|RECENSIONE| Problems: stupefacenti complicazioni - Jade Sharma

marzo 27, 2019








PROBLEMS: STUPEFACENTI COMPLICAZIONI


di 
Jade Sharma


Maya è una giovane newyorkese la cui vita è un castello fatto di carte che si reggono in un equilibrio precario: un lavoro senza sbocco in una libreria, un matrimonio con un marito alcolizzato, una relazione con un professore anziano e indifferente, una tesi mai finita di scrivere, un disturbo alimentare e un'assunzione moderata e controllata di eroina. Ma basta poco perché il castello di carte crolli e la vita di Maya comincia a sfuggirle di mano, costringendola a compiere delle scelte estreme. Protagonista assoluta del romanzo è la voce schietta e arguta della sua autolesionista narratrice e il modo in cui ritrae le difficoltà che si trova ad affrontare in quanto donna sola, riflessiva e imperfetta in un mondo indifferente. Il risultato è un libro che prende ogni luogo comune delle storie di dipendenza, riabilitazione e redenzione e li riduce a pezzi senza pietà.















Maya è sposata con un alcolizzato, ha come amante il suo professore universitario, è anoressica ed eroinomane.
La sua vita non la soddisfa, sperpera quei pochi soldi che guadagna in droga e si accompagna con gente molto poco raccomandabile.
Una vita piena di caos che la farà scontrare con la realtà più dura e difficile, generata dalle sue scelte e dai suoi errori. 



Problems: stupefacenti complicazioni è un romanzo che, sotto un linguaggio schietto e senza filtri, cela il dramma della non accettazione di sè.
I media bombardano e propinano ideali standard impensabili per i comuni mortali, quelli che per conformazione fisica non arriveranno mai, neanche con le diete più ferree, ad indossare la famigerata taglia 42.
E' un problema? 
Non dovrebbe esserlo, ma non è raro vedere che star cinematografiche ricorrano a interventi chirurgici di liposuzione o finiscano direttamente nelle cliniche e nei rehab - i centri di cura e disintossicazione da qualsiasi dipendenza.
E' un libro duro e forte, che fa assistere impotenti all'autodistruzione di Maya: potrebbe laurearsi, ma non si decide a terminare di scrivere la tesi; ha una relazione extraconiugale con il suo anziano professore universitario; per dimagrire mangia qualcosa solo quando sta per svenire; non vuole smettere di drogarsi, preferendo calma e benessere artificiali.
Fa rabbia che una ragazza che potrebbe ottenere tutto sperpera la sua vita dietro alle polveri sintetiche e distrugge quel poco di buono che ha costruito.



Jade Sharma non perdona e, tramite la sua arguta protagonista, disseziona la società odierna ed il quadro che dipinge è disastroso: parla di violenza verbale e psicologica, del razzismo, della svalutazione della donna, la corsa alla maternità a causa dell'orologio biologico e l'ostentazione dei figli come trofeo, la tecnologia imperante che distrugge gli ideali e li rimpiazza con quelli che la moda impone, la difficoltà del trovare lavoro e realizzarsi, l'andare in clinica per disintossicarsi ma non volerlo realmente. 
Un libro dai temi caldi, destinato ad un pubblico adulto, che denuncia tutto ciò che è distruttivo per se stessi e per la comunità, senza però lasciare indietro la speranza di un mondo migliore che, come una flebile luce in una stanza buia, sta a noi edificare con l'abbattimento di ogni convenzione.
E magari, quando a Natale ed a tutte le altre feste comandate, i parenti chiederanno «Quindi, che fai nella vita?», non odiamo questa domanda come la protagonista Maya: è lo sprone che ci serve per vivere appieno la nostra vita e gioire per i piccoli traguardi che, quotidianamente, lottiamo per realizzare, perché "La vita non è breve. La vita è lunga. E' per questo che devi fare qualcosa".








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Si ringrazia la CE Pidgin Edizioni per l'invio del libro cartaceo





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