Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce. «Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz. «Be', di solito è solo metà della città.» Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.
Ne Il regno corrotto, secondo capitolo della duologia scritta da Leigh Bardugo, ci ritroviamo esattamente dove si era concluso Sei di Corvi: Kaz e gli Scarti meditano vendetta e devono liberare Inej. Ma come faranno, dato che si sono inimicati tutta Ketterdam e gli unici su cui possono contare sono solo loro stessi?
Superato lo scoglio del worldbuilding complesso durante la prima parte di Sei di Corvi, la lettura procede agilmente e senza intoppi, merito della penna scorrevole di Leigh Bardugo, una delle migliori scrittrici in campo fantasy/ya dell'ultimo periodo e del suo stile accativante: la narrazione riprende quella precedente quasi fosse un unico volume, quindi troveremo nuovamente i sei pov dei protagonisti che narrano la vicenda, ognuno perfettamente caratterizzato, ed arricchiti da flashback che mostrano il passato di ognuno di loro e, complice un ritmo serrato e incalzante pieno di intrighi e azione, l'attenzione del lettore viene calamitata fino alla fine della lettura. E anche dopo, perché sarà difficile dimenticarsi di questa storia.
Le ship accennate in Sei di Corvi troveranno il loro sviluppo, e Kaz, Inej, Matthias, Nina, Jasper e Wylan dovranno imparare che essere forti è la debolezza e che la fiducia in se stessi viene prima di qualunque altra cosa.
Una degna conclusione per una duologia che sorprende ed intriga e che, nonostante il cerchio sia stato chiuso, sembra sia stata inserita volutamente una possibilità di continuare la storia degli Scarti.
E non vediamo l'ora.
Recensione a cura di:
Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale