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|UTILITY| Il mestiere dello scrittore e 5+1 consigli per chi ha scelto questa vita

maggio 05, 2020



Quante volte hai sentito dire che la scrittura è un mestiere?
Ebbene: welcome into the jungle, là dove tutti scrivono ma nessuno legge.
E sono, quasi tutti, autodidatti 😉


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Benvenuti nella giungla, si sta stretti ma il posto si trova ;)





Esistono milioni di miliardi di fantabilioni di corsi (chi più, chi meno) professionali che, sicuramente, danno un’infarinatura più che dignitosa sul concetto di “ho in mente una storia di stampo fantasy medioevale, con una mappa dei territori tale da far impallidire Tolkien, almeno una cinquantina di personaggi, tra re e regine e bastardi e bruti, che si scannano a morte per ottenere un trono che verrà sciolto – indegnamente – da un drago ma…non so come iniziare.”
Tutto questo si può riassumere in una parola: STORYTELLING, ovvero l’arte di narrare e strutturare una storia e farla procedere in modo logico e lineare con le idee chiare prima di scriverla.






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La pianificazione di una storia
Quando ho frequentato il corso di storytelling (spoiler: sì, anche io frequento sistematicamente corsi per offrire ai miei clienti e ai miei lettori sempre servizi e libri di qualità), la prima domanda che mi è stata posta è stata questa: “Cosa rende indimenticabile un libro?”
Panico generale, nessuno sapeva come e cosa rispondere.
Ma io, piccola-ma-non-tanto Hermione, ho prontamente alzato la mano: “Lo stile, la scorrevolezza e il metodo narrativo adottato. E la perfetta gestione della concordanza verbale, oltre che l’eliminazione di ogni refuso.”
Già, perché come ti accennavo prima, una storia si deve saper strutturare e narrare, oltre che scrivere.
La scorrevolezza di un testo non è solo merito dell’innata capacità narrativa di uno scrittore, ma di un lavoro a monte fatto di domande, ricerche e soluzioni. 
La storia si deve vivere sulla propria pelle, si deve sognare la notte, si deve respirare l'aria che si respira in quel mondo e deve essere realistica.
Questo è quanto chiedo sempre anche ai miei clienti quando edito i loro romanzi: “stai parlando tu o il tuo personaggio?”
O la più gettonata: “Cosa pensa il tuo personaggio in questo momento?”




Si può scegliere se essere un narratore onnisciente, interno, esterno o doppio. Si può scegliere se lasciare in mano la narrazione ai personaggi e scomparire del tutto ma…si deve essere coscienti di ciò che si vuole ottenere con quella storia.
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Dov'è Bugo? Che succede?
Questo è solo uno dei motivi per cui la scrittura viene considerata un lavoro a tutti gli effetti. Certo, poi potremmo anche riciclare la scusa del “eh, ma in Italia ci sono più scrittori che lettori”, ma sarebbe davvero giusto scrivere una storia e darla in pasto al lettore senza prima avergli dedicato quel minimo di attenzione che merita – tra costruzione della storia, editing e correzione di bozze?
E non sarebbe un delitto, infine, far sprecare soldi a un povero cristo che magari ha risparmiato proprio per acquistare un libro non perfettamente curato?  



Perché sarebbe bene ricordare che, nel marasma di lettori e scrittori, c’è davvero qualcuno che non solo sa leggere (sì, ci dedicherò un articolo, non temete), ma sa anche scrivere.
Una saggia regista teatrale, con cui ho collaborato per anni come fotografo di scena, mi disse una volta che “Non si lavora mai per la massa, si lavora per il singolo. È il singolo che muove le opinioni, quello che sa e che conosce.”
Ho sempre sposato in pieno questa filosofia, come quando facevo concerti e cantavo canzoni in lingua straniera: potevo essere applaudita dalla massa, ma se venivo applaudita dal singolo che aveva capito ogni parola…ero realmente soddisfatta.
Quindi perché questo ragionamento non viene applicato anche all'editoria?
Scrivere libri viene visto come uno svago, un diletto, e non lo è.
Pubblicare libri corretti manco a parlarne, editing questo sconosciuto.
Ma cosa fare, quando si è lettori forti e la qualità scarseggia?
A me, che lavoro come editor e correttore di bozze e leggo almeno dai 200 ai 300 tra lo scibile l’anno, passa la voglia. 
Sono seria, e non mi piace essere costretta a scriverlo.
Perché oggi, ahimè, anche le Big Case Editrici hanno ridotto il personale – questo sempre perché l’Iva aumenta, il prezzo della carta aumenta, l’erario esige pagamento e i dipendenti anche – e si vede tantissimo. 
Per non parlare delle redazioni dei giornali, cartacei e online. 


Risparmiamo il risparmiabile, alé! Chissenefrega di cosa e come pubblichiamo, basta che è pronto il nuovo articolo clickbait che ce fa magnà! XD

Roba da sanguinamento degli occhi.
Ma qualcuno che è rimasto e che conosce ancora la consecutio temporum e le altre regole grammaticali esiste ancora, ed è per quel singolo (che identifico in quel povero Robert Neville di Io sono leggenda 😉) che abbiamo il dovereTUTTIdi prenderci cura delle nostre storie.



Assodato, dunque, che la scrittura è un mestiere misconosciuto ma che viene considerato a convenienza come un arrotondamento dello stipendio, ti darò 5+1 trucchetti per esercitarti in tranquillità, senza dover per forza seguire un corso che non è detto che ti insegni ciò di cui realmente necessiti (anche se è sempre consigliato farne qualcuno, giusto perché magari becchi quello ottimo).





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Scrivi sempre


Si dice che sia un ottimo esercizio scrivere dalle 2000 alle 3000 parole al giorno, io ti dico invece questo: scrivi e basta. Non sforzarti, lasciati andare e annota tutto finché la creatività non si spegne. Ti servirà non solo come esercizio, ma per abituarti al lavoro (e farti superare la crisi da cursore lampeggiante su foglio bianco) 😉





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Documentati


Ricerche, queste sconosciute, eh? 😉 
Ti sembrerà incredibile, ma anche i fantasy dal worldbuilding più particolareggiato sono il frutto di studi intensi
Ti basti pensare a Tolkien o la Le Guin: loro hanno addirittura creato nuovi mondi e nuovi idiomi da zero, eppure non sembra. 
Questo perché? 
Semplice: hanno reso credibile il tutto. 
Come? 
Ottima capacità di scrittura e…ottimi editor 😉




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Leggi tanto e con cognizione di causa


Sì, devi essere consapevole dei libri che vai a leggere. Lo so, sembra un concetto complicato, ma leggere senza attenzione è solo nocivo e fa perdere – diciamolo pure – solo tempo. Invece leggi senza fretta e, magari, potrai imparare qualche trucchetto narrativo dai migliori 😉 E non puntare il dito contro un genere letterario perché “fa figo”, piuttosto leggi qualcosa e fatti una tua idea. Leggere vari generi e in varie lingue apre la mente, provaci 😉




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Credi in te stesso


Magari per te sarà una banalità, ma c’è chi è convinto che il proprio libro o ciò che scrive non sia interessante e, per questo, non ci prova fino in fondo.
Come lo so? 
Io per prima ne sono stata vittima per almeno vent'anni.
Come ho risolto? 
Ho creduto in me stessa. 
Non è stato facile, ma oggi sono “madre” di tre “pargoli” (+ 2 in arrivo e molti altri in cantiere). Ero irrecuperabile, avevo addirittura chiamato la mia insicurezza cronica "Sindrome di McFly" in onore di George McFly, il padre di Marty in Ritorno al futuro :D 
Il mio consiglio    che poi è quello che mi ha sbloccata   è di pensare che scrive davvero chiunque. Mettiti in gioco e divertiti, puoi scoprire di non essere davvero male come pensavi o, in caso contrario, potrai dire di averci provato.
Nessun rimpianto. 
MAI.






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Affidati a un professionista per la revisione


Nessuno si accontenta di un diamante grezzo, per questo esistono i diamanti e sono stati inventati gli opifici 😉 Anche il tuo libro, come quelli dei grandi scrittori, ha bisogno di essere “lucidato”. 
Per questo è fondamentale trovare un editor con cui ci si trovi bene e che rispetti il testo. Molti hanno paura perché hanno incontrato gente che si arrangia, ma non sanno che l’editor è un amico (davvero) che lavora con te e per te affinché il tuo sogno venga realizzato 😉




bonus - Elizabeth Made This

Ama le pagine che hai scritto e fai tesoro delle critiche costruttive


Ogni scarrafone è bello a mamma soja, ed è un concetto sacrosanto che deve essere rispettato anche da chi lo ha scritto :D
Ci sta, eccome se ci sta, che i vari “genitore 1” o “genitore 2” non siano soddisfatti, ma mai rinnegare il proprio passato
L’importante è partire e non pensare mai di essere arrivati 😉 
Per questo, con umiltà, devi essere felice delle critiche costruttive: l’editor dà il feedback reale e ti fa capire cosa realmente non funziona nel testo. Entra nel mood che, prima di pubblicare, dovrai cambiare più cose di quanto ti possa fare piacere, scenderai a compromessi e ti stupirai per delle soluzioni cui non avevi minimamente pensato. È un male? No, questo è il bene assoluto, quello che ti fa cambiare approccio verso la scrittura, crescere e maturare.


La puntata finale del Trono di Spade (e se siete scontenti ...
Hai un amico nell'editor, un grande amico ;)




Tu, futuro o affermato scrittore;
Tu, lettore consapevole o inconsapevole;
Tu, che sei capitato qui per caso (o forse no)…
Ricorda sempre che il viaggio, per quanto lungo sia, inizia sempre col primo passo – Lao Tzu docet.
Buona fortuna 😉

www.giuliamarialolicatoeditor.com







Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul sito www.giuliamarialolicatoeditor.com




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[UTILITY] Come relazionarsi con un Blogger e tutti gli errori evitabili nelle mail di presentazione

luglio 31, 2018






Bentrovati con la rubrica “Utility”!
Dato che la scorsa puntata sugli errori più comuni nella stesura delle poesie (se l’hai persa puoi recuperarla cliccando qui) è stata di vostro gradimento, ho deciso di continuare con altre guide che potrebbero rivelarsi utili per tutti noi 😊

Oggi parliamo di cose che, spesso e volentieri, noi Blogger diamo per scontate ma, nella realtà dei fatti… non è proprio così.
Di cosa parlo?

Dell’educazione e del rispetto.



Ricordiamo a tutti che i Blogger sono Persone, non macchine.
Su questo argomento ci ritorneremo in qualche altro articolo, comunque.














Come molti di voi sapranno (ma adesso lo saprete tutti LOL), ho studiato anche per diventare una Receptionist d’Hotel.
Il mio professore dell’epoca (che adoravo), nemmeno il tempo di entrare il primo giorno di scuola, ci chiarì immediatamente il concetto fondamentale della nostra utilità alla reception: saremmo stati “il biglietto da visita” dell’hotel, rispondendo a telefono e mail e accogliendo gli ospiti.
A noi era richiesta la santità del caso perché non doveva mancare mai per noi, che eravamo il prestavolto di una società che incassava grazie ai nostri sorrisi e alla cordialità.
Quanto finti e di circostanza non è dato a sapersi, ma dovevano esserci.


Ebbene, cosa c’entra una Receptionist con un Autore Emergente?
Che la prima è un biglietto da visita, il secondo manda il biglietto da visita.
Lo so, il concetto è complesso, ma proverò a spiegarvelo.


Ho abbondantemente scritto prima cosa fa il receptionist, quindi vi parlo solo degli emergenti: quando inviate una mail, vi state presentando e, inevitabilmente, farete un’impressione al Blogger.
Positiva o negativa, dipende da quello che inserite nella mail, beninteso.


Non perderò tempo con inutili preamboli e/o premesse, quindi iniziamo subito con questa guida spicciola per cercare di capire come relazionarvi con un blogger e quali sono gli errori evitabili nel contattarci, dato che la maggior parte delle nostre comunicazioni avviene via mail e messaggi privati su facebook e instagram.



Poniamo in essere che si è scritto un libro di qualunque genere e si vuole scrivere ad un blogger per una recensione.
Ecco gli ERRORRORI più comuni che ci fanno perdere un po’ la pazienza e, nei casi più gravi, cestinare senza remore.












     ERRORRORE N.1 – CONTATTO ASETTICO    Ovvero: se sparo nella quantità qualcuno mi risponderà. Forse. Speriamo.



Vi renderete conto, miei cari ragazzi, che se inviate una mail con scritto “Hey”, “Gentile blogger” o “Gentili blogger” e non vi rivolgete direttamente a me posso pensare che state inviando pacchi di mail copia-conforme a tutti i blogger presenti sulla blogosfera nella speranza che almeno una decina vi rispondano?


Se credete davvero nelle vostre fatiche, vi consiglio caldamente di rivolgervi personalmente al blogger e ottenere immediatamente la sua attenzione, il cui nome troverete ovunque sul blog e nello specifico nella pagina “Chi sono/Chi siamo”.
Del resto, quando vi chiamano per nome non vi girate subito?


Nel mio caso potete rivolgervi a me come Giulia o con il nome d’arte Moi Self.
Repetita Iuvant.
Melius est abundare quam deficere.


Adesso non avrete più scuse per scrivere solo “Gentile Blogger”.
Potete aggiungere “Gentile Blogger Giulia Moi Self”, se proprio non potete fare a meno del dover inserire il titolo.
Ma inserite il nome.
Almeno quello.



[BONUS: se scrivi su Instagram “Hei Soffitta, ti piace leggere?” stai sbagliando approccio.
Non stai utilizzando la forma corretta e non ti stai rivolgendo a me.]












     ERRORRORE N.2 – LA NON PRESENTAZIONE DI                                LIBRO ED AUTORE                             Ovvero: intanto ci provo, poi se mi conviene dico chi sono e che libro ho scritto ;)



Hei Soffitta, ti piace leggere? Ho scritto un libro!!! Che per caso lo vuoi recensire?”



Partendo dal presupposto che se ho un blog e un profilo Instagram tematico significa che, con tutta probabilità (qui ci sarebbe da fare un altro articolo su chi fa finta di leggere, altroché!), i libri li leggo e li recensisco, questo è il tipico messaggio che non perdo tempo a definire SPAM.


Di solito questi messaggi di dubbio gusto e/o utilità vengono scritti su Instagram (lo so, sembra assurdo, ma ne ho ricevuti tantissimi), allo scopo di far visitare il profilo al blogger ed attrarlo a visionare i link in bio o semplicemente per accettare la richiesta del messaggio e chiedere “Beh, se sono un bookstagrammer ci sarà un perché, no? Che libro è?” ed è fatta.
Accalappiati.
Precipitati nella trappola di un furbetto.


Ciò può accadere ad un neofita, ma ad una persona che è da anni nel settore non cade nella rete. Per il semplice fatto che l'esperienza se la si è fatta anche con questi elementi XD


Quindi, cari amici autori, dato che non si è rispettato completamente il Punto 1 di questa guida (ripetiamo che “Soffitta” è il nome del blog e non il mio che, su Instagram, sono entrambi ben visibili) e che il testo di cotanto messaggio è scevro di contenuti e/o informazioni riguardo il libro e l'autore... siete pronti a giurare di aver scritto un messaggio accattivante e che catalizza l'attenzione di chi potrebbe farvi pubblicità e darvi visibilità?


NO.


Sbagliando approccio indisponete il professionista che sta dall'altro lato del cellulare/pc.


Quindi, se scrivete messaggi come “Hei Soffitta, ti piace leggere? Ho scritto un libro!!! Che per caso lo vuoi recensire?” non vi stupite se un giorno vi ritroverete in risposta, dall'esercito a cui lo avete inviato copia-conforme, un asettico: “Ah, sì? Tanti saluti e baci”.
Ammesso che non sia già stato cliccato il tastino SPAM.



[BONUS: grammatica, sintassi, ortografia, punteggiatura, contenuto.
Tutta roba che non è stata rispettata in questo messaggio.]













ERRORRORE N.3 – MAIL/MESSAGGIO SCRITTI SENZA TENERE CONTO CHE LA LINGUA UFFICIALE                        IN ITALIA E' L'ITALIANO                     Ovvero: Ah, esistono delle regole? CHISSENEFREGA, ho aggiunto “official” nel mio nick Instagram e sono uno scrittore e se dici di no sei solo InViDiOsO!!11!111!!!




Qualche anno fa andava di moda una piattaforma gioco con il Karaoke che era sponsorizzata dall'ennesimo “figlio di”, il cui spot, rapportato all'editoria, suonerebbe (perdono per il gioco di parole) esattamente così: “Se scrivo io, scrivi tu!”.


Il problema è proprio quello: "grazie" all'autopubblicazione e alle CE a pagamento si è abbattuta la barriera della qualità (in quanto l'editing non esiste e se malauguratamente fosse stato fatto è praticamente inesistente) con la mazza chiodata dell'ignoranza e sono tutti pronti a pubblicare qualunque cosa gli passi per la mente.
Chissenefrega di come è scritta, tanto c'è chi mi corregge.


Una volta, uno degli scrittori con cui ho lavorato mi disse che “il mestiere dello scrittore è quello di scrivere, quello del correttore di correggere”.
Questo discorso non fa una piega, ma perché affidarsi completamente ad una figura che potrebbe non essere all'altezza quando, proprio se si è uno scrittore, si dovrebbe conoscere la propria lingua madre ed effettuare i dovuti controlli prima della pubblicazione?
Del resto si parla in italiano, si scrive in italiano e si corregge l'italiano.


Non so, un discorso lineare all'improvviso è diventato complicato.











Ad ogni modo, quando un autore emergente contatta un blogger e scrive frasi del tipo quelle del Punto 2, si fa molta fatica a credere che abbia scritto un libro.


Primo perché, proprio perché hai scritto un tomo da 300 pagine (primo volume di una saga), mi aspetto una presentazione adeguata con la sinossi senza che devo chiederla quaranta volte, e secondo perché, proprio perché hai scritto un tomo da 300 pagine (primo volume di una saga), pretendo che anche quelle due righe che mi hai inviato siano scritte in modo corretto.
Del resto non è un'impresa titanica: proprio perché hai scritto un tomo da 300 pagine (primo volume di una saga) saprai illustrarmi chi sei e di cosa parla il libro.


E invece siamo qui, a scrivere di autori che proprio perché hanno scritto un tomo da 300 pagine (primo volume di una saga), confondono l'Italiano con l'Aramaico proprio con chi potrebbe dargli visibilità.


Tanto “Se scrivo io, scrivi tu!”, no?
E poi basta inserire “Official” e fare i giochini follow/unfollow per essere uno scrittore di successo, mica inserire frasi di senso compiuto nei messaggi di presentazione! ;)




[BONUS: Se chi vi contatta non scrive messaggi tipo quelli del punto 2, prima di prendere accordi sulle recensioni, fateli scrivere, fategli domande.
Scoprirete molte cose.
Non solo se sanno scrivere, ma anche che opinione hanno di loro stessi e del loro lavoro.]













ERRORRORE N.4 – NON ABBIATE TIMORE DI ESSERE             VOI STESSI. MA SENZA ESAGERARE.         Ovvero: il blogger serio ti osserva e ti studia, ma non è il Grande Fratello (di Orwell). E si farà un'idea.



La blogosfera è popolata da gente che arraffa libri e non fa altro che dire di a qualunque collaborazione, come se non avesse mai visto un libro in vita sua.
Gente a cui non importa con chi stai collaborando, ma che si improvvisa blogger per le copie gratis, senza un minimo di preparazione e che, spesso e volentieri, neanche legge i libri che riceve e scrive recensioni (quando lo fa) su cui è meglio stendere veli pietosi.


Ed è proprio in questo contesto che il Blogger serio ritorna prepotentemente a fare capolino.



Al blogger serio non interessa la quantità, quanto la qualità del libro e della persona con cui collabora.



Ho rifiutato parecchie collaborazioni per colpa dell'ego smisurato di vari autori e... per l'esatto contrario: la bassa autostima.


Partiamo da questa e quanto nociva può essere.


Caro autore emergente,
Perché mi scrivi che devo essere indulgente con il tuo libro, che è scritto male e che potrebbe non essere bello?
Ma, soprattutto, perché mi scrivi per chiedermi una recensione quando sai che il tuo prodotto non vale?


E' normale che se l'autore stesso non crede nel suo lavoro il blogger si indispone.
Com'è anche normale che c'è gente che lo fa con l'intenzione di suscitare pena e pietà ed ottenere una recensione 5 stelle.
A me queste mail suscitano solo fastidio, e di certo non perdo del tempo prezioso nel leggere e recensire un libro di cui un autore non è sicuro.
Come non metto 5 stelle per pena o pietà, ma solo se effettivamente il prodotto lo merita.


Quindi, amici cari: non ne parlate voi per primi, ma aspettate che sia qualcuno di veramente competente a farlo.
E accettate i giudizi con umiltà, ché possono solo giovarvi a diventare più bravi.


E questa era la scarsa autostima.
Ma quando l'ego è smisurato?
Come ci si comporta?


Parola d'ordine: sopportazione.


Il blogger serio non indulge nella perdita di tempo.
Non gli risponde nemmeno.
Che gli passasse la boria da “Sono il nuovo Shakespeare, ho scritto il libro della tua vita da comune lettrice di roba scadente (ovvero i libri di tutti gli altri scrittori del mondo) e sono anche generoso a proportene la lettura. Ringraziami per questo enorme favore che ti sto facendo, BABBANA!”.


Ci vuole la pazienza dei santi, dicevano.
Ci vuole la santità, dicevano.
Ci vuole il sarcasmo pungente con questa gente, dico io.


Qualche riga fa ho scritto che “il blogger serio non indulge nella perdita di tempo”.
Non lo fa, infatti, ma si diverte tanto a smontargli l'ego come i lego e poi declinare la generosa offerta del fantomatico libro della vita.


Mi è capitato tante volte – del resto noi blogger abbiamo a che fare con persone di qualunque tipo, esattamente come ci capita in qualunque lavoro – e vi farò ridere un po'.
Almeno spero, perché io l'ho fatto.
E poi mi sono arrabbiata.
Ma questa è un'altra storia.









Tizio X n.1: mi propone il libro della vita, un libro che ha una trama da film di Rosamunde Pilcker con sfumature di Nicholas Sparks ed una generosa spruzzata di Agatha Christie (giusto per mettere il pepe), che ci spiegherà che la parola modestia, lui, non la trova nemmeno sul vocabolario.
Del resto non sono che una Babbana ignorante e lui ha pubblicato 5 libri.
Come ho osato chiamarlo emergente?!



Tizio Borioso (abbreviamo in TB): - Ciao! Come va?
Io – Ciao! Bene, a te?
TB – Bene!! Piacere, Tizio Borioso, scrittore ;)
Io – Molto piacere, Tizio! Io sono Giulia :)
TB – Penso che abbiamo molto in comune ahahahaha
A te piace leggere a me scrivere... :)
Domani esce il mio nuovo libro!
Nome del libro che vuole essere accattivante a tutti i costi”
Io – Oh, molto interessante. Anche io scrivo e pubblico libri, ad ogni modo leggo anche tanto :D
TB – Siamo colleghi!!!!! XD Comunque ti ho inviato una mail...
Io – Ti ho risposto ;) Molto interessante!
TB – Bene Giulia :) E' già un inizio ;)
Poi...dipende da come la si vede
non so se definirmi 'autore emergente'
ho scritto 4 libri ed il 5 è in uscita...
potrei essere un pelo più su, ma non completamente 'emerso' :D
Io – Finché non sei “completamente emerso” sei sempre “emergente”... perché stai ancora “emergendo”, a prescindere da quanti libri hai pubblicato ;)





E con questi emozionanti giochini di parole passiamo al prossimo caso da “Sono io, solo io, il migliore di tutti” che rasenta il patologico e introduce il prossimo Punto 5.



Tizio X n.2: mi propone su Instagram l'ennesimo libro della vita (dopo aver messo un commento spam sull'ultima foto pubblicata alla tipo “Molto bello questo profilo, passa dal mio e se ti piace seguimi!” a cui io ho risposto “Se ci tieni così tanto ai follower, dato che ti piace il mio profilo seguimi prima tu e poi ricambio ;)”), dalla trama non meglio specificata, e condisce il tutto con delle frasi sprezzanti e di dubbio gusto sulla mia persona, giusto perché gli servo solo per la pubblicità, mica per la mia competenza!



Tizio Super Iper Mega Borioso (abbreviamo con TSIMB) – Hey! Davvero complimenti, il mio commento era sincero :) devo anzi confessarti una cosa:
So che non ci crederai, eppure il tuo profilo mi ha ricordato moltissimo alcuni aspetti del mio ultimo romanzo... E di questo ti sono grato, perchè ha reso il mio romanzo più ”vivo” ai miei stessi occhi...
Io – In che senso?
TSIMB – Nel senso che sei Elena M.
Io – Suppongo sia il personaggio
Ma la mia faccia, intendi?
TSIMB – Non solo, anche determinate sfumature...da quel poco che ho intuito
Elena è un carattere molto forte, sarcastico, quasi arrogante, eppure sensibilissimo
Io – Ma hai visto le stories?
Da cosa lo avresti dedotto?
TSIMB – Ti ho spulciata ben benino ovvio #nostalking
Io – ahahahaha
Beh tanto è normale, se lascio le stories in evidenza
TSIMB – Io dico che sto romanzo ti tocca leggerlo.
E su, che se riesci a prenderlo entro domani te lo firmo FORSE FORSE che sono qui alla casa editrice
Se ti andasse davvero di leggerlo, come spero che sia: http://nomesitochevendeillibro.com
Io – Grazie per l'informazione.
TSIMB – propongo un patto.
Io – Quale?
TSIMB – Tu lo leggi. Se ti piace, me lo recensisci e mi aiuti a crescere. Se ti fa schifo, te lo rimborso e ti spedisco io Oceano Mare che è il mio libro preferito
Io – Peccato che l'ho già letto tanti anni fa ;) 
Comunque i libri mi vengono inviati, non li devo comprare.
TSIMB – Sì ma io sono io
E ti ho fatta ridere
Ed emozionare.
Io – Certo, ma i libri me li inviano, non mi chiede nessuno di comprarli, dato che faccio pubblicità al tuo lavoro.
TSIMB – Io non sono tutti.
Oltretutto vivo all'estero, ho zero copie, zero incassi, zero speranza che il romanzo emerga...non senza qualcuno come te.
Io – Mi sono stati inviati libri da Giappone, Inghilterra e America (italiani all'estero), perché apprezzano il mio lavoro. Si chiama mutua pubblicità. Tu investi, io ti do visibilità.
TSIMB – Sì ok.







Commenti e parole ne abbiamo?
Io direi che è meglio tacere.





L'unica cosa che dico è questa, miei cari amici: non date della “quasi arrogante” alla blogger che ipoteticamente potrebbe essere stupida e accettare cotanta collaborazione di pregio con cotanto autore.
Il blogger ha un potere magico, chiamato “TASTIERA IMPAZZITA”.
Dipende da voi se la cortesia con cui scrive il blogger serio sia votata verso la consacrazione o la disfatta del vostro romanzo.
Non sottovalutate assolutamente il valore del nostro contributo e soprattutto non offendete l'altrui persona.
Anche gli autori famosi (quelli veri) coltivano le pubbliche relazioni con i lettori, perché sanno che è grazie alle loro opinioni che il libro viene comprato.
Siate umili e imparate dai grandi.




[BONUS: Il Tizio Super Iper Mega Borioso non ha commesso solo un errore grave: ne ha commessi 3.
Uno è il completo ignorare le regole base dell'Italiano, un altro è stato l'insulto alla mia persona, l'altro è stato di volermi far spendere soldi per il suo romanzo.
ERRORRORE GRAVISSIMO.]








ERRORRORE N.5 – PERCHE' SI VUOLE PUBBLICITÀ           SENZA VOLER USCIRE UN SOLO EURO?        Ovvero: tu mi servi, ti compri il libro e mi ci fai anche la recensione fatta bene. Perché io non ho soldi, ma pretendo visibilità e pubblicità da te.



Amici, se credete che fare il blogger sia un gioco vi sbagliate di grosso. 
E' un lavoro a tutti gli effetti: ci impegna giornate per leggere, scrivere, fare le foto e pubblicarle su Instagram, rispondere alle mail, ai messaggi in direct, gestione dei rapporti umani e/o commerciali...


Del resto, se siete arrivati a me, vuol dire che vi piace il mio lavoro e che lo trovate adeguato alle vostre aspettative.
Oppure, come nel Punto 1, avete sparato a caso ed io vi rispondo sempre perché sono gentile.


Ma non fingiamo che il nostro sia un passatempo da nulla, che siamo dei perdigiorno, leggiamo tanto per, e che vogliamo cartacei solo per farci le librerie.
Fino a prova contraria, chi legge da una vita come la sottoscritta non ha bisogno di aumentare gli scaffali delle proprie librerie per dimostrare a chissà chi che conosce la materia.
E, di certo, non ho bisogno di avere in libreria dei libri che, se non mi fossero stati omaggiati, probabilmente non avrei mai letto e, nei casi più gravi, dalle trame e dagli svolgimenti terrificanti per correzione e/o editing invisibile.


Quindi, autori, oltre al mio consiglio base che non varia mai (ovvero essere umili, sempre), vi voglio dire una cosa che può sembrare superflua ma, a ben vedere dal messaggio dello “scrittore” di prima, non lo è: 

La collaborazione non prevede l'acquisto del libro da parte del blogger.


L'autore, come scrivevo prima, quando sceglie il Blogger Giusto, quello serio in mezzo al mare infinito dei millantatori della blogosfera, gli affida il suo lavoro come una sorta di investimento e, per ringraziarlo del lavoro professionale (per valutare la professionalità basta vedere la bio e vedere gli articoli che scrive), dovrebbe anche valutare di fare una donazione.


Dopotutto l'articolo rimane a vita e la pubblicità anche.
E chi ci ha guadagnato, tra il blogger e lo scrittore?
Esatto, non il blogger che si barcamena tra vita privata, lavoro (www.giuliamarialolicatoeditor.com riassume in toto quanti lavori faccio) e l'impegno costante del blog.
Senza contare che per leggere ci mettiamo gli occhi, strumento essenziale che non viene nemmeno menzionato, esattamente come il tempo.


Amici cari, se vi chiedete il perché di tanta pubblicità durante i vostri reality preferiti, è presto detto: le aziende pagano le emittenti televisive fior di quattrini per avere cinque minuti di pubblicità.
Noi blogger offriamo pubblicità eterna e servizi professionali (chi più chi meno) al prezzo di un cartaceo e di una donazione minima.
Certo, la catastrofe arriva quando si invia ad un blogger non competente il proprio libro, ma lo spreco è facilmente prevedibile: scegliere oculatamente a chi inviare i libri.







Oggigiorno siamo sempre con internet in mano, quindi non si dovrebbero più avere delle scuse alla tipo “ah, ma io non lo sapevo...”.












Prima di contattarci prendete visione di:

1 – Sito web:

  • Come si presenta?
  • Ti piace?
  • E' intuitivo?


2 – Biografia:

  • Chi è che scrive?
  • Quanti anni ha?
  • Quanti anni di esperienza in campo ha?
  • Recensisce per lavoro o per diletto?
  • Genere preferito?


3 – Curiosare tra gli articoli:

  • Come scrive?
  • Conosce l'Italiano?
  • Sa esprimersi in contenuti brevi, sintetici ed esaustivi?
  • Sa scrivere contenuti accattivanti?
  • Se leggo una qualunque recensione, mi invoglia ad acquistare poi il libro proposto?






Ebbene, dopo che avete fatto queste indagini accurate, saprete sicuramente chi contattare e, scegliendo bene (e non in base ai followers su Instagram) avrete risparmiato un sacco di soldi e assicurato una recensione che non vi deluderà.





[BONUS: Ok, adesso avete capito a chi mandare il libro.
Ma vi siete assicurati che il blogger prediliga il genere letterario che avete scelto per il vostro esordio?]









ERRORRORE N.6 – NON PRESTARE MINIMAMENTE ATTENZIONE AL GENERE CHE I BLOGGER PREDILIGONO.  Ovvero: Incredibile! Non leggi i libri erotici? Ma che razza di critico sei?!



Strano ma vero: in un mondo che idolatra le 50 shades et similia, esistono questi esseri mitologici che non leggono erotici.
E io sono una di questi.
Leggo tutto, tranne gli erotici senza una trama solida alle spalle.
Tanto per essere unpopular fino nel midollo.
L'ho scritto nella bio, l'ho detto nelle dirette e nelle stories su Instagram, l'ho praticamente detto a tutto il mondo ma... qualche giorno fa mi arriva un Direct con scritto:



Ciao! E' appena uscito il mio nuovo libro...è un romance erotico, ma senza scene troppo hot, diciamo che è soft :D Aspetta ma sei maggiorenne vero?”



La prima impressione ad un messaggio del genere è solo questa: MA WTF?!
La seconda è, appena ci si riprende dallo shock: se è un romance erotico, come fa a non avere scene troppo hot?
La terza è: ma se le scene sono soft, perché mi richiede la maggiore età?
Quanti controsensi in due sole righe!









Cari amici, veramente, in questi casi mi trovo ad un bivio: quello di pressare SPAM e toglierli dalle scatole oppure rispondergli con il link diretto alla mia biografia completa, ove specificato che non leggo questo genere. 



Questa emozionante storia promette cuori infranti, perché continua in un modo tragico:


Io – Ciao, grazie per l'info, ma praticamente non leggo questo genere :)
Scrittrice Di Porno Mascherato Da Romance (abbr. SDPMDR) – Oh...ma scusa se leggi tutti i generi leggi anche il romance, no?
Io – Il romance sì, il romance erotico no
SDPMDR – Ma non è erotico, è un romance!
Io – Scusami, ma se lo scrivi nelle due righe di presentazione non so cosa pensare -_-'
SDPMDR – Eh, ma ho sbagliato a scrivere, anche perchè le scene ci sono ma sono soft ;) Non è come 50 sfumature!
Io – Grazie per la specifica, ma anche le scene soft non le leggo.
SDPMDR – Non sai che ti perdi, peccato!
Io – No, infatti. Non accetto solo perché non apprezzerei. Ma ti ringrazio per avermi contattata :)



Adesso ditemi, se una scrittrice sbaglia a categorizzare il suo stesso romanzo... ma che diamine di opinione posso farmi io, che non la conosco e non conosco i suoi libri?
E soprattutto, se decidi di scrivermi, informati prima se leggo gli ultimi nati in casa “narrativa soft porno”.
Potrei essere l'unica al mondo che non gradisce.


Ah, e non fate nemmeno i furbetti: se spacciate il vostro lavoro per un libro di “avventura” e poi, appena lo leggiamo, troviamo scene hot degne del neologismo “avventuerotico” (sì, con le mie amiche/colleghe blogger abbiamo scoperto che esiste anche questa categoria, roba che Crusca spostati) potremmo avvalerci del super potere “TASTIERA IMPAZZITA” e giudicarlo secondo i rigidi dettami del “Ah, mi volevi fregare? Nonsi, non si fa!”.







Ed adesso facciamo un veloce recap per vedere cosa abbiamo imparato oggi con le Utility:

1 – Salutare sempre quando si manda una mail
2 – Presentarsi come Autore/Autrice e presentare in breve il libro
3 – Scrivere in Italiano (se corretto anche meglio)
4 – Tenete a bada pessimismo e boria
5 – I blogger non pagano la copia da recensire
6 – Prima di chiedere una collaborazione controllate se il blogger ama il genere del vostro libro



Un altro piccolo inciso: non dite che mi seguite dagli esordi, se non lo fate.
Ricordatevi che tacere, alle volte, è più importante del parlare (anche in chat).
Non è così che si colpisce l'attenzione di una persona, altrimenti sapreste anche il mio nome ;)
I miei fedelissimi della Soffitta sono quei quattro che hanno creduto in me sin dall'inizio, ai tempi del mio primo blog nel lontano 2008.
E li conosco personalmente.



Ricordatevi che, per quanto vi ostiniate a negarlo, i blogger vi danno visibilità, aiutano a seminare l'idea dell'acquisto (yes, like Inception) e dissipare i dubbi dei vostri futuri lettori, quindi la comunicazione base è essenziale.
Del resto, se non fossimo importanti per la vostra promozione, perché ci contattate in massa? :D







Per questo articolo, i ringraziamenti sono pochi ma buoni:

  • A Tizio Borioso: grazie per avermi fatto uscire le frasi sarcastiche senza remore;
  • A Tizio Super Iper Mega Borioso: grazie per avermi fatto perdere tempo prezioso per leggere, sei stato davvero inutile;
  • Alla Scrittrice Di Porno Mascherato da Romance: grazie anche a te, mi hai fatto divertire con le contraddizioni;
  • Al gruppo delle mie amiche/colleghe blogger: siete un amore, mi sopportate e mi date spunti per altri articoli...e poi avete coniato l'hashtag #giuliaescilarticolo che mi fa sempre ridere ahaha;
  • A mia mamma: la mia beta in incognito che, come al solito, legge in anteprima questi articoli ed è la prima che ride per le cose che scrivo;
  • A me: non posso mancare mai. Continuo a non sopportarmi, ma un ringraziamento speciale va alla mia pazienza. Grazie mitica, senza di te sarei solo sarcastica e poco diplomatica. Cosa che avviene praticamente sempre. Quindi grazie per intervenire in ritardo e farmi trovare risposte decenti solo dopo 3h dalla fine della chat.





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E' stata scritta interamente da me e prende spunto dalle mie esperienze dirette.
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