|REVIEW PARTY| La nube purpurea - Matthew Phipps Shiel

gennaio 28, 2020









Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto. Pubblicato agli albori del Ventesimo secolo, "La nube purpurea" è riconosciuto come uno dei grandi capolavori della fantascienza: un grandioso racconto emblematico dei più sinistri incubi novecenteschi, ma anche un'epica vicenda di rovina e rinascita, fine e principio.


















Il giovane dottore Adam Jeffson, convinto dall’ambiziosa fidanzata a raggiungere il polo Nord per ottenere l’eredità dell’uomo più ricco del mondo, s’imbarcherà sulla Boreal. Lui, proprio lui che neanche vede le strane coincidenze che hanno permeato l’intero quanto difficoltoso viaggio, incredibilmente riuscirà a raggiungere il polo. Ma ecco che una strana nube dal colore rossiccio stermina l’intera popolazione globale con l’esalazione dal profumo di fiori di pesco.
Questo sarà solo il principio della fine per la psiche di Adam che, rimasto ormai solo tra le infinite strade deserte, dovrà fare i conti con se stesso.



Ad un anno di distanza dalla ripubblicazione – riveduta, corretta e in versione integrale a cura di Davide De Boni – sulla collana Urania, ritorna in libreria, con una veste grafica accattivante, La nube purpurea, capolavoro visionario di Matthew Phipps Shiel del 1901 e precursore del genere fanta-apocalittico.
Sebbene sia un testo datato di oltre cento anni, ciò che si nota è la sconcertante attualità del romanzo: Adam ci guida nell’allucinazione di una psiche spezzata, in cui l’ambizione e l’indifferenza spadroneggiano. Ci fa vedere quanto l’uomo non riesca a comprendere i propri errori, quanto sia materialista e quanto soffra per la solitudine.
Shiel, con una scrittura potente, evocativa ed emblematica, riesce a far immergere il lettore in un testo che è permeato dall’ineluttabilità della predestinazione: non è un caso che Adam sia sopravvissuto, non è un caso nulla di ciò che succede. Non è un caso che, essendo da solo, si senta il padrone del mondo e che venga colto dai deliri di onnipotenza.
Ma con che diritto ci si sente padroni di ciò che non ci appartiene?




La nube purpurea è una storia di distruzione totale e rinascita, forse fin troppo reale nel delirio, che, grazie alle forti riflessioni sull’animo umano, lascerà un segno indelebile nei lettori.





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Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale





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