|RECENSIONE| Io prima di te - Jojo Moyes

agosto 05, 2017








Copertina del libro

A 26 anni, Louisa Clark sa molte cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua.
Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese situato nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa e, probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. 
Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.








Partiamo da una doverosa precisazione: non è una storia d'amore nel senso semplicistico del termine.
Quando si prende un libro del genere è quasi un delitto pensare che vi sia solo il lato “ti amo, XOXO, Baci & Abbracci” in quanto è tutto il contrario.
E' un libro che segna, che apre la mente sul mondo dei tetraplegici e dell'inferno che vivono giornalmente. Uno dei pochi libri in grado di ampliare gli orizzonti e, forse, far crescere emotivamente il cuore di ognuno di noi.





La vera storia d'amore è quella che si prova verso la vita.
Un amore che dura per tutti i giorni che respiriamo su questa terra.
Lo sa Lou, lo sa Will.

Will Traynor è bello, è uno spietato uomo d'affari, è ricco, ha una bella donna e ha tutto quello che una persona possa desiderare. Ma un giorno tutto questo gli viene strappato a causa di un incidente: un motociclista lo investe in un giorno di pioggia, così si ritrova in un attimo tetraplegico e sulla sedia a rotelle.
Louisa Clark – per gli amici Lou – è bizzarra, nei suoi vestiti vintage multicolor, chiacchierona e piena di vita. Tutte le sue certezze crollano quando perde il lavoro, unica fonte di sostentamento per l'intera famiglia (padre, madre, sorella, nipotino e nonno) e il suo fidanzato, un personal trainer fissato con la perfetta forma fisica. I parenti cominciano a farle pesare la cosa, a tratti additandola come una fallita. La sua unica speranza di riscatto è l'ultimo annuncio arrivato all'ufficio di collocamento: i Traynor cercano una badante per un disabile per soli sei mesi, ad una paga ottima.
Inspiegabilmente viene assunta, nonostante non abbia esperienza in merito, ed è a questo punto che Will e Lou si incontrano, dando vita a siparietti divertenti, battutine sarcastiche e continui sproni. Ma c'è qualcosa che lui non le dice: finiti i sei mesi che lui ha concesso ai genitori andrà alla Dignitas per il suicidio assistito.
Lou, allora, venutolo a sapere comincia a darsi da fare per fargli cambiare idea: si consulta con la sorella “cervellona”, Treena, comincia a fare programmi, lo spinge ad uscire e organizza una vacanza. Il tutto inframmezzato con le continue crisi di Will, le varie visite mediche e le corse in ospedale per le polmoniti. 
E non sa che, alla fine dei sei mesi, non solo si ritroverà innamorata di lui, ma profondamente mutata nel profondo.





In questo romanzo viene descritto lucidamente il tormento di un tetraplegico. E' uno di quei libri che distrugge l'animo, in quanto chi non è nelle medesime situazioni non può capire.
Il tema dell'eutanasia è affrontato con garbo, con uno stile limpido e chiaro, senza giudizi ed opinioni.
E' un semplice dato di fatto.
Qui mi ricollego al discorso iniziale sulla storia d'amore: per quanto Will sia innamorato di Lou è chiaro che l'amore per questa donna non sia abbastanza da fargli cambiare idea. Perché lui è un uomo vitale, imprigionato in un corpo che lo sta uccidendo tra atroci sofferenze e dolori continui. E, paradossalmente, è proprio l'amore per la vita e per Lou la causa scatenante che lo convince ad aver fatto la scelta giusta di andare alla Dignitas: per lasciarla vivere una vita piena che lui non avrà mai più.
Ho letto in giro che Will è stato egoista, pensando solo a se stesso, ma il passaggio chiave, quello che mi ha fatto comprendere appieno questo gesto da molti criticato, è stato quando la madre di Will, Camilla, spiega a Lou che il ragazzo aveva trovato un unico chiodo sporgente in mezzo ai mobili, e con la carrozzina, imperterrito, aveva sfregato il suo polso avanti e indietro per tagliarsi le vene. 
Ci vuole determinazione per fare una cosa simile, e si può trovare in fondo alla disperazione cieca e sorda della paralisi e delle continue malattie da minimi sbalzi termici, dall'abbandono e dalla totale solitudine che questa situazione porta. Per questo mi sono commossa solo alla fine quando, seduta su un tavolino a Parigi, Lou legge la lettera di Will.
Era prevedibile, scontata quella fine.
Ha smesso di soffrire, regalando la libertà e la vita a chi lo ha amato davvero.




Ma cosa avrà fatto Lou, dopo di lui?
Lo scopriremo nella recensione del libro "Dopo di te" (clicca qui per leggerla)




Recensione a cura di:





Non perdere nessun aggiornamento sui prossimi post:



Come fare a

COME FARE A..sopravvivere alla consegna dei curriculum #1

settembre 11, 2013




Cari amici, eccomi ritornata con una nuova rubrica! Si chiama “COME FARE A..” e spiegherò, alla mia maniera, come superare alcuni problemucci di vita quotidiana.

In questa prima, emozionante, puntata spiegherò..



COME FARE A..sopravvivere alla consegna dei curriculum


Il mercato del lavoro, come tutti i generi di mercati, funziona con la legge della “DOMANDA/OFFERTA”.
Di questa legge ne sentiamo parlare in continuazione.


Ma cos'è? Vediamolo in dettaglio con un esempio pratico.

Come lo spiegherebbero i vecchi prof ottantenni dello stato italiano che bocciano e promuovono a simpatia?
La domanda è flessibile, l'offerta è statica.

Esempio: un bambino viziato.

Domanda:
Poniamo in essere che vi sia un bambino viziato che vuole il nuovo cazz-phone quando ha già lo smartphone, il mela-phone ed anche un tablet-cazz-mela-phone. E lo vuole ADESSO!
Offerta:
Le risposte possono essere tre: o lo mandano a quel (bel)paese, spiegandogli che soldi per futilità non ne vogliono spendere più; nel secondo caso cedono, dicendo << Però questo è l'ultimo.. >> o nel terzo ed ultimo caso, si mettono a contrattare: << Te lo compro ma poi fai questo e quello..>>.

L'offerta è rigida, statica, perchè è vincolata ad alcuni fattori prettamente materialistici: o si può o non si può.
La domanda, invece, può cambiare: se vi è la trattazione, allora il ragazzino può rifiutare o può accettare.
Ma tutto ruota attorno all'offerta.

Secondo i principi economici, le caratteristiche dell'offerta influenzano prezzi e tipi di mercato per la vendita di un determinato bene.
Esse derivano perlopiù dal costo della produzione, dal cambio giornaliero (eh, già..) e, sopratutto dalle politiche governative (non stiamo parlando di “inettitudine” dei nostri politicanti, in questo momento si analizzano solo i costi prettamente derivati dalle import/export, cioè i dazi doganali e tutte quelle tasse che fanno aumentare il costo – o prezzo finale – del bene).
Ovviamente, la domanda (che varia sempre per quei famosi bigliettoni verdi – no bigliettoni verdi, no party – e per i problemi che girano intorno alle guerre & co.) è molto flessibile: cambia esattamente come il cambio giornaliero e gli indici di borsa (sia fatto santo chi ci sa giocare!).

Adesso, dopo tutta questa bellissima spiegazione sulla domanda e sull'offerta, che era doverosa ai fini esplicativi delle mie vicende qui giù narrate, comprenderete meglio l'allegria della nostra attuale “DOMANDA/OFFERTA” lavorativa.

Punto primo: siamo nei guai.
Punto secondo: siamo in guai seri.
Punto terzo: siamo. Forse. Boh. Che ne so?

L'attuale politica dei giovani è questa: “Domani è un altro giorno/ ci penserò domani”.
La citazione a Rhett e Rossella del celeberrimo, quanto lunghissimo, “Via col vento” era d'obbligo.

Nel mio caso, la citazione è azzeccata solo in parte: mentre i trentenni bamboccioni (mamma mia non sapete quanti ne conosco! Ecco una perla (ai porci) di saggezza di uno di loro, 32 anni: << Per me lo stato di disoccupazione non è un dramma..anzi ho tanto tempo libero, faccio viaggi, mi diverto.. >> - il dramma è che l'ho sentito io con le mie orecchie!) si divertono e fanno la politica del “Domani è un altro giorno/ ci penserò domani” perchè non hanno la minima voglia di andare a lavorare, io invece sfrutto “la mia libertà forzata” per cercare lavoro.

Ed ecco la mia preziosissima guida di consigli per presentarsi al meglio e “provare” a trovare un lavoro.

  1. Vestiti sportivo/elegante: vale sia per maschietti e femminucce. Non c'è bisogno di andare scollacciate e non vestitevi con il tailleur! Maschietti..voi vestitevi con le camicie a tinte neutre (assolutamente no ai colori fluo..) Prediligete il casual. No alle gonne, ragazze, sempre pantaloni, preferibilmente neri.
  2. I capelli devono essere puliti (non mi uccidete ma ne ho viste di tutti i colori ai colloqui!), in base alla vostra forma del viso lasciateli sciolti o raccolti. Assolutamente no alle acconciature anni 50! No toupè, cortesemente! Per quanto mi riguarda lascio sempre i capelli sciolti, sono lunghi ed ho i boccoli.
  3. Truccati in modo sobrio ma deciso: ho visto tante ragazze truccarsi come le “signorine” che bazzicano nelle autostrade. Mi raccomando, non eccedete in blush ed ombretti, grazie!
  4. Portate sempre, e dico SEMPRE, il curriculum di persona: se lo inviate via mail lo cestinano, se lo imbucate per posta lo cestinano. Se lo portate di persona, magari avete una chance di fare un breve colloquio con l'ipotetico datore di lavoro.
  5. Rispondete sinceramente alle domande: se è il vostro primo lavoro ditelo. Se se ne accorgono in corso d'opera non esiteranno a mandarvi via.
  6. Siate gentili, cortesi e sorridenti: il vostro mantra sarà “NON HO BISOGNO DI LAVORARE, STO BENE ECONOMICAMENTE, CERCO LAVORO PER SPORT”. Funziona, l'ho testato io stessa. Anche se state morendo letteralmente dalla fame, anche se avete una famiglia intera da mantenere e non sapete come fare, voi STATE BENE.
  7. Se vi rispondono male già al citofono, non ve la prendete: quelli che non hanno mai dovuto fare come noi ci sono, e sono la minoranza, fortunatamente.
  8. Se vi dicono che non c'è nessuno, consegnate il cv alla segretaria. E poi ci ritornate dopo un mesetto per riportarlo (le segretarie sono cattivelle, a volte..)
  9. Se vi dicono di lasciare il cv in portineria o nella buca..NO! Non lasciateli mai. Non sono seri e non vi vogliono.
  10. Se, dopo i primi cv inviati non siete stati chiamati, ripetetevi mentalmente il secondo mantra: “Domani è un altro giorno/ ci penserò domani”- non abbattetevi, rispolverate le liste di quelli “decenti” e che non vi hanno buttato fuori a calci e ricominciate.













Se avete paura di fare capolino negli studi altrui, vi dico già di togliervi dalla testa questi pensieri: un cv presentato brevi manu è sempre una cosa che, quello dall'altra parte (a meno che non sia un cretino) apprezzerà sicuramente.

Adesso vi racconto alcune mie esperienze.
Sono una ragioniera, senza raccomandazioni (eheh) e cerco lavoro.
Tra i vari studi associati in cui mi sono presentata, mi sono fatta un elenco di “tipi di elementi guasti” (alias commercialisti che non hanno mai faticato a trovarsi una sistemazione)..

  1. Il finto prete: il commercialista deficiente per antonomasia. Crede che seminando lo studio di immagini sacre, crocifissi e gigantografie del papa, misteriosi segnalibri con frasi tratte dalla bibbia ed andando a messa tutte le settimane sia un uomo di fede. Peccato poi che fa di tutto per screditare i colleghi, insulta le persone che chiedono un lavoro (<< Che ci fa lei qui? >> dice schifato - << Forse cerco un lavoro?? >> rispondo altrettanto schifata) e, secondo lui, a meno che non ci fossimo conosciuti in chiesa (eddaje!) era praticamente impossibile che io fossi venuta a conoscenza del suo studio (<< Se non ci siamo conosciuti in chiesa..allora com'è che è qua? >> - << Ho cercato su internet, naturalmente. >> mi aspettavo un sorriso da un “uomo di dio”..invece mi ha rimproverata dicendomi << E lei fa giri cosi? Cerca su internet e si presenta cosi? MAAAAAAH!? >>). A saperlo non ci passavo nemmeno dalla strada.
  2. Sono io, solo io il PROFESSIONISTA: di questi ne ho incontrati a palate. Sono quelli che hanno lo studio mega-galattico, ti squadrano come se fossi un lebbroso, con un cenno ti “invitano” a sederti nel loro ufficio (scrivania enorme di legno pregiato, sedia da capo di Fantozzi e, per i comuni mortali, una bellissima sedia girevole che, quando ti ci siedi va per i fatti suoi e rischi di infortunarti l'osso sacro) e poi chiedono, sprezzanti: << Cosa vuole? >> con la voce roca e profonda di chi la sa lunga. In realtà non sanno nulla e schiavizzano le ragioniere solo perchè sono più brave di loro. Dopo che dici il perchè dell'esserti scomodata dal divano di casa, loro prendono con solo DUE DITA (indice e medio a forbice) la busta con il cv, la aprono e cominciano a leggere. << Quindi ha lavorato.. >>, constatano storcendo il naso ma, inaspettatamente, non vogliono sapere dove e quali mansioni svolgevi ma solo ed esclusivamente il tuo..VOTO DI DIPLOMA!!! Con cose più importanti..eh vabbeh..
  3. Le segretarie “tu-mi-stufi”in perenne astinenza: quando non sono presenti i capi, ecco che si presentano queste piccole, immonde, creature dannate. Le segretarie in perenne astinenza non sono sempre brutte, anzi, ma sono sempre insoddisfatte. Sono quelle che non ti fanno nemmeno salire a consegnare il cv, quelle che, se ti va bene, non ti trinciano con lo sguardo quando consegni a loro il cv ma ti dicono che “quando arriverà glielo darò” o “glielo metto sul tavolo” con tanto di falso sorrisetto. Che odio! Questi tipi sono ovunque, e spesso, per citofono, dopo averti vessato con domande assurde del tipo: << ma perchè porta un cv? >> o << Ma aveva appuntamenti? >> dopo che le hai detto che fai dei giri autonomi, ti dicono che i “capi non ci sono..eh..uhm..se vuole lo può lasciare in portineria..eh..uhm..”. Eh, già. Fossi al loro posto saprei come comportarmi.

Ma non vi scoraggiate: fa tutto parte del “gioco”. Ogni volta che vi trovate intorno persone cosi, pensate che non siete ne i primi ne gli ultimi, anzi pensate a quei poverini schiavizzati che ci lavorano!

Vedrete, se siamo fortunati, troveremo un lavoro.

Se no.. “Domani è un altro giorno/ ci penserò domani”!!


Tanti auguri a voi :D




Recensioni e commenti

I tipi di lettori secondo "The Atlantic Wire" - e tu che tipo di lettore sei? partecipa al sondaggio!

dicembre 29, 2012





Ciao a tutti!

Eccomi tornata!

L'argomento di oggi non è una recensione..bensì un commento all'articolo che ho trovato su questo sito.
In pratica, “The Atlantic Wire” a fine Agosto ha pubblicato un articolo nel quale vengono elencate alcune tipologie di lettori.

E' cosi carino che ho deciso di trascriverlo qui ed informare anche voi!


(Interamente copia/incollato dal sito in precedenza scritto.)




1. The Hate Reader: divora i libri, ma ne odia il contenuto al tempo stesso. Si lamenta di come scrive l’autore, si lamenta della trama, ma in realtà arriva sempre alla fine e in segreto ama ciò che ha letto.

2. The Chronological Reader: lento, costante e metodico, comprare-leggere-comprare-leggere. Apprezza quasi tutto, e se abbandona, brutto segno per l’autore.

3.The Book-Buster: distrugge i libri mentre li legge, forse troppa passione, forse troppo amore per la lettura. Si consiglia di comprare un Kindle e di non chiedere mai, per nessuna ragione, un libro in prestito.

4. Delayed Onset Reader (1): senza dubbio un amante dei libri, entra in libreria e compra perché non riesce a resistere. Purtroppo è molto impegnato, per cui crea pile infinite di libri da leggere, che crescono in modo esponenziale.

5. Delayed Onset Reader (2): non ama i libri, li compra solo per mostrare che ama i libri. Buone notizie, la cura c’è, ed è di facile applicazione: leggerli.

6. The Bookophile: quasi un feticista dei libri, ne ama l’odore di stampa fresca, il colore di quelli antichi, quelli trovati per strada, quelli rubati ad un amico. Non farebbe mai del male a un libro.

7. The Anti-Reader: inizia un libro, ma non supera la terza pagina. Non riesce a leggere fino in fondo gli articoli di giornale, a volte neanche i pay off pubblicitari. Anche per questo c’è una cura: iniziare a leggere racconti brevi.

8. The Cross-Under: leggeva libri da adulti quando era bambino, ora si cimenta con tutto ciò che lo ispiri. Un vero lettore.

9. The Multi-Tasker: lettore promiscuo. I libri li finisce, ma dopo tanto tempo perché ne legge 3-4 ma anche 9-10 contemporaneamente. Non è metodico, e rischia a volte di confondere autori, trame, personaggi. Ma quanto ama leggere…

10. The Sleepy Bedtime Reader: impegnato, prende in mano il libro a fine serata, sul letto, ed inesorabilmente crolla prima della fine del capitolo. Il tenero lettore dentro ognuno di noi.

11. The Book Snob: difficile da impressionare, estremamente critico sul valore dei best seller, legge solamente libri recensiti positivamente da recensori recensiti positivamente dagli dei dell’Olimpo. Estremamente difficile da accontentare, cerca asilo nei classici, da Talete di Mileto in su.

12. The Hopelessy Devoted: sceglie un autore, lo rende personale maestro di vita, e legge tutto ciò che ha scritto, romanzi, lettere, appunti delle superiori, disegni delle elementari.

13. The Audiobook Listener: più che un lettore è un pilota che non vuole rinunciare alla lettura. A mali estremi, estremi rimedi.

14. The conscientious reader: non legge solo per il gusto di leggere. Legge per conoscere e per scegliere sapientemente e così facendo sceglie le storie vere, il giornalismo, il report. Unico rischio, cadere nello snobismo.

15. The critic: non si lascia impressionare facilmente, ma quando ama, ama alla follia. Il punto di incontro tra The Book Snob e The Hopelessy Devoted.

16. The Book Swagger: lettore spavaldo, sempre aggiornato, ha una parola buona in ogni conversazione che riguardi i libri. Forse più innamorato della chiacchiera che della lettura in sé.

17. The Easily Influenced Reader: ascolta tutti, ascolta troppo e finisce per fidarsi dei consigli di chiunque. Annota sul cellulare e corre in libreria, per poi restare con l’amaro in bocca quando si accorge di aver terminato l’autobiografia di Fabio Volo. L’impegno però, vale più di ogni altra cosa.

18. The All-the-Timer/Compulsive/Voracious/Anything Goes Reader: legge tutto, legge sempre. In quelle rarissime occasioni senza un libro sotto braccio, legge le condizioni contrattuali dei biglietti dell’autobus. E in bagno, nel caso si fosse dimenticato l’Internazionale, legge gli ingredienti dell’Infasil (e a dirla tutta, chi non l’ha fatto almeno una volta nella vita?).

19. The Sharer: deve condividere a tutti i costi, per cui chiama amici e parenti per descrivere la trama e le emozioni suscitate dall’ultimo libro letto. A volte rischia di rivelare il finale dei gialli, ma la sua passione per la lettura è senza tempo ed estremamente pura.

20. The “It’s Complicated” Reader: non sa bene collocarsi in una categoria, ma ama la lettura con tutto se stesso. Cambia autori e generi, passando dal fumetto al saggio di antropologia analitica, dal giallo al calcioscrittore. Una mente aperta, senza dubbio.

20 + 1. Non è un vero e proprio lettore. A dirla tutta, non è neanche una persona. E’ semplicemente il tuo animale domestico (gatto, cane, canarino, elefante) che si riposa tra i libri e le riviste che hai lasciato in giro per casa. Buon segno, significa che leggi tanto, e che qualcuno apprezza.











Dire che ho riso come una matta è dire poco: ho trovato questo sito per caso e ci sono rimasta per leggere. Questa è la sintesi copia/incollata di due articoli nel quale ci siamo elencati tutti noi.
Mi sono divertita perchè rispecchia davvero molti dei nostri comportamenti da librofili (si dice cosi? Boh..a me piace e lo metto lo stesso..in caso fosse errato..beh..ho coniato un termine nuovo! ;) ) ed ho pensato di scrivere qui che tipo di lettrice sono io.. :D

Cominciamo dai!

2. The Chronological Reader.

Costante, lenta e metodica non lo sono assolutamente! Per gli acquisti assolutamente si (e anche per la lettura..anche se adesso ho pochissimo tempo :( ) ed è verissimo anche che apprezzo quasi tutto ma se abbandono è una cosa tragica.
Il tema dell'abbandono secondo me: se ami un autore, leggi tutto quello che ha scritto. Se abbandoni il libro a nemmeno metà (come mi è successo per Glenn Cooper e qualcun altro) non compro più nulla di quell'autore (sempre lo sfortunato Cooper..mi ha annoiata a morte! Povera me..e povero lui..lo faccio fallire..). Ecco, se ti abbandono, libro, è tragico.


4. Delayed Onset Reader (1).

Ecco: questa è la sintesi perfetta del mio modo attuale di vedere un libro. Toglietemi i soldi dalle mani e dalla postepay, sono un pericolo! Adesso che ho molti impegni e la mia vita è cambiata, un libro ci metto secoli a finirlo..cosi, mentre escono gli altri libri che desidererei leggere, li compro e li accatasto nella mia povera e stra-colma libreria..



6. The Bookophile.

Feticista dei libri mi sembra un po' da pazzi! Ma è vero che adoro le prime edizioni e penso che i libri in economica (per quanto siano dal prezzo abbordabile) non siano "veri" libri come uno in edizione cartonata..E' verissimo che non farei mai del male ad un libro! Sono come cuccioli indifesi che vanno protetti dagli zulu' immondi! :D Poi non parliamo dei libri antichi..aaaaaaaaaaaaah muoio! *______*

8. The Cross-Under.

Verissimo. Dagli undici ai 14 ho letto tutti i grandi classici della letteratura..non serve elencarli..
Adesso, come dice giustamente l'articolo, se mi ispira un libro lo prendo senza battere ciglio. 
(ringrazio chi ha scritto "un vero lettore")

12. The Hopelessy Devoted.

Eh, si..verissimooooo!!! Lavori di ricerca per trovare libri..e quando li trovo..AZZAMPA AZZAMPA!!


15. The critic.
Anche questo è il ritratto della mia follia. :D 


Bene, adesso che sapete i miei punticini deboli, perchè non commentate e mi fate sapere anche voi di che pasta siete fatti? 

Aspetto numerosi commenti!! :D




Recensioni e commenti

|RECENSIONE| Un bacio dagli Abissi (Lies Beneath) - Anne Greenwood Brown

novembre 16, 2012




Disclaimer: Articolo completo. Per la versione ridotta clicca qui .






Un bacio dagli Abissi - Lies Beneath 

Il primo capitolo di una trilogia che speriamo non sia deludente
come i predecessori del genere








Sappiamo bene che non amo questo genere di libri (mi bastò, al suo tempo, la Twilight saga..) ma, sconvolgentemente, la copertina mi ha attratta e l'ho preso. Chissene dei 16€..

Come al solito, posso lamentarmi in eterno..il titolo originale è STUPENDOOOO!!
Mi chiedo..che senso hanno le traduzioni??










Calder White è un tritone (anche se nel libro, lui stesso, non esita a dichiararsi un "sirenetto"..cielo!) che vive nei Grandi Laghi americani. 
Vive cibandosi di emozioni umane, che assimila durante l'uccisione degli stessi.
Ha tre sorelle, una più spietata e diabolica dell'altra, e sogna, in cuor suo, di essere "liberato" dal vincolo che tiene uniti lui e le sue pazze consanguinee.
Ciò non accadrà mai, finchè Jason Hancock vive.. 

Quando tutto sembra andare per il verso giusto, però, Calder viene sopraffatto dai sentimenti che prova per Lily, la figlia di Jason.
Il che manderà il piano delle sue sorelle a monte..e l'ira funesta delle folli sclerotiche è, direi, oltremodo prevedibile..











Non posso non aprire il commento all'opera se non lamentandomi con tutta la casa editrice per aver cambiato il titolo originale in uno squallido "Un bacio dagli abissi" che lo fa sembrare tanto un libro palliativo per tutte le sedicenni in piena crisi ormonale in astinenza da Twilight saga e similari quando invece non lo è. 
Beh, dai, un po' si..ma ci vuole di cambiare genere, una volta tanto!

Ma che gli costa tradurre letteralmente "LE VERITA' NASCOSTE" (che poi ha moooolto più senso ed è esattamente il tema centrale del libro..)????

Partendo dal presupposto che questo libro, d'ora in poi sarà LE VERITA' NASCOSTE, posso procedere allegramente verso un commento decente all'opera.

Calder ha vissuto la sua vita tra le verità nascoste da sua sorella a proposito della morte della loro madre-sirena. 
La dinamica dell'atroce accaduto, viene sapientemente occultata dalla perfida maggiore, Maris, in modo che il fratellino crescesse ed odiasse la famiglia Hancock. 
Quando poi, il nostro protagonista, scoprirà la verità (nascosta o meno io l'avevo già capita all'inizio del libro..ma dettagli!) sulla famiglia, capirà da che parte schierarsi.

Un piccolo appunto sulla personalità di Lily: il suo personaggio mi è piaciuto molto. Per avere 17 anni è totalmente pazza. Veste in modo assurdo, ha un tatuaggio "non è vile la mia anima" sulla schiena, parla e risponde come me (ovvero acida ahahaha) ed è innamorata della poesia ottocentesca..
Un'eroina del genere..mai vista! Un tipo diverso di ragazza, molto più disinibita di alcune protagoniste di romanzetti del genere..

In definitiva, è un buon libro. Si legge in un giorno solo, di quanto è scorrevole e scritto grande. 

Con Times New Roman 12 sarebbe già un tascabile in economica..

Mi chiedo solo come si evolverà la storia? 
Sono giustificati tre libri? 
Staremo a vedere..

Vostra 





Nuove promesse

|RECENSIONE| Il giorno di Alma (cortometraggio inedito) - Marco Iannece

ottobre 20, 2012



Cari amici,

Tra impegni improrogabili, problemi vari e scomparsa di questo file (che non avevo pubblicato per scarsa banda di connessione) dal mio bizzoso portatile (perdonatelo, è un Vista..seh, vistamare!! ahaha) già pronto per la pubblicazione, eccomi tornata per inaugurare la nuova sezione dedicata ai giovani talenti!!


Il protagonista di oggi è il giovane Marco Iannece.

Mi ha contattata perchè desiderava che io recensissi un suo lavoro, il cortometraggio "Il giorno di Alma".

Ed eccolo accontentato!


Trama & Commento




Copertina del manoscritto a cura di Valeria Casale
Come ho già scritto, è un cortometraggio.
 E' di sole 5 pagine, ma è molto incisivo.

Il "giorno di Alma", come dal titolo, è, in pratica, il giorno della fine del mondo. Una catastrofe che non si può evitare, si dice. Ed ecco che Marco ci guida in uno spaccato di vita di alcuni personaggi: una famiglia religiosa, due fidanzati, un uomo solo alle prese con la scelta di avverare un suo sogno, una vedova che prenderà una decisione drastica davanti alla tomba del marito, un padre ed un figlio orfano della madre durante la loro ultima cena.

Devo ammettere che mi è molto piaciuto: raramente mi imbatto in lavori del genere.
Leggo spesso romanzi e sceneggiature di film (si, altra mania che ho..ehehe) ma non ho mai letto cortometraggi di questo genere.
Mi ha colpita la chiarezza con cui s'impone allo spettatore (o, in questo caso, al lettore).
E' molto scorrevole, le musiche adeguate e, in alcuni momenti, molto triste e drammatico.

Ricordiamoci che stiamo parlando dell'ultimo giorno di vita che si ha.
Le ultime ore che si hanno a disposizione.
Le domande che mi sono sorte, dopo averlo finito, sono state: ma se io conoscessi in anticipo il giorno della mia morte, che cosa farei? Dove passerei le ultime ore? Impazzirei o rimarrei lucida ad aspettare la mia fine?

Quesiti a cui non si può rispondere.

Non so per quale motivo, ma queste riflessioni mi hanno fatto pensare immediatamente ad Orson Welles ed al suo spettacolo radiofonico "La guerra dei Mondi" che, nel 1938, fece scatenare un suicidio di massa.
Ok, nel 1938 bastò un ragazzino poco più che ventenne a far temere alla popolazione un attacco da parte degli alieni, ma cosa avremmo fatto noi al loro posto?

E chi lo sa?

Ad ogni modo, ho discusso con Marco di un punto che mi preme in particolar modo: mi piacerebbe molto se diventasse un qualcosa di più di 5 pagine.

Naturalmente, capisco che se è nato per essere un cortometraggio, tale deve rimanere (anche io m'imbestialisco quando mi dicono di continuare il mio secondo racconto..Se è nato in un modo, deve morire in quel modo! E si, mi riferisco alla mia amica S..). Ciò non toglie che magari il personaggio di Rob e dell'impiccato (i miei preferiti) mi piacerebbe che venissero approfonditi con una loro storia a se stante.
O magari no. Magari è meglio lasciare l'anonimato all'impiccato ed alla sua vita.
C'è più gusto nell'immaginazione, no?



Biografia dell'Autore




Una foto dell'Autore
Marco Iannece nasce a Roma il 26 Febbraio del 1992.Alle medie capisce, grazie ad un corso di teatro, che la sua strada sarebbe stata il cinema. Studia poi presso una scuola per la formazione di odontotecnici con la speranza di trovare un lavoro non appena uscito.Nei cinque anni passati in quella scuola raggiunge obbiettivi importanti, politicamente parlando, fino a diventarne rappresentante d’istituto durante l’ultimo anno.Nel frattempo si dedica a numerose esperienze sportive e non,che lo aiutano ad accrescere la sua personalità. In seguito all'esperienza avuta in Croce Rossa sceglie di frequentare il corso di laurea in scienze infermieristiche all'Umberto I di Roma.Fra i suoi lavori si contano tre stesure col progetto di farne altrettanti cortometraggi e dell’ultimo periodo otto diversi progetti che, molto probabilmente, diventeranno dei fumetti grazie all'aiuto di alcuni amici e amiche.





Che dire? Lui ha il fegato di chiedere opinioni..e tu?
Se anche tu, come Marco, scrivi cortometraggi, o scrivi romanzi (o altro ancora) non esitare a visitare la sezione dedicata alle nuove promesse del panorama letterario!
Sarò lieta di recensire il vostro lavoro!





Briciole di memorie..racconti di vita. La mia.

|BRICIOLE DI MEMORIE| Riflessioni su facebook ad ora tarda

ottobre 05, 2012


Dio, madre natura, genetica o come la volete chiamare, dona un bel faccino agli inutili inconcludenti e una faccia mediocre agli intelligenti.
Sono stata abbindolata da bei ragazzi, ma, non appena ho capito che erano boriosi e inutili, li ho buttati nel cestino. 
Scartati, via.
Voglio solo un ragazzo che, crescendo, diventi UOMO, che mi ami e mi rispetti. Voglio solo qualcuno che non sia un adone, che non sia splendido come i personaggi maschili dei miei libri. 
Voglio una persona normale, comune, tipica e atipica allo stesso modo. Desidero una persona con cui condividere la mia intera esistenza, che non mi lasci per la prima troietta a caso, che mi veda sempre come il primo giorno in cui ci siamo conosciuti, che mi ami come se ogni giorno fosse l'ultimo, che non abbia altri occhi che per me.


Ok, sarà l'ora tarda, sarà che sono ispirata, sarà che...BOH!
Sarà che chiedo troppo...forse voglio solo tornare indietro, quando le cose rotte non si buttavano via ma si aggiustavano.


Mia nonna ha vissuto con mio nonno (buonanima) per 50 anni. 
Ieri era il loro anniversario di matrimonio, e non ho detto nulla per delicatezza, ma so che lei piange nella stanza accanto alla mia, ogni giorno, per un uomo che le ha fatto del male. Lo ha fatto a lei come lo ha fatto a noi. Ma noi tutti gli vorremo sempre bene, perché è grazie a lui che noi siamo qui.
50 anni, come disse una volta un prete, sono un miracolo. 
Ebbene, il miracolo lo ha fatto, in questo caso, mia nonna: lo ha accudito, servito e curato nel migliore dei modi. 
Nonostante tutto.


Noi delle nuove generazioni dovremmo solo vergognarci: buttiamo via gli amici, fidanzati, compagni, mariti come se gettassimo via un cellulare. 
Si può cambiare, si dice. 
Ma con COSA lo cambi? 
Ognuno di noi è unico ed irripetibile. 
E soffriamo come cani. 


Si dice non fare agli altri quello che non vorresti fatto a te, ma la gente continua a farti del male gratuitamente. Perché? Forse perché, in fin dei conti, anche se non abbiamo chip, come ci si stanca per un telefonino ci si stanca anche delle persone...quindi in cosa differiamo, noi, dalla ferraglia?
Buona riflessione ;)


Giuly


P.S. tornerò presto, ho solo avuto problemi di connessione e poco, pochissimo tempo per scrivere! Vi ho pubblicato, intanto, il mio ultimo stato su fb...lunghetto? Fortunatamente ho modificato la lunghezza del post!
Un bacioneeee!

Recensioni e commenti

|RECENSIONE| Princess (The betrayal of Natalie Hargrove) - Lauren Kate

settembre 06, 2012



Cari amici,

Ringrazio ognuno di voi per il sostegno, il calore, i commenti, le visite e le richieste d'amicizia.

E ringrazio anche chi mi ha scritto, per mail, che, leggendo un settimanale, per caso, ha trovato un pezzo sarcastico. “Sembrava scritto da te!”, ma non ero io!
Grazie per aver pensato che io potessi scrivere un pezzo per un giornale.
Io giornalista?
Chissà!
Per il momento, torno a scrivere di Lauren Kate.

Ho già scritto una recensione su tutta la saga di Fallen (clicca qui), ma Lauren Kate mi sorprende sempre. A dire il vero, avrei voluto scrivere di questo libro molti post fa, dato che è più di un anno che ho letto il libro e mi andava di dare il mio parere (sarcastico? Ma noooooooo!!!!) sul primo romanzo di questa favolosa scrittrice.

Come ben sappiamo, prima che uscisse Fallen, la Kate non era per nulla famosa.
Quindi nessuno si stupisce se, il suo primo romanzo, “The betrayal of Natalie Hargrove” (in italia tradotto in uno squallido “Princess”), sia passato in sordina.
Ma, adesso che la mitica Lauren è famosissima, chi si stupisce se vengono pubblicati anche i bozzetti delle trame lasciate a morire??



– Trama –



Copertina italiana del libro..
Natalie Hargrove è bella, considerevolmente ricca, abbastanza frivola, conosce tutti i segreti del trucco, ha un ragazzo possidente, le “amicizie” giuste, vestiti di marca e vive dalla parte giusta della città.
Ed è decisa a diventare Principessa della Palmetto High School.
A qualunque prezzo.
I pettegolezzi la danno come vincitrice sicura del titolo, insieme al suo ragazzo, ma non riesce a stare tranquilla: c'è un certo J.B. , il classico bellone cafone, che le mette i bastoni tra le ruote.
Anche lui è deciso a diventare Principe.
A qualunque costo.

Non è certo cosa ci sia stato tra Nat e J.B, ma lei ha un conto in sospeso con lui.

L'occasione della vendetta si presenta ad una festa ad alto tasso alcolico.
“Cosa c'è di meglio di un Justin Balmer quasi in coma etilico vestito e truccato da donna?”, pensa Natalie.

Peccato che i piani subdoli della ragazza vadano male e qualcuno ci lasci le penne..

Annientata dal senso di colpa via via crescente, rimorso e visioni, conosceremo la vera Nat: una ragazza fragile, un padre assente, una madre arrampicatrice sociale che ha come compagno un rozzissimo fioraio pieno di soldi. Che ha cambiato modo di essere solo per sfuggire ad un evento che l'ha sconvolta per sempre, un giorno di tanti anni prima, quando era ancora ingenua e si faceva chiamare Tal.

Ma adesso lei è Nat, la Principessa della Palmetto, e non può farsi vedere sconvolta.
E mentre finge, ancora, di essere in perfetta forma, il mondo dentro di lei si rompe pezzo dopo pezzo e va giù, giù, giù..
Fino all'epilogo.
Un biglietto di sola andata per New York.
Vita o morte?
Rimorso o oblio?


– Commento –

Come al solito, i nostri cari traduttori non capiscono che, il punto di forza del romanzo sta anche nel titolo del libro.

The betryal of Natalie Hargrove, ovvero L'inganno di Natalie Hargrove, c'entra molto di più che un patetico Princess, riferito solo e soltanto al fatto che lei vuole diventare Principessa della Palmetto.

Il titolo originale esprime la vera essenza del libro: la questione del diventare o no Principessa è rilevante solo al comprendere la psiche di questa ragazza, di quello che ha passato e di come affronta il tema dell'inganno che ha portato alla morte di una persona. Sostanzialmente, il fatto che riesca nel suo intento e di come venga schiacciata ed oppressa dal rimorso è il tema principale, anche se si parla solo di quanto Natalie voglia ottenere il titolo.

E' un ritratto duro di un popolo che noi italiani sconosciamo: le ragazze americane crescono con la formamentis malata che, alle superiori (da loro High School) devono ottenere i titoli, partecipare con abiti sontuosi ai balli ( i “Prom”) e devono essere sempre perfette. In pratica vivono per apparire come se, nella vita normale, sia importante essere stata Principessa della scuola di non so dove.
E cosi è anche la protagonista di questo romanzo. Sono sicura che Lauren Kate abbia scritto questo libro per sdoganare queste assurde usanze, e per far rendere conto al mondo di quanto siano spietate e cosa siano disposte a fare pur di essere Principesse per un giorno.

La fine è sconvolgente, e si scopre molto di più nelle ultime pagine che in tutto il libro.

Non tutti sono malvagi, non tutti dicono bugie, non tutti cambiano, non tutti sono stupidi. Non tutti mostrano chi sono davvero, e si nascondono dietro maschere che gli costano cara la pelle..

Bello, bello, bello!

Davvero consigliatissimo!

Pro o contro?


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