blogtour

|BLOGTOUR| La città di ottone - S. A. Chakraborty

maggio 26, 2020



Bentrovati, miei adorati lettori! 


Oggi ospito la quinta tappa del BlogTour dedicato a La città di ottone di S. A. Chakraborty!
Siete pronti a vedere delle fan art dedicate ai protagonisti?







EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito dello zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.



|Le immagini presenti in questo articolo sono state prese al solo scopo raffigurativo e non pubblicitario da google, pintrest, deviantart e tumblr e si intendono di proprietà degli artisti.|




Fan Art


NAHRI









DARA 












ALI











DAEVABAD, LA CITTA'










I TRE PROTAGONISTI: ALI, NAHRA E ALI









Ed eccoci arrivati alla fine della tappa!
Se siete curiosi di sapere cosa penso di questo libro?
Clicca qui per leggere la recensione! prossimamente!



Seguite le precedenti e le prossime tappe di questo Blogtour, sono curate da blogger fantastiche!







|Le immagini presenti in questo articolo sono state prese al solo scopo raffigurativo e non pubblicitario da google, pintrest, deviantart e tumblr e si intendono di proprietà degli artisti.|

















recensioni

|REVIEW PARTY| Inferno (ed. a colori) - Dante Alighieri

maggio 25, 2020







Franco Nembrini, da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Questo ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo, e una riproduzione delle tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un progetto che continuerà, ovviamente, con Purgatorio e Paradiso.















La poetica di Dante, complici le infinite lezioni di professori che (spesso) fanno del nozionismo fine a se stesso, è quanto più sottovalutato nel panorama letterario italiano.
Un po’ ingiusto, se pensiamo che è proprio grazie alla Divina Commedia che si è diffuso il Volgare – la lingua parlata dal popolo medioevale che, nel corso dei secoli, è poi diventato il nostro Italiano.
Ecco, dunque, da dove nasce il progetto ambizioso di riportare sugli scaffali l’Opera Omnia del Sommo Vate: riproporre il testo in maniera inedita, integrandolo alle illustrazioni di Gabriele Dell’Otto e al commento di Franco Nembrini.



La sinergia tra il fumettista di casa Marvel e DC e il professore è eccezionale: trentaquattro bellissime illustrazioni che giocano con luci e ombre si alternano alle spiegazioni dettagliate di Nembrini che, analogamente a Benigni, mostrano con passione quanto il viaggio di Dante all'Inferno sia tutt'altro che roba antiquata: anche se rappresentato con la lirica dello Stilnovismo e ricco di allegorie, l’Inferno di Dante non è altro che un mezzo per far riflettere sulla vita e i desideri umani in chiave etica e morale. 
E non c’è nulla di più attuale di questo.




Arricchito dall'introduzione di Alessandro D’Avenia – che esplica le scelte che hanno portato Dante a scrivere la sua Commedia, il suo credo politico e il difficile contesto storico che lo ha portato all'esilio –, questa versione dell’Inferno è un must-have per tutti coloro che hanno amato il Sommo Vate o vogliono dargli un’altra possibilità. 








Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale





graphic novel

|REVIEW PARTY| Heartstopper - Alice Oseman

maggio 14, 2020








Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati... fino al giorno in cui si trovano seduti l'uno accanto all'altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l'amore è sempre sorprendente, e anche Nick si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero immaginare.
















Charlie e Nick non potrebbero essere più diversi: introverso uno esuberante l’altro, frequentano entrambi la stessa scuola maschile. In realtà non avrebbero mai potuto conoscersi, dato che Nick è un giocatore della squadra di rugby, però il destino vuole che un giorno si trovino seduti uno accanto all’altro per un progetto scolastico e da lì nascerà una bella amicizia.
O forse è il preludio a qualcosa di più?



Alice Oseman, classe ’94, con la graphic novel Heartstopper rende protagonisti i personaggi secondari del suo romanzo d’esordio Solitaire – tradotto in Italia come “Senza Nuvole” con protagonista la sorella di Charlie, Tori –, approfondendo le vite di Charlie e Nick.
Con uno stile d’illustrazione classico e lineare in b/n, la Oseman ci catapulta nel mondo della scuola e nel periodo più difficile della vita, ovvero l’adolescenza, in cui si devono fare i conti con il bullismo, il razzismo, i pregiudizi e i primi, tormentati amori, e lo fa con uno stile raffinato e mai banale.
La storia d’amore tra Charlie e Nick è dolcissima – il primo è gay dichiarato, il secondo affronterà un viaggio in se stesso per comprendere il perché della nascente attrazione verso il suo amico –, complice la capacità di tratteggiare dei personaggi realistici e supportata dall’impatto grafico delle illustrazioni che enfatizzano e completano meravigliosamente la vicenda.




Primo volume di una serie che, in patria, è già composta da tre volumi, Heartstopper è una storia d’amore vera, magnetica e delicata, che fa riflettere sulla scoperta della propria identità, il tutto trattato con una genuinità che sa arrivare al cuore e difficile da dimenticare.


Vuoi sapere cosa ne penso del secondo volume? 






Si ringrazia la CE Mondadori Oscar Ink per l'invio del libro digitale





recensioni

|REVIEW PARTY| Il tallone di ferro - Jack London

maggio 12, 2020








California, anno 419 della Fratellanza dell'Uomo, XXVI secolo dell'era volgare.

Lo storico Anthony Meredith ritrova nascosto nel tronco di una quercia il Manoscritto che Avis, moglie e compagna del rivoluzionario Ernest Everhard, ha lasciato incompiuto nel 1932, prima di essere giustiziata dai Mercenari dell'Oligarchia. Nelle pagine scrupolosamente annotate da Meredith si narrano «gli anni turbolenti compresi fra il 1912 e il 1932», quando Stati Uniti, Canada, Messico e Cuba sono schiacciati sotto il "tallone di ferro" di una dittatura protofascista e un manipolo di coraggiosi rivoluzionari tenta, invano, di rovesciarla. Il momento culminante è la carneficina della Comune di Chicago (episodio in cui confluiscono le suggestioni della rivoluzione russa del 1905 e del terremoto di San Francisco del 1906). Sopravvissuta alla prigione e al massacro, protetta da una nuova identità, Avis rievoca gli astratti furori di Everhard e la violenza perfettamente orchestrata dell'Oligarchia in maniera vivida, con una totale adesione sentimentale che - chiosa Meredith - «restituisce la percezione in diretta di quell'epoca terribile».


Capostipite dei grandi romanzi del Novecento utopico-distopici, Il Tallone di Ferro (1908) anticipa gli orrori dei totalitarismi che di lì a poco avrebbero segnato la storia mondiale, e se da un lato svela tutta l'ambiguità poetica del sogno socialista di Jack London, dall'altro è una lettura di notevole forza icastica, tuttora capace di lasciare senza fiato.















Lo storico Anthony Meredith, ritrova fortuitamente dopo anni il manoscritto Everhard, scritto in prima persona da Avis Everhard, figlia benestante di una famiglia ricca, che si innamora e diventa sposa di Ernest Everhard, carismatico rivoluzionario socialista e filosofo che lavora come maniscalco, una classe sociale che viene sfruttata e vessata da una società oligarchica.
Avis, senza malizia alcuna, racconta ogni aspetto della società schiacciata dal “tallone di ferro”, una dittatura protofascista, e il coraggio dei pochi rivoluzionari che tentarono di rovesciarla senza risultato.



Pubblicato per la prima volta nel 1908 e considerato come appartenente al genere della distopia moderna fantapolitica, Il tallone di ferro è uno dei titoli profetici sul futuro che avrebbe sconvolto una nazione – l’altro degno di nota è, sicuramente, il capolavoro di Orwell 1984 (scritto nel 1948).
La chiave del successo de Il tallone di ferro è sicuramente data dalla genialità di London nel narrare, attraverso l’espediente del manoscritto di Avis, il suo pensiero in merito al nascente Partito Socialista degli USA in modo sottile e raffinato, lasciando il finale aperto e facendo intuire che l’oligarchia esiste ed esisterà sempre, ed è nostro compito lottare affinché non prenda il sopravvento.



Arricchito dalla postfazione di Cinzia Scarpino che analizza il periodo storico in cui è vissuto London e ne chiarisce alcuni aspetti, Il tallone di ferro è un romanzo crudo che sa spiazzare ma sa aprire gli occhi sul passato che, in fin dei conti, è un presente e un futuro.
Perché le oligarchie non cesseranno mai di esistere.
O saremo così coraggiosi da ribellarci? 










Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale





graphic novel

|RECENSIONE| Kairos - Ulysse Malassagne

maggio 12, 2020








Il kairos è l'attimo da cogliere, il momento decisivo, il punto di rottura. La frazione di secondo che può cambiare il destino. Nills, all'inseguimento dell'amata Anaëlle in dimensioni oltre la nostra, dovrà impararlo. Perché colui che è padrone del kairos è invincibile.












Nills e Annaëlle, durante una vacanza nella casa in campagna dei genitori della ragazza, subiscono un attacco notturno da parte di strane creature: Annaëlle verrà rapita, e spetterà al suo fidanzato intraprendere un viaggio verso un mondo popolato da draghi dalle fattezze umanoidi, ricco di prove e combattimenti da superare per salvarla, finendo coinvolto in una rivolta contro una tirannica famiglia reale. Ma non tutto ciò che accade è come sembra all'apparenza, e Annaëlle pare che nasconda un segreto…



Primo volume di una saga fantasy, Ulysse Malassagne ci trasporta in un mondo fantasy coloratissimo – che per le faide interne è il riflesso di molte attuali comunità – e dalla storia che volutamente ribalta i cliché: nessuna damigella in pericolo, anzi. E lui? È un insicuro timidone!
Attraverso la figura di Nills, che compie non solo un “viaggio dell’eroe” tipico ma anche un viaggio dentro di sé, si esplora una delle varie sfaccettature dell’animo umano: quella che porta ad anteporre egoisticamente la propria missione e non il bene della comunità che chiede aiuto, facendo riflettere sulle conseguenze che portano tali decisioni. Al contrario di Annaëlle, figura di forte stampo femminista, che è perfettamente consapevole di sé e di ciò che il futuro le ha riservato.



Con uno stile che fonde magistralmente la cultura occidentale e quella orientale, Malassagne fornisce una grande prova d’autore, utilizzando colori pastello in relazione allo stato umorale del protagonista e disegnando una storia intensa, a tratti divertente, mai scontata e dalle sequenze dal taglio cinematografico – ricordiamo che l’autore è specializzato in animazione 2D ed ha già animato alcune sequenze di Love Death + Robots di Netflix.
Nessuno direbbe che questo è il suo esordio nel mondo dell’editoria, e ciò fa ben sperare per il futuro di questo talentuoso autore, di cui ci si augura che la sempre ottima Edizioni BD porti i successivi capitoli. 








Si ringrazia la CE Edizioni BD per l'invio del graphic novel





graphic novel

|RECENSIONE| Malaterre - Pierre-Henry Gomont

maggio 12, 2020








Da Pierre-Henry Gomont ("Sostiene Pereira"), arriva un graphic novel ambientata tra l'Europa e le lussureggianti foreste africane. Gabriel Lesaffre, rampollo di una ricca famiglia refrattario all'ordine e all'autorità, è abituato a usare l'astuzia, l'inganno e i soldi per risolvere tutti i problemi... che si crea da solo. Ogni nuova impresa in cui si lancia riesce a interessarlo solo per poco, prima che subentri la noia. E questo vale anche per la sua famiglia. Finché, incapace di accettare il fallimento dopo anni di assenza, non costringe i figli ad accompagnarlo nell'ultimo folle progetto, la ristrutturazione di una villa nelle foreste africane che si trasforma presto in un nuovo motivo di tensione, specialmente se di mezzo ci sono due ragazzi adolescenti che stanno scoprendo un nuovo mondo e nuove sensazioni.













La vita di Gabriel è costellata di eccessi: donne, fumo, alcool e vizi vari che aumentano dall'adolescenza all'età adulta. Ma, purtroppo, non è solo questo ciò che gli impedisce di vivere una vita serena: è ossessionato dalla vecchia tenuta di famiglia, persa da un antenato a causa del crollo della borsa di Wall Street nel 1929, e vuole ricomprarla per fondare una sorta di nuovo impero coloniale.
In questa folle impresa, convinto di riuscire a far soldi in modi ambigui senza problemi e al limite della legalità, coinvolgerà i suoi due figli più grandi, separandoli dalla madre e dal fratellino di pochi anni…



Disegnata con tratti irregolari ma molto espressivi, con un sapiente contrasto di colori caldi e freddi, Malaterre inizia dalla fine e, come espediente narrativo, riesce a calamitare perfettamente l’attenzione del lettore, per poi proseguire con un lungo flashback fino a che non si arriva al punto di partenza, per poi concludere con l’epilogo – una scelta complessa che, indubbiamente, gli fornisce quell'originalità per distinguersi, come il geniale uso dei balloon con i reali pensieri dei ragazzi, atti a far entrare in empatia con dei personaggi che, da tanto amati, sono passati all'indifferenza più totale e che si sono trovati soli, senza i veri affetti e in un luogo completamente diverso da quello che Gabriel gli aveva fatto credere fosse.
E’ dunque semplice rimanere attratti – anche per la preziosa edizione della sempre ottima Edizioni BD, che ha pubblicato un volume dal maxi formato curatissimo e con le pagine spesse che fanno risaltare i bellissimi disegni dell’autore – dal mondo caotico di Gabriel e, successivamente, soffocati da quello claustrofobico dei figli che, lasciati soli a loro stessi, hanno nostalgia di casa e seguono – sbagliando – le orme di un genitore inadatto al ruolo e troppo concentrato sui beni materiali.
Gomont si sofferma, poeticamente, su temi difficili quanto attuali: il divorzio di una coppia e le ripercussioni di tale gesto sui figli, la disperazione di una madre che si vede privare della prole, la cattiva gestione del denaro, la dipendenza da alcool e gioco d’azzardo, senza dimenticare il razzismo.




Narrata da un conoscente di Gabriel – un personaggio esterno che non interferisce –, la storia è un’indimenticabile dramma familiare, ambientato tra l’Europa e l’Africa, che farà riflettere sul vero valore della famiglia, dei sogni irrealizzabili, della malinconica rassegnazione che ne segue (o dovrebbe seguire) dopo l’amara scoperta.










Si ringrazia la CE Edizioni BD per l'invio del graphic novel





Parlando e sparlando

|Parlando e...Sparlando| Il caso di Adele: dimagrisce, e i fan le dicono che stava meglio prima. Ma al popolo sovrano gliene andrà mai bene una?

maggio 07, 2020



Ho visto la foto di Adele, quella del suo 32esimo compleanno.
È magra, magra come nessuno poteva mai immaginare.
Magra, come il pensiero che mi ero fatta di me quando sono andata dalla dietologa.
Solo che poi niente, c'ho le ossa grosse e me le tengo.
Però, sì: c'è un però.

Sui social, il mondo intero ha scritto che "Mannaggia, Adele! Stavi benissimo anche prima, adesso sembri un'influencer qualunque!"




Adele Magra 2020 per i suoi 32 anni
Adele negli anni




Dando per scontato che fare l'influencer può essere percepito o meno come un lavoro (che comunque fa guadagnare bene, se sei la capostipite della stirpe) e che Adele sia libera di fare e sfare, col suo corpo, ciò che vuole, mi intristisce parecchio che una donna venga ancora giudicata per il proprio aspetto fisico.
Adele è un'artista di tutto rispetto, una cantautrice che ha saputo sfruttare le sue dolorose esperienze in campo amoroso in una fonte di guadagno.
È amica di Beyoncé, mica di Zia Pina che al karaoke canta sempre tutte le canzoni delle cantanti italiane, stonando e torcendo i timpani peggio delle campionesse in litanie urlate.
Eppure, oggi, non stiamo parlando dei suoi numerosi successi raggiunti in pochi anni e dei fantastici premi che ha ottenuto durante la sua carriera.
No, stiamo parlando del suo peso.


Se ci fermiamo un attimo a ragionare, magari i fantabilioni che ha ricavato dalle sue delusioni amorose sono proprio dovute al fatto che, i suoi ex, probabilmente le hanno detto che "se fosse stata più magra avrebbero potuto amarla".
O che lei era "bellissima, come una sirena in sovrappeso".
Magari è stata anche vittima di bullismo, chi lo sa.
Del resto, anche se non lo dice, non è detto che non lo sia stata.
E, di sicuro, quello che sta avvenendo oggi è da considerarsi una forma grave di cyberbullismo che mira ad indebolire l'autostima.


Quindi oggi, amici, leggendo questi commenti magnanimi e incredibilmente aperti mentalmente, mi viene da sollevare una piccola, minuscola polemica.



SE ADELE FOSSE STATA UNA RAGAZZA QUALUNQUE, LE AVRESTE DETTO CHE ERA MEGLIO PRIMA E COI KG IN PIÙ'?



Perché tutto si riduce a questo: lei è famosa, è riconoscibile, ha i miliardi. 
Allora può permettersi di essere e apparire come vuole.
Un po' come cantanti che, prima di essere notate per le loro doti canore, hanno prima dovuto recitare la parte dei pagliacci per anni.


Il problema è che non tutti hanno le spalle larghe e – ricordarlo non fa mai male – siamo tutti diversi di costituzione.
Se Adele è dimagrita tanto vuol dire che poteva farlo, ma non è detto che Cira o Beniamina possano riuscirci altrettanto. Allora, vittime dei media e dei canoni sbagliati, le due ragazze cominciano ad accusare sintomi di anoressia e bulimia, diventano autolesioniste, si fanno operare dal chirurgo plastico... diventando l'ombra e la parodia delle belle ragazze – seppur con una massa corporea abbondante – che erano prima.
Questo perché?
Perché a Pino e Ginevro piacciono le ragazze magre, lasciandosi sfuggire Cira e Beniamina, due ragazze che saranno anche "sirene in sovrappeso" ma hanno più palle dei ragazzi di cui sono innamorate.


Oggigiorno è difficile rimanere se stessi in un mondo che incoraggia il cambiamento – fisico e mentale – di chi non si uniforma alla massa.
È difficile, in tutta onestà, rimanere anche sani di mente – ma quello è un altro discorso ;)


Ma c’è una buona notizia: Cira e Beniamina possono davvero diventare quello che desiderano, possono trovare il lavoro dei sogni e possono dimagrire. Non c’è limite a ciò che possono realizzare.
Se poi un giorno, Pino e Ginevro, stupiti da tale cambiamento dovessero finalmente accorgersi di loro e chiedergli di uscire, le ragazze potrebbero friendzonarli e rispondere che "Sì, al peso ci si può rimediare, ma il cervello inesistente e materialista non può essere ricostruito da un chirurgo plastico".
E, con la rinnovata fiducia in loro stesse, saprebbero che possono aspirare a qualcuno di più intelligente del loro primo amore che, ci potete scommettere, le amerebbe anche se non fossero delle supermodelle. Perché nessuna donna è mai davvero brutta – prima lo imparate e meglio è.
Piuttosto ricordate che il volume è la base di tutto e che la zona più erogena per eccellenza è il cervello, quindi fate affluire un po' di sangue anche lì che ne trarrete solo benefici.


Sul serio: curate la coerenza.
Perché se per strada passa la Zia Pina che stona al karaoke ma non pesa 50kg, non deve sentirsi male sotto le occhiate di chi giudica; se passano Cira e Beniamina non devono sentirsi in colpa se hanno il metabolismo lento e non dimagriscono subito, non devono sentirsi dare dei consigli non richiesti sulle diete da respiriani
Non devono abbassare gli occhi quando si scontrano con un bel ragazzo dal fisico palestrato, perché il problema non è il loro, ma di chi giudica senza conoscere.


Già, scommetto che a nessuno è mai venuto in mente di chiedersi se “quella balena spiaggiata” o “quel mostro” che si è appena additato (magari aggiungendoci qualche risatina di scherno, ché tanto fa male solo a chi la riceve, mica a chi la fa) ha magari qualche problema grave di salute.
No, chissenfrega se ha una disfunzione tiroidea, se l’obesità è il sintomo (e non la causa) di qualche malattia che sta uccidendo lentamente quella persona.
Davvero, pensiamoci quando agiamo da vigliacchi, prendendocela con i più deboli: le parole uccidono, e non serve a niente dire “eh, ma stavo scherzando! Quanto sei suscettibile!”.
Nei paesi anglosassoni usano dire “in her/his shoes” che significa “indosso le sue scarpe” – l’equivalente del nostro “mettiti nei suoi panni”.
Pensiamo a che inferno ha passato la persona che ha subìto tali ingiurie e mettiamoci nei suoi panni e indossiamo le sue scarpe: a parti inverse avremmo resistito? Avremmo fatto diversamente o saremmo diventati quei mostri che abbiamo contribuito a creare con le offese?


Non ci vuole molto, per essere civili.
Siamo esseri umani, non perdiamo tempo con le amenità.
Non oggi, non ora, non con un virus che sta mettendo in ginocchio l’intera popolazione globale.
Abbiamo avuto molto tempo per pensare con questo lockdown, e fare un bilancio di molte cose.
Non sprechiamo l’opportunità che ci è stata donata con la vita privando altri della propria – perché lo sapete che i meno forti si suicidano, basta oscurare il sole con un dito! – e cominciamo a fare del bene partendo da questo:



PIÙ’ COERENZA, PIÙ’ RISPETTO E MENO GIUDIZI GRATUITI.




La prossima volta che vediamo una persona in sovrappeso pensiamo che potrebbe essere nostra sorella, nostra zia, nostra madre, nostra cugina…e riflettiamo su quanto ci possa indisporre sapere che qualcuno le ha insultate aggratis.


Spero per Adele che adesso sia realmente felice e che non abbia dovuto perdere drasticamente peso per colpa di qualche malattia. 
Non tutte le donne possono permettersi la libertà di ingrassare e dimagrire rimanendo nelle “grazie” del popolo di fan, ma ricordiamoci sempre che lei è, dietro l’allure da diva, una donna comune come Cira e Beniamina.
E che i commenti sul suo peso – che non va mai bene, oh! – e non sulle capacità canore la faranno scazzare tantissimo.


Be kind, it make you beautiful.





NEWS: Ogni giorno tante novità! Aggiungici ai LETTORI FISSI e seguici sui social per non perdere nessun aggiornamento!

Seguimi su Facebook


creative commons

About Me

Facebook