narrativa

|RECENSIONE| Storie fantastiche di gente comune - Stefano Valente

settembre 24, 2017






STORIE FANTASTICHE DI GENTE COMUNE

di
Stefano Valente








Editore: Self Publishing
Data di Pubblicazione: 2017
Formato: ebook/copertina flessibile
Pagine: 136


Prezzo






Un eroe non è un impavido guerriero, un martire o un conquistatore di consensi popolari.
Un eroe è semplicemente una persona.
Un eroe è il prescelto di se stesso, colui che compie una scelta per un bene a lui caro.
Naturalmente, una scelta audace.

Io, la Voce Narrante, canterò le gesta di tre eroi che hanno compiuto la loro scelta.

Paolo, un militare devoto all'uniforme e fedele alla Patria, che ha rinunciato al suo status di militare per inseguire il suo bene.
Il secondo eroe è Chiara, un'affascinante ragazza dall'intelligenza fuori dal comune che, attraverso la ragione, vi condurrà in un viaggio fantastico tra nozioni scientifiche e colpi di scena.
Infine c'è Matteo, un brillante avvocato che dovrà rimediare ad un imperdonabile errore.
Casi irrisolti, verità nascoste e false speranze comporranno la strada che Matteo dovrà percorrere fino all'attuazione della giustizia.








Il libro è composto da tre storie, tutte apparentemente slegate tra loro ma con un filo comune.

C’è Paolo: è un militare che si è arruolato con coraggio e determinazione per difendere la patria (scontentando i genitori, i classici tipi che vengono meno alle leggi del codice civile per cui “il genitore deve assecondare le inclinazioni di studio, lavoro e passioni del figlio”, che lo vedevano già medico a destare invidia nei conoscenti), con alti valori morali e con un senso civico che dovrebbero avere tutti gli Italiani, che smette presto la sua carriera per amore di una donna ma riuscirà a salvare delle vite in un’impresa eroica che si svolgerà al di fuori di un campo di battaglia.
La seconda protagonista è Chiara: lei è una farmacista cervellona, che non fa nulla per occultare il suo alto QI, che si metterà contro un colosso del ramo farmaceutico e contro il suo stesso fratello, che la ostacolerà in tutti i modi possibili.
Infine c’è Matteo: un avvocato che ha commesso un errore, quello di essersi fatto abbindolare da un assassino e, preso da un’irrefrenabile desiderio di giustizia, comincerà a condurre un’indagine privata che lo porterà a scoprire qualcosa che avrebbe dovuto rimanere celato.

I tre racconti sono speciali perché è gente comune a raccontarli – con l’ausilio della Voce Narrante che dialoga con il lettore per spiegare passaggi fondamentali –, persone che non avrebbero mai voluto trovarsi in quelle circostanze ma, giocoforza, si sono trovati a dover combattere per la salvaguardia patriottica e morale.
In tutti e tre i racconti è predominante la nobiltà d’animo, il coraggio e la voglia di far trionfare la giustizia a qualunque costo, anche della propria vita.

Personalmente ho trovato che il primo racconto fosse più ispirato – l’autore è nell'Aeronautica Militare, quindi l’ho percepito molto più reale degli altri due – e mi ha sinceramente commossa. 
Ho letto la realtà di tanti giovani che hanno un sogno e sono ostacolati dai propri genitori, proprio coloro che dovrebbero accettarli per quelli che sono ed amarli senza riserve, senza stare lì ad argomentare se il figlio non vuole essere l’ennesimo professionista scontento e depresso solo per avere un misero riscatto da una vita di sofferenze e sogni infranti. 
Ecco, nella delusione di Paolo nel non vedere i genitori il giorno dell’arruolamento ci ho visto la delusione degli infiniti ragazzi che, contro tutto e tutti, riescono senza scoraggiarsi a proseguire soli per la strada che hanno scelto di intraprendere. 
Paolo però non sarà solo, troverà un amico sincero e, successivamente, anche l’amore. Sarà solo per questo sentimento puro che abbandonerà il suo più grande sogno, quello di avanzare di grado nell'arma. Ma i suoi ideali non li ha mai abbandonati. 
Chiara l’ho trovata altamente antipatica e supponente (mi sento in dovere di spiegare che non sempre chi ha un QI superiore alla media sfoggia la sua cultura in quel modo), ma ha compiuto una buona azione e salvato, nel suo universo letterario, miliardi di persone da un farmaco letale ed è andata contro anche al suo stesso fratello (il quale, senza scrupoli e per avidità, non ha esitato a compiere atti di dubbia moralità), quindi un po’ le si perdona questo atteggiamento borioso ed alla fine si ci trova a festeggiare con lei la sua vittoria.
L’avvocato Matteo, invece, racconta una storia che francamente mi è parsa fantascientifica: un brillante avvocato che si improvvisa detective per fare luce su degli omicidi e solo alla fine capisce di aver equivocato tutti i segnali, per ben due volte, mentre il lettore ha già probabilmente intuito chi è il colpevole fin dalle prime pagine della sua storia.

Il libro è godibile, l’ho trovato adatto ad ogni tipo di pubblico ed è pieno di un puro sentimentalismo e romanticismo patriottico.
Lo ripeto nuovamente: sentimenti che tutti gli Italiani dovrebbero avere.

L’unica nota negativa che segnalo è l’alto tasso di descrizioni di vario tipo: nella storia di Paolo sono presenti eccessivi dilungamenti su Taranto a mo’ di Cicerone ed in quella di Chiara sono troppi i tecnicismi riguardo alle tecniche di sintetizzazione farmaceutica. Per l’avvocato Matteo non segnalo nulla, se non un’ingenuità genuina, cosa che pregiudica seriamente questo tipo di professione, se la si vuole intraprendere: non sempre si difendono i buoni, e sono proprio ambiguità e scaltrezza le carte per avere una vittoria da principe del foro.



In definitiva, è un buon libro, con un’innovativa tecnica di narrazione, che consiglio a tutti di leggere per riscoprire i buoni sentimenti ed animarsi di coraggio per vivere una vita da “comuni” eroi.
  









Recensione a cura di:

Nota dell'autore: 


Il libro è iscritto al concorso ilmioesordio. 

Un commento e un supporto al libro su ilmiolibro.it saranno di grande aiuto. 
I finalisti verranno scelti il 30 settembre. 
Questo è il link: http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fiabe-e-libri-per-ragazzi/342411/storie-fantastiche-di-gente-comune
Inoltre ho creato un contest: regalerò una copia cartacea gratuita con dedica a tre persone che avranno scritto il miglior commento sul sito ilmiolibro e una copia con dedica al miglior reclutatore. 
I commenti dovranno essere sinceri, veri e costruttivi. 
Per partecipare bisogna inoltre supportare il libro oltre che commentare (il reclutatore può anche commentare, però basta anche solo il supporto). 
Per chi fosse interessato, può contattarmi per email garat90@gmail.com, su Instagram su @garat90, su Twitter su @stefanosfgc e su Facebook sulla pagina ufficiale del libro. 
Chi mi contatta dovrà indicarmi il nome con cui si registra sul sito ilmiolibro (il link è quello che ti ho inviato l'ultima volta) e colui che gli ha consigliato il libro (contatto social o mail). 
Il 29 settembre alle 17 pubblicherò i vincitori.
Ho lanciato anche un giveaway su Instagram per vincere un'ulteriore copia del libro.







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Si ringrazia Stefano Valente per l'invio del cartaceo.



anemone ledger

|RECENSIONE| L'Insana Improvvisazione di Elia Vettorel - Anemone Ledger

settembre 23, 2017






L'INSANA IMPROVVISAZIONE DI ELIA VETTOREL
di
Anemone Ledger



Editore: Elison Publishing
Data di Pubblicazione: 2017
  ASIN: B072S8Y11D
Formato: pdf/brossura
Pagine: 168


Prezzo

          3,99€ (ebook – link d’acquisto)
          13,50€ (cartaceo – link d’acquisto)







Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso.

La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?











Ho capito che si trattava di un ottimo romanzo quando ho letto la prima pagina.
Anemone Ledger è riuscita a scrivere un romanzo horror e dirigere magistralmente un libro di indubbia difficoltà, concatenando il presente, il passato e gli eventi che si svolgono nell’universo del suo Elia Vettorel, che è cresciuto in orfanotrofio e, in seguito, per colpa dei suoi disturbi psicologici, è diventato un assassino.

Conosciamo Elia durante uno dei colloqui con lo psicanalista, dopo essere stato arrestato.
Racconterà tutta la sua vita, a partire dall’infanzia vissuta in solitudine quando si trovava al “carcere per bambini”, le continue vessazioni da parte degli altri orfani solo perché ha i capelli rossi, alle punizioni crudeli delle “Madri” (le suore), l’improvviso quanto insperato ritorno di sua madre che darà il via ad un’ossessione morbosa e decreterà la fine delle speranze che aveva nutrito verso la donna che lo ha partorito.
Perché, a volte, stare con i familiari non significa essere a casa.

Elia prova un forte disgusto verso sé stesso, verso il suo aspetto (capelli rossi e lentiggini, successivamente avrà anche una cicatrice, un “ricordino” lasciatogli da una suora) e ciò lo spinge ad isolarsi e crearsi il suo migliore amico immaginario, Finn, che sarà per tutto il libro una sorta di “grillo parlante”, la voce della sua coscienza.
Ma le sue turbe psicologiche andranno ad aggravarsi quando Aurora Vettorel tornerà nella vita del figlio dalla psiche barcollante, andando a scatenare nel protagonista un misto di amore-odio che, da grande, lo porteranno a compiere un delitto, un rapporto malato e morboso che mi ha ricordato molto Norman Bates di Psyco.

La storia, come accennavo prima, salta in modo fluido tra diversi tempi, rendendo comprensibile tutto il racconto, fino al colpo di scena finale che, personalmente, non avrei mai sospettato.

Le diverse storyline hanno tutte come unico denominatore la follia.
Nessun personaggio è totalmente buono o cattivo, ma hanno quelle sfumature che li rendono dannatamente umani.
Quando alla fine si scopre che cosa ha fatto Elia non si riesce a provare odio o disgusto, no.
Lo si compatisce.
Ma è solo alla fine che si comprende tutto.
Allora gli si vuole bene, si prova un desiderio di abbracciarlo.
Perché Elia ha sempre chiesto solo e soltanto una cosa: essere amato.
Ma il mondo non lo ha ascoltato.
Chissà, se avesse avuto un po’ di affetto, se avrebbe fatto ciò che ha fatto…



È un horror – in alcuni casi anche splatter –  quindi lo consiglio a chi piace il genere, a chi vuole leggere un libro di qualità ed a chi vuole cimentarsi in un genere diverso.
Naturalmente lo sconsiglio a chi non piace il genere ed ai ragazzi sotto i quattordici anni.



Volutamente non scrivo l’età della giovane Anemone, in quanto ho sempre creduto che non è la data di nascita a determinare la professionalità, ma sono sicura che farà molta strada ed ha tutte le carte in regola per diventare una scrittrice di successo.
Ed io la seguirò con molto piacere.






VOTO



Recensione a cura di:











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Si ringrazia Aenemone Ledger per l'invio dell'ebook.






level82 publishing

|RECENSIONE| Questo è un uomo - Mauro Cason

settembre 08, 2017




QUESTO E' UN UOMO
Identità. Archetipi. Essere maschi oggi.
di
Mauro Cason





Data di Pubblicazione: 2016
Formato: copertina flessibile
Pagine: 112


Prezzo

     
          13,90€ (cartaceo – link d’acquisto)













L’Opera narra la storia di un adolescente, Mirco, che una mattina d’estate incontra casualmente un vecchio pescatore; un incontro che gli cambierà la vita, sarà per il ragazzo un “raccogliere il testimone”, una sorta di rito scaramantico che lo proietta definitivamente nell'universo maschile, un mondo da cui è profondamente attratto ma che lo impaurisce.
Il testo affronta tutti quei temi che fanno di un maschio un Uomo, che lasciano il segno e che danno voce e dignità ad un “sentire” che spesso fatica ad essere conosciuto e riconosciuto.

Un libro che è un viaggio dentro l’autenticità dell’essere maschio, un cammino in cui la meta è, in qualche modo, il punto di partenza.
Un percorso per ritrovare il guerriero, il saggio, il poeta e l’amante che vive inesorabilmente dentro ogni uomo ma che negli ultimi decenni abbiamo smarrito.
Comprendere, accettare, ripartire dagli archetipi più profondi e radicati per capire ciò che siamo oggi ed essere consapevoli della nostra essenza, così distante rispetto alle aspettative di una società femminilizzata, in cui (ri)trovare identità e senso al proprio essere Uomo diventa davvero complicato.



A Giugno 2017 è uscita l’edizione speciale “Dal lettore all’Autore” di “Questo è un uomo”, nel quale il Dr. Cason risponde alle numerose domande dei lettori.






Oggi parlo di un libro che mi ha colpita davvero molto e ringrazio la Level82 publishing, CE con la quale collaboro, per avermi inviato la copia.


È la storia di Mirco, un adolescente, che una mattina d’estate del 1986 incontra casualmente un vecchio pescatore su di un pontile di una sconosciuta località della Riviera Romagnola, luogo in cui passa ogni anno due settimane di vacanza con i genitori e le due sorelline.
Per il ragazzino è un momento particolare della sua vita, è confuso, la crescita lo sta prendendo alla sprovvista, facendogli provare sentimenti ed emozioni discordanti.
Non sa se continuare a leggere i fumetti, giocare con
 Mjöllnir ad emulare Thor, oppure leggerli con distacco, apprezzandone solo la narrazione ed i personaggi.
L’unica cosa che sa è che l’infanzia, che sta per lasciare, è il luogo in cui si è liberi di essere chi si vuole, quando si vuole, nell'invincibilità del non avere responsabilità.
Ma Mirco non sa che, su quel pontile, il vecchio pescatore lo condurrà, silentemente ed attraverso un libro senza copertina, verso la comprensione di quella parte sconosciuta che preme incessantemente per emergere: la maturità.


Il libro è composto da tre parti, ognuna delle quali ha un suo significato:
La prima parte è relativa a “cosa è un uomo”, come vive l’amore, la relazione con il sesso, la vita di coppia, l’omosessualità e coincide con i dubbi iniziali di Mirco, sul suo sentirsi spaesato, un bambino nel corpo di un uomo e viceversa.
La seconda parte è dedicata agli “uomini raccontati”, le cui storie fanno riflettere molto.
Sono storie comuni, di persone che magari conosciamo anche bene, storie che raccontano di uomini che vivono nella realtà e di quelli che vivono nelle fiabe; questa parte coincide con la presa di coscienza di Mirco, che comincia a comprendere cosa non vuole diventare.
La terza ed ultima parte parla, purtroppo, di argomenti attuali come il femminicidio, del comportamento da bulli di persone fragili nei confronti di chi si reputa debole.
Quest’ultima parte è molto delicata, e coincide con la maturazione di Mirco.

Gli argomenti sono trattati con il giusto distacco, e forniscono diversi spunti di riflessione.
La narrazione è molto particolare, a metà tra romanzo ed un saggio sulla psicologia e ciò non fa altro che donargli un valore aggiunto.
C’è anche da sottolineare che, nonostante le numerose parti “tecniche” che compongono le pagine del libro che legge Mirco, la narrazione è scorrevole, grazie anche ai numerosi esempi che includono l’era moderna e la tecnologia, rendendone semplice la comprensione anche a chi non è addentro alla materia.

Prendendo in prestito le parole dell’autore, che si trovano alla fine dell’introduzione, “Le mele nascono sempre da un albero di mele”, Mauro Cason ci conduce nel profondo del significato di “Uomo”.
Cosa dovrebbe essere, cosa non è.
Non si schiera, lascia a noi le deduzioni (non a caso, alla fine del libro, l’ultima pagina è una scheda per le “Annotazioni Personali”).
E ci suggerisce che l’uomo – così come la donna – è il risultato dell’educazione ricevuta, del periodo e del contesto storico e delle esperienze fatte.


È un libro che consiglio vivamente a tutti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, perché invita a riflettere ed è un valido aiuto per capire il vero significato di essere uomo.









Recensione a cura di:


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Si ringrazia la CE Level82 publishing per l'invio del libro cartaceo.








introspettiva

|RECENSIONE| Introspettiva - Serena Bilanceri

settembre 01, 2017



INTROSPETTIVA
di
Serena Bilanceri





Editore: Streetlib
Data di Pubblicazione: 2016
  ASIN: B01HPAKNCW
Formato: pdf/brossura
Pagine: 63


Prezzo

          1,99€ (ebook – link d’acquisto)
          6,99€ (cartaceo – link d’acquisto)










"Introspettiva" - raccolta di versi, è un’esortazione a guardarsi meglio e ad ascoltarsi di più, per conoscersi, scoprirsi e accettarsi per come si è, una fotografia che l'autrice scatta a sé stessa guardandosi allo specchio.
Scatto dopo scatto si svela, spogliando l'anima da pesanti zavorre del suo vissuto e aprendosi al cambiamento e alle nuove sfumature dell'essere.
Così, nello stesso specchio, chiunque, osservandosi bene, potrà arrivare a vedersi, conoscersi, scoprirsi e accettarsi, arrivando a quella consapevolezza che, nel tempo, ci porterà le giuste risposte.


Nei 43 componimenti sono narrati stati d'animo profondi e autenticamente vissuti, descritti con uno stile leggero e scorrevole, tanto da far sentire il lettore parte della raccolta.
I temi trattati sono svariati e portano a momenti di riflessione sull'esistenza e sulla consapevolezza che la felicità vada ricercata per primo in noi stessi.








43 poesie, un cammino poetico di vita vissuta.
Introspettiva è legato indissolubilmente alla sua autrice, alle sue emozioni, alle sue esperienze.
Svelandosi al lettore, pagina dopo pagina, Serena utilizza diverse figure inanimate come metafore del suo io, trasportando il lettore nel suo universo.

La raccolta si apre con il tema della nascita e si chiude con il tema della rinascita.
Le altre 41 poesie – intervallate dalle opere pittoriche dell’autrice che compongono la serie di quadri “Cuoreinverso” –  esprimono il lungo cammino percorso fino all'accettazione e la comprensione di sé, quella persona sconosciuta che abita in noi stessi e che va amata e compresa prima di chiunque altro.  



“Riflessi nel fiume gli echi di quelle luci,
miraggi ormai lontani
di quelle foto mai scattate,
ma impresse nei ricordi.”
(Estratto della poesia n.13 – Rimorsi)



Dai suoi versi si evince quanto abbia sofferto ma, grazie alle sue ferite, è riuscita a rifiorire, esattamente come l’Araba Fenice che nasce dalle ceneri del rammarico.



“Nella fessura dell’anima
che avevo lasciato aperta,
il mio spirito si colora
di una nuova me.”
(Estratto della poesia n.29 – Punti di vista)



Sono versi che toccano il cuore e che sanno conquistare.
Poche righe, parole essenziali per descrivere diversi stati d’animo che albergano nell'animo di ognuno di noi.

Non è difficile riconoscersi nei versi di Serena, in quanto percorriamo tutti un cammino che, per vari motivi, ci porta a subire, seppur in modi e tempi diversi, le stesse delusioni e portare addosso il peso dei rimpianti.


Questo libro fa comprendere che la chiave della vita è essere sempre sé stessi, e di non fare affidamento su nessun altro che nelle nostre capacità.
Solo così si possono superare gli ostacoli che l’esistenza pone, ed accettare con la giusta consapevolezza le burrasche e le notti tranquille, apprezzando il fragile equilibrio della quiete.


In definitiva, è un must-have per gli amanti della buona poesia e per chi non ha mai avuto l’occasione di leggere tale genere.







Recensione a cura di:
Clicca qui per leggere la recensione sul blog "L'Antro dei Libri"


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Si ringrazia Serena Bilanceri per l'invio del libro cartaceo.

alessandra loreti

|RECENSIONE| Quel desiderio che sa di cielo - Alessandra Loreti

agosto 28, 2017



QUEL DESIDERIO CHE SA DI CIELO
di
Alessandra Loreti

Copertina del libro


Editore: Autopubblicato
Illustratore: Topo C.
Data di Pubblicazione: 2017
EAN: 9791220018449
ISBN: 1220018449
Formato: pdf/brossura
Pagine: 106


Prezzo

          4,00€ (ebook – link d’acquisto)
          12,00€ (cartaceo – link d’acquisto)







La vita caotica di una giovane (e piuttosto ansiosa) illustratrice di moda prende forma tra le pagine di un diario. Un percorso alla riscoperta di sé raccontato attraverso parole e disegni.








Cassandra, 25 anni, è un’illustratrice di moda.
Tramite il suo diario entriamo nel suo mondo, nella sua vita privata fatta di ex e nuovi amori, conosciamo amici, sogniamo e vediamo il mondo attraverso i suoi occhi (merito anche dei meravigliosi disegni a cura di Chiara Topo).

È una storia in cui è facile immedesimarsi, in quanto Cassandra è, sostanzialmente, tutti noi: ha un lavoro che non le dà soddisfazione, il capo che non la gratifica per come merita, un ex che si rifà vivo dopo anni ed una conoscenza in corso con Marco, un bel ragazzo che ha un’enorme difetto: è un indeciso, sempre troppo preso dalla vita, dal mondo e dal lavoro, che si lascia facilmente indietro persone che avrebbero potuto dargli un po’ di stabilità ed affetto sincero.
Ma, tra amici e volontariato, Cassandra ha un sogno: quello di vincere un concorso come illustratrice per un’importantissima rivista di moda di New York..


“Quel desiderio che sa di cielo” è delicato, scorrevole, si fa leggere velocemente ed è adatto ad ogni tipo di pubblico. 
Vorrei consigliarlo in special modo alle adolescenti che non sanno ancora quale sarà il loro futuro, in quanto questo libro è un inno all'indipendenza, alla rinascita ed alla voglia di tenere duro e sognare un avvenire ricco di speranze, nonostante le avversità che si incontrano nei vari periodi della vita.
E’ un libro che esorta a non mollare, rivolto anche alle ragazze che hanno passato l’adolescenza ormai da anni, in quanto racconta la storia delle difficoltà di chi lotta per affermarsi nel mondo del lavoro, per la realizzazione personale e morale.








Recensione a cura di:


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Si ringrazia Alessandra Loreti per l'invio dell'e-book.

|RECENSIONE| Govindo (il dono di Madre Teresa) - Marina Ricci

agosto 17, 2017















Copertina del libro
Capita di chiedersi, di fronte alla televisione, cosa succeda quando le telecamere si spengono e la comunicazione si interrompe, perché a volte è lontano dalle luci e dal clamore che si muovono le storie più belle.
Così, nei giorni della malattia e della morte di Madre Teresa, a Calcutta c’era Marina Ricci, inviata di un’importante rete televisiva italiana. I suoi servizi dall’India hanno raccontato la malattia e la sofferenza, insieme alle tante opere di bene delle suore Missionarie della Carità. Ma mentre il volto e la voce di Marina entravano nelle case di milioni di italiani, c’era qualcosa di profondo e personale che stava cambiando la sua vita.
Questo libro è la storia di quello sconvolgimento e di tutto il bene che ha portato.

















Questo libro mi ha trovata.
Era stato dimenticato (o abbandonato, chissà) sulla poltroncina di un centro fisioterapico della mia città, ove andavo per cercare di superare alcuni problemi fisici. Ricordo ancora che mio padre, che stava aspettando che finissi il turno, lo prese con sé e mi disse che qualcuno aveva lasciato questo libro tutto solo ed in attesa di qualcuno che potesse adottarlo e tenerlo nella propria libreria.
Perplessa, dato che non è assolutamente il genere di libro che prediligo, l’ho sfogliato e mi sono detta che, se in quel particolare periodo mi era capitato questo libro, anche se mai lo avessi letto…almeno avrebbe avuto il suo posto in una libreria, amato, rispettato e protetto da futuri ulteriori abbandoni.
So che può sembrare strano, ma chiunque ama i libri non può non concordare con me.
Ad ogni modo l’ho adottato, gli ho trovato un posticino in una delle mie tre librerie e l’ho lasciato lì per qualche settimana.
Ripeto, non ero assolutamente convinta del contenuto, quindi non mi azzardavo a leggerlo.
Ma un giorno, all’improvviso, l’ho preso tra le mani e, senza sapere come, l’ho divorato.
E l’ho amato, oltre ogni aspettativa.

Nel 1996, Marina Ricci – all'epoca vaticanista del TG5 -, viene mandata a Calcutta dal direttore Enrico Mentana mentre Madre Teresa sta affrontando una grave malattia e si pensa che sia prossima a morire.
La giornalista non la incontrerà mai, ma per raccogliere materiale per i suoi servizi ha modo di visitare i luoghi in cui le Missionarie della Carità aiutano i bambini in difficoltà.
Ed è proprio in uno di questi luoghi, l’orfanotrofio Shishu Bavan, che conosce Govindo: è un bambino affetto dalla sindrome di Cockayne che nessuna famiglia intende adottare.
Ma Marina è diversa, comincia a nutrire dell’amore per Govindo, al punto da sentirlo come “suo figlio”.
Ne parla con Tommaso, suo marito e giornalista anch’egli, e con i suoi quattro figli e, tutti insieme, decidono di adottarlo.
Da quel momento inizia un percorso d’amore che rivoluzionerà l’intera famiglia, perché Gogo (come lo chiamano tutti) soffre di una malattia degenerativa che gli impedisce di camminare, crescere e parlare.
Ma quasi a nessuno importa: Govindo è la luce di quella famiglia, la gioia di mamma Marina e papà Tommaso e dei suoi quattro fratelli fino al 5 novembre 2010 quando, a diciotto anni appena compiuti, lascia questo mondo.

Questo libro è la testimonianza che l’amore esiste, che non guarda in faccia alle disabilità ed all'ignoranza.
Insegna che l’amore di una madre va oltre il dovere, e che la vera madre non è quella che ti partorisce ma quella che ti cresce.
Marina Ricci è una giornalista, poco importa se nel 2012 ha lasciato Mediaset: se sei un giornalista lo sei per sempre. Nel tuo modo di vedere le cose, nel descriverle chiare, pulite, nel raccontarle con parole nette e semplici.
Ha saputo rendere giustizia agli eventi con una lucidità impressionante e, contro ogni aspettativa, è riuscita a fare emozionare.
Ha reso partecipi i lettori di una parte fondamentale della sua vita e della sua famiglia, facendo indignare con le trascrizioni dei commenti dei dottori che non davano un anno di vita a Govindo e chi diceva che stavano commettendo una follia.
La vera follia sarebbe stata lasciare il bambino all'orfanotrofio, non vivere questa “avventura” che ha portato tutti alla maturità ed ha portato del bene anche solo in chi ha letto il libro.

Questo è uno dei libri che almeno una volta nella vita dovrebbero leggere tutti.
Dona speranza.
Dona amore.
Dona vita.
E sono felice di averlo letto.



Ed ecco Govindo, una persona speciale









Recensione a cura di:




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