    Durante il Periodo Meiji, che segnò il ritorno al potere dell'Imperatore e la modernizzazione del Giappone, i contatti diplomatici con l'Occidente incisero un profondo cambiamento nella società giapponese: venne introdotta una costituzione quasi parlamentare su modello di quella tedesca e molti aspetti della restaurazione furono presi dai modelli di altre istituzioni occidentali. Vennero costruite industrie tessili (cotone e seta) ed il Governo costruì delle ferrovie, migliorò le strade ed inaugurò un nuovo sistema educativo.
    Ma, per testimoniare attivamente che il Giappone era una potenza rinnovata, serviva un'apertura verso il resto del mondo. E quale evento migliore delle Olimpiadi, in cui gareggiano i migliori di tutte le nazioni mondiali?  
    Shizo Kanakuri ama correre, per sentirsi libero e in comunione con la natura e ciò che lo circonda. Vive in attesa delle corse, momenti in cui prega e riflette sui misteri della vita. La sua naturale propensione ed attitudine, però, non sono destinate a rimanere nell'ombra: il giovane Shizo viene selezionato, insieme ad un altro campione, per partecipare alle Olimpiadi del 1912 su volere dell'Imperatore. Già dato come favorito, però, durante la gara qualcosa va storto e Shizo scomparirà nel nulla per non dover sopportare l'onta del disonore. 


    Franco Faggiani scrive una storia delicata, che narra del percorso di espiazione che un uomo affronta per aver arrecato disonore al suo Paese. 
    Rifuggiatosi sulla collina di ciliegi che dà il titolo al romanzo, Shizo condurrà un'esistenza tra gioie e dolori, in simbiosi con la natura che tanto ama e che lo porterà a riflettere molto sul voler chiudere i conti con quel passato che lo tormenta col senso di colpa.
    Faggiani guida il lettore all'interno della psiche di un uomo che si è rifuggiato all'ombra dei ciliegi, alberi sacri, ed ha ritrovato se stesso ai margini di un mondo che è cambiato radicalmente nonostante sia rimasto sostanzialmente lo stesso. 


    Per stessa ammissione dello scrittore, Il guardiano della collina dei ciliegi non è una biografia romanzata del primo corridore giapponese a partecipare alle Olimpiadi, ma una racconto che prende spunto dai pochi dati disponibili e che immagina come sia finita la storia di Kanakuri. 
    Un romanzo toccante, scorrevole e che trae la propria forza dalla fragilità e dalla natura che circonda l'uomo. Un viaggio che aiuta, mediante l'introspezione, a comprendere se stessi ed il valore di ciò che ci circonda. 
    Che non è mai scontato.






    Recensione a cura di:








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    Si ringrazia la Fazi Editore per l'invio del libro cartaceo





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