|RECENSIONE| Atlante delle ceneri - Blake Butler

gennaio 10, 2019






ATLANTE DELLE CENERI


di Blake Butler


Il mondo è stato colpito da una serie di piaghe e ora le case sono sommerse nel fango, dal cielo piovono vetro e inchiostro, le persone scompaiono nel nulla e le città si sono ridotte a reperti urbani di una società che non esiste più. Alcuni superstiti calcano ancora le strade rovinate, ripercorrendo all'indietro i passi della loro vita passata, accarezzando le fotografie di coloro che hanno perduto e cercando un barlume di luce e una promessa di futuro nella nebbia di un oscuro presente. Questo romanzo a racconti, attraverso uno stile di scrittura che mescola un linguaggio poetico ed evocativo con stili narrativi differenti, racconta il sentimento della perdita, la voglia di evadere e la disperata necessità di speranza e fertilità in un mondo arido e tetro in cui è rimasto poco a cui aggrapparsi.











Tra la devastazione del mondo, si aggirano i narratori e le narratrici (molti dei quali senza nome) che popolano quel che rimane del pianeta. 
Persone che hanno perso tutto, che si muovono a disagio nella loro pelle, che soffrono per la scomparsa di chi amano ed hanno amato, che si interrogano sul perché loro sono ancora in vita e come sono sopravvissuti a tutte le piaghe peggiori che potessero scatenarsi.
Persone che di umano ormai non hanno più quasi nulla, se non la speranza che nasce sempre dopo aver sopportato il dolore. Una cosa tipicamente umana, che in psicologia viene chiamata resilienza (la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà) e che è, di fatto, l'unica àncora di salvezza per rimanere lucidi e sopportare un altro giorno in assenza di chi non ritornerà più.
Persone che, prima di andare avanti (nonostante non ne abbiano motivo) e chiudere con il passato, hanno scritto ed affidato i loro ricordi, le loro emozioni, la loro vita alla carta.
Ed è questo, ciò che il lettore si troverà tra le mani: un libro di 200 pagine dai bordi anneriti come i corpi dei narratori ma che conservano al centro un cuore puro e pronto a lottare per la sopravvivenza, un "prontuario tardivo" che arriva in tempo per far riflettere sulle sorti del mondo ed a cosa le nostre azioni sconsiderate nei confronti del pianeta e del prossimo ci condurranno. Un atlante della desolazione, di cui rimane solo la cenere di ciò che è stato e mai più ritornerà.



Il libro - una romanzo di racconti narrati con stili diversi e che sono frutto di una mescolanza di generi - non ha una trama ben definita, ci si ritrova all'improvviso catapultati dentro un incubo, i cambi a volte sono bruschi ed interrompono le storie all'improvviso. 
Tutto, in questo romanzo, ha l'aria di respingere le regole base della narrazione fluida, con lo scopo di far sentire soffocati e senza speranza, far immedesimare il lettore e farlo entrare nella pelle dei personaggi, fargli respirare la stessa aria tossica e fargli provare lo stesso disorientamento, impotenza e rabbia, scavando nella psicologia e nelle miserie umane. 
Indubbiamente è una lettura difficile, ma che vale ogni singolo attimo dedicatogli.



Blake Butler confeziona un piccolo gioiellino sperimentale, curato alla perfezione dalla Pidgin Edizioni in tutti gli aspetti, che cela dietro tutto il suo componimento un significato profondo: curare, amare e rispettare la Terra e le persone che ci circondano perché, una volta persi, c'è solo la desolazione di una vita vuota.
  




Recensione a cura di:






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Si ringrazia la CE Pidgin Edizioni per l'invio del libro cartaceo





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2 Comments

Mi piace sapere cosa ne pensano i miei lettori <3

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