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|RECENSIONE MANGA| Perfect world vol. 2 & 3 - Rie Aruga

ottobre 22, 2019








Tsugumi e Itsuki hanno cominciato a uscire insieme, e con l'approfondirsi del rapporto lo scontro con la dura realtà diventa inevitabile. Inoltre, la comparsa di Nagasawa, assistente di Itsuki che prova qualcosa per lui, e di Koreeda, ex compagno di scuola di Tsugumi invaghito di lei, ha iniziato a incrinare il rapporto tra i due giovani, provocando qualcosa d'inaspettato...








Come possono un corpo e un cuore feriti trovare sollievo...? Tsugumi e Itsuki sono ora ufficialmente una coppia, ma la ragazza continua a nutrire dentro di sé un profondo senso di inadeguatezza. A causa del grande stress accumulato, Tsugumi si sente male e si ferisce gravemente cadendo dalla banchina della stazione. Per sottoporsi alle cure torna così a Matsumoto, il suo paese natio. Nel frattempo, Itsuki prende una decisione...









Nel secondo volume Ayukawa sogna di poter camminare, e Kawana non sa come aiutarlo. Dopo una partita di basket, Kawana parla con la moglie di un membro della squadra, anch'egli sulla sedia a rotelle, e le chiede consigli, ma ciò che trova sono altre domande.
Durante un piccolo viaggio che Ayukawa e Kawana fanno insieme ai loro amici, la ragazza nota sempre di più le occhiate e i commenti della gente dalla mente chiusa, e ciò la intristisce. Ma cosa succede quando due persone - l'infermiera di lui e l'ex compagno di classe di lei - si intromettono nella loro storia d'amore, già complicata, e sia Ayukawa che Kawana sono convinti di non poter essere abbastanza l'uno per l'altra? E cosa fare, quando non si ha neanche il supporto dei genitori? Ci si spezza, viene l'esaurimento nervoso, ci si trova impotenti quando si vorrebbe solo rendersi utili ma non si hanno le competenze.
Questo sarà il filo conduttore del terzo volume che, tramite l'introspezione, mostra quanto ogni scelta fatta per amore porta a delle conseguenze, spesso inaspettate, dolorose e devastanti.


Molto interessante la prosecuzione che Rie Aruga ha pensato per il suo manga d'esordio, che fa risaltare sempre di più la connotazione realistica di un rapporto tra normodotati e disabili e la difficoltà nella vita quotidiana nell'accudire una persona che ha bisogno di cure per qualunque cosa, anche la più piccola, che di fatto rappresenta per un soggetto disabile un ostacolo insormontabile.
Anche questa volta le informazioni tecniche sono supportate da studi approfonditi, misti alla psicologia umana ed arricchiti dalle emozioni e dalla profonda empatia che si sviluppa durante la lettura per i personaggi, che continuano a rendere Perfect World un piccolo gioiello imperdibile che sa far riflettere con classe.

      




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|REVIEW PARTY| Miti del nord - Neil Gaiman

ottobre 15, 2019









Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, figlio di un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano il nuovo libro di Neil Gaiman: noto per essersi ispirato spesso ai miti dell'antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una formidabile riscrittura dei grandi miti del Nord. Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti. Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un'impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir - il più saggio fra gli dèi - il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli.











Negli ultimi anni, complici i cinecomic Marvel e il buon Rick Riordan con la serie dedicata a Magnus Chase, chi non conosceva le origini di Odino, Thor e Loki ha avuto modo di apprenderne l'esistenza.
Anche nel mondo dei gamer c'è stata un'incursione nella mitologia norrena: in Tomb Raider Underworld, ormai datato ma ben realizzato (e molto attinente alla mitologia) gioco della fortunata serie della Eidos Interactive, Lara Croft va in cerca dei guanti e della cintura della forza che le permettono di brandire Mjöllnir, il celeberrimo martello di Thor per ritrovare la madre a Helheim, il regno dei morti guidato da Hel.


Ma il ritratto degli Asgardiani è davvero attinente al mito originale o ne sono state tratte libere interpretazioni?
Neil Gaiman - illustre e pluripremiato scrittore di Stardust, Coraline, Good Omens, Sandman e Niente Panico -, cresciuto a pane e mitologia, decide di portare alla luce le reali origini con dei racconti che iniziano dalla creazione dei Nove Mondi al termine di tutto nel Ragnarock.


Grazie ad una breve introduzione di Gaiman stesso, che racconta le origini del libro, ed una presentazione dei personaggi principali - Odino, il padre degli dei, Thor, il dio del tuono, e Loki, il dio dell'inganno (fratello di Odino e non fratellastro di Thor) ed un pratico glossario per chi non conosce tutti i nomi e i termini che compaiono durante la lettura del libro, esso è fruibile proprio da tutti e l'intento dello scrittore è chiaro: la mitologia norrena è da leggere e scoprire. E quale migliore occasione, se narrata da un Gaiman in forma e dalla vena sottilmente ironica che lo caratterizza?


Per gli appassionati, Miti del nord non rappresenterà una grande novità; per i neofiti o per i primi approcci al regno di Asgard... sarà un viaggio molto diverso da quello intrapreso insieme a Chris Hemsworth, Tom Hiddleston ed Anthony Hopkins, ma ne varrà la pena per conoscere meglio queste divinità, messe un po' troppo spesso in secondo piano rispetto a quelle greche e romane, che lasceranno nel lettore degli insegnamenti alla fine di ogni racconto.
E ciò lo rende una raccolta di racconti non solo interessante, ma imperdibile.









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|REVIEW PARTY| Può succedere anche a noi? - Becky Albertalli/Adam Silvera

ottobre 08, 2019











Arthur è entusiasta all'idea di trascorrere un'intera estate a New York. Per lui, cresciuto a pane e musical, è proprio una città magica, romantica, dove tutto può succedere. Se Broadway gli ha insegnato qualcosa, poi, è che l'universo può recapitarti una storia d'amore indimenticabile quando meno te l'aspetti. E quale luogo al mondo potrebbe essere un set migliore della città che non dorme mai?
Ben, invece, pensa che l'universo per una buona volta dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Se davvero ci tenesse a lui, di certo non starebbe andando all'ufficio postale per spedire un'intera scatola di oggetti posseduti dal suo ex.
Ma quando, proprio in quel grigio luogo affollato, le strade di Arthur e Ben si incrociano, viene il sospetto che il destino abbia davvero qualcosa in serbo per loro. Ma che cosa di preciso?
Forse niente. In fondo, dopo essersi incontrati, ognuno va per la sua strada.
Forse tutto. In fondo, alla fine si rivedono. E decidono di ripetere l'esperienza.
Ma cosa accadrebbe se il loro primo appuntamento "ufficiale" non andasse proprio come previsto? E nemmeno il secondo primo appuntamento... o il terzo? Che cosa accadrebbe se Arthur le tentasse tutte per far andare bene le cose tra loro, e Ben invece non ci provasse abbastanza? E se la vita, quella vera, non fosse così tremendamente magica come pensa Arthur? Ma se invece lo fosse? Chi l'ha detto che non può essere come uno dei musical di Broadway che tanto ama? E soprattutto: perché un amore a prima vista fantastico come quelli che si vedono nei film deve capitare sempre agli altri? Perché non può succedere anche a loro?











Nella New York tutta sfarzi, brillantini e musical vivono Arthur, stagista nei mesi estivi presso l'ufficio di sua madre, e Ben, che frequenta la scuola estiva per recuperare l'anno.
Non c'è nessuna apparente logica dietro il loro incontro casuale alle poste, se non quella che l'universo, a volte, fa un po' di testa sua e si diverte a far scontrare due solitudini. Ma, complice un flashmob, Ben scappa via, turbato da questa affinità con uno sconosciuto, in quanto il ricordo del suo ex è ancora molto doloroso. Ma Arthur, nonostante le incertezze, vuole ritrovarlo...senza sapere che anche Ben, in fondo, lo sta cercando. E così inizia la loro storia, tra gli annunci di Craigslist e ricerche di profili instagram...


La coppia Adam Silvera e Becky Albertalli scrive, adattando il più possibile la narrazione per rivolgerla ai sedicenni, uno young adult fresco, divertente e scorrevole, merito anche dell'inserimento di tematiche calde - genitori senza lavoro, crisi matrimoniale, difficoltà nell'essere accettati per come si è dagli amici, l'essere o meno se stessi in un'epoca dove i social imperano, il razzismo etnico e l'omofobia - trattate con estrema naturalezza.
Le uniche pecche di uno stile del genere è sicuramente l'ostentazione della padronanza dello slang giovanile: a meno che non si è davvero sedicenni, certe frasi e certi avvenimenti, nonché reazioni, risultano forzati. Come risulta forzata la punteggiatura: non si può mettere un punto dove andrebbe messa una virgola; i ragazzi non pensano a scatti, non dividono i periodi a caso.


Di chiara ispirazione sono stati due libri, Il giovane Holden e Un giorno questo dolore ti sarà utile - il primo per la punteggiatura a periodi mozzati e brevi, il secondo per tutto quello che succede ai protagonisti e che presenta alcune scene in comune. Senza ovviamente dimenticare che, nonostante siano citati almeno una decina di musical, non hanno sottolineato che le dinamiche sono molto più simili a La La Land che altro e questa scelta è visibilissima in tante piccole (grandi) sfaccettature - piccola nota: non so se sia un errore di traduzione, degli autori o del copyright, ma Il fantasma non è del palcoscenico, ma dell'opera.


In definitiva è un libro per adolescenti che va letto dagli adolescenti, che intrattiene, fa riflettere e fa divertire, sognare e sperare insieme ai due protagonisti.









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|REVIEW PARTY| Sei di corvi - Leigh Bardugo

ottobre 02, 2019












A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.














Tra le strade di Ketterdam, nella zona malfamata chiamata "il Barile", vive Kaz Brekker, un temutissimo ladro diciassettenne avido e manipolatore, che vive tra inganni, bordelli e bische clandestine, ed è conosciuto come "Manisporche". 
Durante una delle sue passeggiate notturne in solitaria, Kaz viene sorpreso alle spalle e condotto da uno dei più potenti mercanti della città che gli affida un compito pressoché impossibile da completare: introdursi all'inespugnabile Corte di Ghiaccio per liberare lo scienziato che ha creato la Yurda Parem, la versione potenziata della Yurda che, se assunta da un Grisha, ne potenzia il potere in modo incredibile ma rende dipendenti e causa il decesso.
Kaz è titubante, ma il mercante stuzzica la sua avidità: gli offre una ricompensa esorbitante, talmente tanto che il ragazzo accetta nonostante le probabilità di riuscita siano praticamente nulle e coinvolgerà altri cinque ragazzi dalle abilità complementari che, a loro volta, accetteranno perché pieni di debiti e questa potrebbe essere la migliore occasione per riscattarsi.
Ma ci riusciranno?


Ambientato nel Grishaverse, è azzardato pubblicare una dilogia spin-off senza prima pubblicare la trilogia precedente.
Infatti, per quanto la lettura sia piacevole e scorrevole, i personaggi ben caratterizzati e sfaccettati e un worldbuilding molto particolare e sapientemente descritto dall'agile penna della Bardugo, si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa, nonostante sia perfettamente comprensibile lo svolgimento.
Qualcosa che è dato per scontato dalla scrittrice e che è da ricercarsi nella prima Grisha Trilogy - che sarà pubblicata in Italia per intero nel 2020 -, che sicuramente sarebbe dovuta uscire prima di Sei di Corvi (nonostante l'hype generato e fomentato da diversi lettori) per rendere partecipi anche quelli che non leggono in lingua di questo meraviglioso stile particolareggiato di una delle nuove serie-rivelazioni del campo fantasy-ya.


I vicoli e le strade di Ketterdam sono incredibilmente simili alla nostra Amsterdam, ed è popolata dai Grisha, maghi dai vari poteri che vengono temuti e rispettati.
Per quanto riguarda i personaggi, vero pilastro portante della storia, sono sapientemente resi realistici grazie ai sei POV in terza persona che si intersecano al momento giusto e raccontano non solo dello svolgimento del romanzo ma del loro passato; non ci si può non innamorare di Kaz, Inej, Nina, Matthias, Jesper e Wylan.
Ognuno di loro con le sue abilità, con i suoi poteri, con il suo dolore, e la sua avidità. Legati dai soldi e, perché no, anche dall'amicizia; di questi ragazzi spezzati che hanno bisogno della reciproca vicinanza più dell'oro che dicono di volere.
Nonostante vengano prediletti solo alcuni dei sei personaggi, non ci si può aspettare che nel capitolo conclusivo regnino le ship che sono nate leggendo questo volume.


Quindi, se cercate azione, mistero, personaggi carismatici, una sana dose di introspezione e un regno fantasy tutto da scoprire e dove nulla è scontato...avete trovato il libro giusto!









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|REVIEW PARTY| Binti - Nnedi Okorafor

ottobre 01, 2019














Binti Ekeopara Zuzu Dambu Kaipka di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell'astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l'occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza. Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l'equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un'astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l'ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso. Il volume raccoglie i romanzi brevi: "Binti", "Ritorno a casa", "La maschera della notte" e il racconto "Il fuoco sacro".












Binti è la prima Himba ad essere ammessa alla Oomza University, prestigiosa facoltà universitaria frequentata solo dal 5% di umani. Ma la famiglia non è d'accordo: in futuro dovrà succedere al padre nel negozio di famiglia, lei che è l'unica in grado di farlo. Ma Binti è innamorata della matematica: vede equazioni, è conscia delle sue capacità e vuole continuare a studiare. Così decide di partire all'insaputa di quella famiglia che la sminuisce per tarparle le ali con la scusa di proteggerla, e si imbarcherà su una nave spaziale: qui conoscerà delle ragazze che, molto presto, diventeranno sue amiche ed un ragazzo, l'unico in grado di vedere un codice matematico cifrato nella disposizione delle treccine sul suo cuoio capelluto. Ma accade qualcosa di tragico, durante lo spostamento verso il pianeta-università: subiscono l'attacco delle Meduse. E lei, unica superstite, dovrà cavarsela da sola per sopravvivere, anche a costo di rinunciare alla sua identità.


Nnedi Okorafor scrive quattro romanzi brevi - "Binti", "Ritorno a casa", "La maschera della notte" e il racconto "Il fuoco sacro" - di formazione misti a fantascienza e mitologia molto interessanti, che si fondono alla perfezione con i vari temi attuali e caldi delle nostre generazioni, tra i quali il razzismo, la prevaricazione genitoriale volta allo sminuire i sogni dei figli per indirizzarli verso ciò che ritengono giusto, la lotta contro il pregiudizio, la paura di ciò che non si conosce, il cambio di genere e la relativa transizione biologica, l'importanza della biodiversità e dell'energia alternativa, il rispetto per gli animali, l'elaborazione di un lutto e l'accettazione di sé - palesemente scritti per sensibilizzare i lettori che "diverso" non è sinonimo di "sbagliato" ma è semplicemente essere originali in un mondo pieno di copie conformi.


È molto bello leggere del viaggio che Binti compie per diventare se stessa, del forte attaccamento della ragazza alla sua terra natia, dei riti e delle credenze. Al valore del nome, sacra identità personale, che ripete spesso - perché possono toglierle tutto, ma non il suo essere. Ed è bello come, anche se l'ambientazione è permeata dalla fantascienza, le dinamiche sono perfettamente umane, come l'amicizia di Binti con Okwu o il suo struggimento misto a sollievo quando realizza che non si sposerà mai - una delle tante cose attuali che arricchiscono il romanzo, perché quando una donna decide di perseguire i propri sogni e si eleva...automaticamente diventa impura. Per fortuna il matrimonio non è più visto come un capestro, ma assume la forma di un'unione sacra che deve essere contratta solo per amore e non combinata. E chissà se Binti troverà mai il suo pari o semplicemente può vivere e fare grandi cose anche senza...


Si piange, si ride, si rimane affascinati in questo universo tanto futuristico quanto remoto, in cui Binti, eroina dalla forte connotazione femminista, farà riflettere e guiderà attraverso le sue avventure alla ricerca della pace interstellare e interiore.











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