manga

|RECENSIONE MANGA| Melmo. I bonbon magici di Lilly - Osamu Tezuka

marzo 21, 2019








MELMO - I BONBON MAGICI DI LILLY


di 
Osamu Tezuka


La piccola Melmo, dopo un terribile incidente, si ritrova orfana dei genitori a prendersi cura del fratello più piccolo. Lo spirito della sua mamma, prima di raggiungere l'aldilà, riesce a esprimere il desiderio che i suoi figli possano crescere in fretta per superare le difficoltà della vita. Alla donna è quindi concesso di comparire sotto forma di spirito guida e di consegnare alla sua bambina una confezione di caramelle magiche. Quando Melmo mangerà quelle blu, avrà la facoltà di crescere di dieci anni in un colpo solo, mentre con quelle rosse potrà invertire il processo. Una piccola grande storia di crescita e di scoperta del sé, in uno dei manga più intimi di Osamu Tezuka, reso famoso anche dal successo dell'animazione. Questo volume presenta anche un'altra creazione di Osamu Tezuka: il giovane eroe Rubi, esploratore spaziale che, attraverso pirotecniche avventure, si troverà ad affrontare creature tra le più bizzarre dell'universo.













La piccola Melmo, 9 anni, ed il suo fratellino rimangono orfani della madre a causa di un'incidente automobilistico. Quest'ultima, arrivata nell'aldilà e preoccupata per l'avvenire dei suoi figli, chiede aiuto ad un Angelo del Paradiso per aiutarli ad affrontare le varie difficoltà cui andranno incontro durante la crescita, dato che adesso sono completamente soli e quest'ultimo, concedendole di salutare i figli per l'ultima volta, le dona una bottiglia piena di caramelle rosse e blu da regalare alla figlia.
Sarà grazie a queste caramelle - che, se ingerite, aumentano o diminuiscono l'età di 10 anni a seconda del colore - che Melmo imparerà a comprendere i valori, il rispetto del mondo e delle persone e prenderà consapevolezza che le azioni, di qualunque genere siano, portano a delle conseguenze e che l'esito positivo dipende dal suo modo di vedere la vita ed interagire col prossimo.


Strutturato ad episodi separati ma interdipendenti, il manga - disegnato dal "dio dei manga" Osamu Tezuka nel 1970, pubblicato finalmente in Italia in uno splendido e prestigioso volume unico in edizione integrale dalla JPOP che riprende come sottotitolo il nome che ha assunto l'anime in Italia, sbarcato sui nostri teleschermi negli anni '80 - mostra una forte componente critica verso tutti quegli atteggiamenti ed azioni sbagliate che l'uomo compie nei confronti di umani, animali ed ecosistema visti attraverso gli occhi puri di una bimba di 9 anni.


Il tono della narrazione è semplice e diretto, in quanto Tezuka lascia la storia nelle mani di Melmo che, con l'ingenuità e la genuinità che contraddistingue la sua giovane età, e riesce ad insegnare a guardare il mondo nella giusta prospettiva: quella di un bambino che scopre il mondo e non conosce malizia e cattiveria.
E sa trovare delle soluzioni che, spesso, gli adulti non troverebbero mai.
Un piccolo gioiello che fa riflettere molto ma che, però, non gode di un vero finale (cosa che invece è presente nella controparte animata): le avventure di Melmo continuano dentro il cuore del lettore, sperando che i piccoli grandi insegnamenti abbiano fatto crescere nell'animo la voglia di lottare per salvare il mondo dalle brutture e dalla cattiveria.


Ma non finisce qui: il volume è arricchito da "Le avventure di Rubi" - one-shot dal tipico stampo fantascientifico del 1969 e totalmente inedita in Italia - che racconta di Rubi e Riko, due bambini che entrano in possesso di due caschi magici che gli doneranno il potere per salvare la terra dall'invasione del mostro spaziale Zonda e che contribuisce a rendere la Osamushi Collection una serie imperdibile per la qualità della pubblicazione - mensione di pregio per le tavole nitide e perfette nonostante siano passati quasi 50 anni - e per la scelta di pubblicare in Italia tutte le Opere, edite ed inedite, del Maestro Tezuka. 





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recensioni

|REVIEW PARTY| La corte di rose e spine - Sarah J. Maas

marzo 19, 2019











LA CORTE DI ROSE E SPINE

di Sarah J. Maas


Feyre vive in un mondo diviso in due: umani contro Fae. Un giorno, dopo aver ucciso un lupo riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Ed è per questa passione che si ritroverà a rischiare la vita quando una minaccia incomberà sia sul mondo degli umani che su quello dei Fae.












Feyre, diciannovenne con l'intera famiglia sulle spalle - padre rinchiuso in se stesso e due sorelle, di cui una frivola ed una spietata -, per onorare la promessa fatta alla madre in punto di morte di badare a tutti, è costretta a cacciare per portare del cibo a casa.
Nel bosco, però, s'imbatte non solo in una cerva ma anche in un lupo a caccia, deciso proprio a mangiare quella cerva che, per Feyre, significa settimane di cibo per sfamare la sua famiglia. Così, senza pensarci due volte, uccide sia lupo che cerva, portando via solo quest'ultima perché è già stremata e la pelle del lupo, che vende per racimolare qualche soldo in più.
Non sa ancora che quello sarà l'ultimo giorno che passerà nel suo mondo.
La sera stessa una bestia farà irruzione in casa sua, chiarendo che il lupo in realtà era una creatura magica e che, secondo una clausola del Trattato che hanno stipulato i faerie ed i mortali, per una vita presa si deve ripagare con un'altra vita. Per evitare che la bestia uccida o faccia prigioniero qualcuno della sua famiglia, Feyre decide di seguire la creatura oltre il Muro che divide il mondo mortale da Prythian, il mondo dei faerie.
Sarà alla Corte di Primavera che comincerà a rivalutare i fae (che lei odia), in particolare Tamlin, la creatura che l'ha condotta nel mondo magico che altri non è che un fae maggiore ed High Lord, che inaspettatamente non la tratta da prigioniera bensì da ospite.
Ma nell'ombra agisce una donna spietata, che ha condannato Tamlin e la sua Corte ad un crudele maledizione...



Nato come retelling della Bella e la Bestia, con cui inevitabilmente condivide molte scene e dinamiche, presenta anche chiari riferimenti ad altre fiabe del bosco incantato che, comunque, non ne pregiudicano assolutamente l'originalità, in quanto sono talmente ben contestualizzate che è un piacere scoprire in quali momenti cruciali sono state incluse.
Il romanzo è una sorpresa continua, merito della scrittura scorrevole della Maas e della storia che con il suo carico dark, l'ambientazione fantasy permeata di avventura, intrighi, misteri e colpi di scena, contribuisce a rendere realistica una storia che sa discostarsi quasi totalmente dal film di animazione Disney del 1991 e dalle diverse e numerose versioni della fiaba in quanto, quando si lotta contro il male e si vince a caro prezzo, nulla è più come prima e si deve fare i conti ogni giorno con il proprio cuore distrutto e tutto ciò che si chiede è solo aiuto per poter ricomporre i pezzi. Proprio come nella vita, quando si cresce: la favola finisce e ci si vede la realtà per quella che è. 
I personaggi sono caratterizzati magistralmente: si segue Feyre, forte ed indipendente, nella sua crescita personale, sola in terra straniera, a fare i conti con una vita che non ha voluto ma che ha imparato ad accettare grazie a Tamlin, per cui proverà un amore così forte da arrivare a lottare contro spietati esseri immortali pur di spezzare la maledizione che lo affligge e salvarlo. Ci sono antagonisti che fanno paura per la crudeltà gratuita ed il sadismo delle azioni e ci sono personaggi che, come Rhysand e Lucien, sicuramente assumeranno maggiore peso nel corso della storia. 
Una cosa è certa: nulla è come sembra, e chi si odia finisce per essere amato e viceversa, grazie anche al background personale di ognuno dei personaggi che trova spazio in un romanzo narrato dall'unico POV di Feyre.
Il lavoro di world building è pazzesco, con descrizioni dettagliate ma non ciceronistiche di luoghi e storia e, mensione di pregio, le scene d'amore sono sensuali e non volgari.
Peccato per la traduzione poco attenta, in alcuni punti, alle regole grammaticali della Lingua Italiana che, di fatto, rendono poco piacevole il dover correggere mentalmente le frasi.


Ad ogni modo, quello che emerge da questo primo volume della trilogia è che nulla - nulla - è lasciato al caso e che La corte di nebbia e furia, in uscita a Giugno 2019, continuerà a stupirci.
E noi aspettiamo con ansia di tornare nel mondo di Feyre. (La recensione è disponibile cliccando qui)





Siete curiosi di vedere qualche fan art? 
Appuntamento al 24 Marzo con la mia tappa del BlogTour ;) (clicca qui per leggere l'articolo)
In attesa, però, vi invito a leggere le recensioni delle mie colleghe ;)













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graphic novel

|RECENSIONE| Il castello delle stelle (vol.1) - Alex Alice

marzo 17, 2019








IL CASTELLO DELLE STELLE - vol.1

di Alex Alice


E se la conquista dello spazio fosse avvenuta un secolo prima? XIX secolo, l'età del progresso. Dall'Antartide al cuore di tenebra dell'Africa, per terra e per mare gli esploratori espandono senza sosta i confini del mondo conosciuto. Avidi di nuove scoperte, volgono lo sguardo verso l'alto, verso le stelle, verso mondi ignoti e cieli pieni di meravigliose promesse. È il 1868, l'esploratrice Claire Dulac è dispersa, sparita nel corso di un viaggio in mongolfiera. Così il figlio, il giovane Séraphin, parte alla sua ricerca oltre il blu del cielo, dove l'aria si fa sottile...
















1868: l'esploratrice Claire Dulac sta cercando l'etere oltre lo strato dell'atmosfera.
Convinta che, se trovato, sarebbe una fonte di energia rinnovabile adatta alle nuove tecnologie ed a basso impatto sull'ecosistema, decide di proseguire il viaggio in mongolfiera nonostante la forte opposizione del marito e rischiando la sua stessa vita per amore della scienza. Purtroppo il viaggio non va come previsto, causa tempo avverso, e nonostante riesca a trovare l'etere non tornerà più a casa.
Un anno dopo Séraphin, il figlio di Claire, sognatore e con l'incrollabile fede nella scienza che ha ereditato dalla madre, e suo padre Archibald Dulac, l'ingegnere che ha inventato i motori ad etere, ricevono una lettera che darà il via ad un'incredibile avventura che li porterà sino alla Corte di Re Ludwig II, il quale ha ritrovato i diari di Claire ed è intenzionato a viaggiare nello spazio.
Così, insieme a Sophie e Hans, due domestici, s'imbarcheranno tutti sull’Etermobile Schwanstern per tentare l'impossibile: trovare il castello delle stelle.




Impossibile non rimanere affascinati ed ammaliati da questo splendido volume.
Alex Alice riesce nell'ardua missione di creare un mondo what if - ovvero del "cosa sarebbe successo se..." - ambientando il viaggio nello spazio un secolo prima dell'effettiva realtà e miscelando le diverse influenze culturali di Jules Verne, con il suo avanguardismo letterario d'avventura, e il maestro Miyazaki con i suoi disegni poetici e delicati.
Gli acquerelli colpisono per la cura nei dettagli e la bellezza e raffinatezza dei tratti, ma l'immenso pregio della storia, oltre lo studio della scienza e dell'ingegneria, sono i rapporti umani: un padre che cerca di superare la scomparsa della moglie ed iperprotettivo con il figlio, un ragazzino a cui manca la madre e la cerca in ogni cosa che fa; l'amicizia e l'amore, i carburanti inesauribili che muovono e dovrebbero sempre muovere il mondo; l'odio e la rivalità, i contraltari dei buoni sentimenti che costituiscono l'animo umano.   
Ma la genialità si trova qui: i protagonisti, realistici e tridimensionali, si muovono in un universo reale e si relazionano con personaggi realmente esistiti, quali il Re Ludwig II, la sua bellissima cugina Sissi e Bismarck.



In questo viaggio Alice sorprenderà pagina per pagina non solo per la costruzione di una storia che fa bene al cuore o per il ritmo ben cadenzato, ma anche l'inventiva e per i dettagliatissimi disegni che calamitano l'attenzione del lettore fino alla fine.
Ed anche dopo, perché non è semplice smettere di fissare le tavole.
E si vuole spasmodicamente il secondo volume per continuare le avventure di Séraphin e degli altri coraggiosi viaggiatori dello spazio.



Un plauso alla Mondadori Oscar Ink che ha portato in Italia una storia capace di appassionare e stupire grandi e piccini in un volume che lascia senza fiato per la cura dell'edizione, arricchita da tavole extra ed un ampio apparato bibliografico. 





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graphic novel

|RECENSIONE| Trottole - Tillie Walden

marzo 12, 2019









TROTTOLE

di Tillie Walden


Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di Tillie. Ogni mattina prima dell'alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare. Per buona parte dell'infanzia e dell'adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia. Poi però Tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all'università ma di frequentare la Scuola d'Arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei. Dedicato solo apparentemente al mondo del pattinaggio artistico, "Trottole" è un graphic memoir intenso e delicato sulla fatica di crescere e trovare se stessi. Un racconto per immagini e parole che ha tutta la grazia e la forza di un perfetto salto sulle lame.


















Tra le splendide e delicate tavole di Trottole - graphic memoir vincitore nel 2018 del premio Eisner, equiparabile ad un romanzo di formazione, della giovanissima e pluripremiata Tillie Walden - si entra subito a contatto con l'universo emozionale di una ragazza comune che sta cercando un posto nel mondo da considerare suo.



Quanto è difficile crescere?
Tillie vive la sua vita con questo interrogativo, senza tuttavia porselo mai chiaramente.
Campionessa di pattinaggio artistico per dodici anni - disciplina che, ai fini della narrazione, è solo un mezzo per scandire gli avvenimenti nella sua vita e che segna il confine tra l'infanzia e l'adolescenza - sa perfettamente che la vita mette di fronte a delle scelte ardue.
Si alza all'alba ogni giorno per allenarsi duramente e poi va a scuola, di sera altri allenamenti, il fine settimana gare in cui è un dramma arrivare secondi.
E' vittima di bullismo, ha dei genitori assenti, realizza di essere sempre stata omosesuale e si innamora, ricambiata, di una ragazza. Ma in una relazione e nella vita in generale non è oro tutto quel che luccica ed avrà a che fare anche con i preconcetti e l'omofobia, oltre che con una (quasi) violenza sessuale che la condizionerà non solo sul lato personale ma anche su quello di pattinatrice.




Il punto di forza della narrazione è proprio l'autenticità dei sentimenti, esaltata da disegni che colpiscono per la semplicità e dal sicuro impatto emotivo, grazie al tenue colore viola in contrapposizione al giallo che rendono tutto tridimensionale e fanno entrare in empatia con la protagonista.
In dieci capitoli, tutti chiamati come figure e salti del pattinaggio artistico, si vede la vita di Tillie: la vita di una qualsiasi adolescente alle prese con uno stile di vita che non la soddisfa, in quanto si è disamorata del pattinaggio ma è qualcosa a cui non riesce proprio a rinunciare perché fa parte della routine cui è abituata, con problemi sentimentali e problemi a scuola.
Scopre per caso, alle superiori, che ama disegnare e sarà questo il suo nuovo sprone, la sua missione: emozionare con le sue storie ed i suoi disegni i lettori.
E, nelle quasi 400 pagine che compongono questo volume, ci riesce egregiamente.





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manga

|RECENSIONE MANGA| Girl from the other side (vol.1) - Nagabe

febbraio 28, 2019











GIRL FROM THE OTHER SIDE - Vol.1

di Nagabe


Un tempo in una terra molto lontana, vi erano due regni. In uno, "l'esterno", risiedevano creature dall'aspetto grottesco il cui tocco portava un maledizione. Nell'altro, "l'interno", c'era un rifugio sicuro per gli esseri umani. L'incontro fatidico tra due abitanti dei regni in guerra, che non avrebbero potuto incontrarsi, fa sbocciare questa piccola storia. Questa è la favola dell'oscura creatura e della bambina, che indugiano sul calar della sera, al confine tra il giorno e la notte.













Due mondi, separati solo da un immenso muro, e divisi in Mondo Interno - dove vivono le persone sane e non contaminate - e Mondo Esterno - dove vivono invece i maledetti, persone che una volta erano tali ed adesso sono condannate a vivere isolate per non contagiare gli abitanti del villaggio e il cui contatto è proibito perché basta un tocco per maledire una persona sana. 
E' proprio al limitare della foresta, che separa i due mondi, che vive Shiva: una bambina dolce, innocente, allegra e con una propensione naturale ai pericoli che passa le sue giornate ad intrecciare ghirlande di fiori, a passeggiare per la foresta e sperare che la sua nonna torni presto a prenderla. In questo luogo vuoto, cupo ed abbandonato, però, c'è una flebile luce: Shiva è accudita dal "Maestro", una creatura maledetta che, una volta, era un uomo e che, nonostante non la possa neanche sfiorare, la protegge da ogni insidia e con cui instaura un rapporto di affetto e fiducia incondizionata.
Ma dov'è la nonna di Shiva?
Perché il Maestro la protegge?
Cosa è successo davvero?



Pubblicato per la prima volta in Giappone nel Settembre 2015 e in Italia a fine Gennaio 2019 grazie alla JPop, Girl from the other side - Siúil, a Rún è una fiaba dai toni dark, che cela maledizioni e segreti, con due protagonisti agli antipodi: la bambina, la luce e la purezza; il Maestro, il buio e la maledizione. 
Questo, però, non gli impedisce di diventare amici, anzi: insieme danno vita al grigio, il punto di svolta per risolvere, nelle prossime uscite, i misteri contenuti nel primo volume. 



Il tratto di Nagabe è splendido e distintivo: gioca molto con il bianco e nero, intrigando il lettore con le sue figure antropomorfe vestite con classe ed eleganza, illustrando il manga come se fosse una piccola opera d'arte. Inoltre, dà prova di conoscere i tempi di narrazione, lasciando indizi e sapendo spiazzare con cliffhanger finali da togliere il fiato. 



Si esplora il dolore del non ricordare la propria esistenza e la capacità di amare e vedere il buono in tutte le creature - umane e antropomorfe.
Ci si commuove nel vedere un mostro molto più umano degli umani; ci si interroga su Shiva e su quanto tempo ci vorrà affinché perda il suo candore a contatto con le brutture del mondo. 
Ci si chiede se, alla fine, questa favola non sia che una rappresentazione della vita odierna, che mette a dura prova gli affetti e la genuinità e fa risaltare i modi di regire alle perdite che la vita impone.
E, perché no, sperare che i due protagonisti trovino la felicità che tanto bramano.





Nota: la serie, non ancora conclusasi, conta in patria 7 tankōbon. 
Piccola curiosità: in lingua originale, il protagonista viene chiamato Sense, termine che ricorda molto sensei (Maestro). 





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Si ringrazia la CE JPop per l'invio del manga





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