[BLOGTOUR] "Il ragazzo bendato" e "La Furia e le Stelle" - Abel Montero

agosto 26, 2018



Buongiorno lettori!


Oggi ospito la sesta tappa del BlogTour dedicato alle riedizioni dei libri di Abel Montero Il ragazzo bendato e La Furia e le Stelle
Di seguito potrete leggere qualche curiosità sul self publishing!








LA FURIA E LE STELLE
Saga del Protettorato - Origini


di
Abel Montero







Editore: Self
Data di uscita: 2018
Formato: ebook/ copertina flessibile
Pagine: 440








Un nastro invisibile lega quattro generazioni. 
Una minaccia nascosta è pronta ad attaccare quattro persone solo apparentemente non collegate tra loro. 
Dal mondo di oggi a quello del Primo Dopoguerra per correre indietro alla fine del diciannovesimo secolo, LA FURIA E LE STELLE racconta la storia di un libro misterioso, di un tesoro incredibile, e della guerra per controllare il suo potere immenso. 
Quattro epoche diverse, un solo nemico. 
Quattro generazioni lontane, un solo destino. 












IL RAGAZZO BENDATO
Saga del Protettorato - Libro 1


di
Abel Montero









Editore: Self
Data di uscita: 2018
Formato: ebook/ copertina flessibile
Pagine: 571








"Laura è una giovane Ufficiale delle Forze. 
Dopo la Nuova Notte dei Fuochi tutto è cambiato. L'Europa è caduta. Adesso a dettare legge è un immenso conglomerato delle più potenti corporazioni del pianeta. Hanno portato ordine, pace e protezione. Decidono loro cosa è giusto, sbagliato, chi vive e chi muore. 
Si fanno chiamare "Il Protettorato". 
Laura è sveglia, efficiente, affidabile e crede ciecamente nel valore del servizio che svolge ma, sulle tracce di un serial killer che sta lasciando dietro di sé una scia di morti assurde, fa una scoperta incredibile. 
Dal primo momento in cui i loro occhi si incrociano lei capisce. 
Lui è unico, e ha le risposte alle sue domande. 
Quando lo incontra, si scatena un potere inimmaginabile." 


Questo nuovo volume comprende tutti i precedenti romanzi intitolati 
- IL RAGAZZO BENDATO: RISVEGLIO 
- IL RAGAZZO BENDATO: MAGIA 
- IL RAGAZZO BENDATO: TEMPESTA






























In questa sesta tappa del BlogTour dedicato alla riedizione de "Il ragazzo bendato" e "La Furia e le Stelle" parleremo di curiosità riguardo i romanzi self published.
Come e cosa cambia tra una pubblicazione self ed una con una casa editrice?


- Questa è una domanda molto importante, e sono felice che tu me l'abbia posta, perché credo di poter contribuire a chiarire alcuni aspetti e forse anche sfatare alcune leggende metropolitane.
L'autopubblicazione (o self publishing) è un fenomeno che ha avuto origine oltreoceano dove il mercato editoriale si è evoluto molto più velocemente che dalle nostre parti.
Oggi l'autopubblicazione a livello internazionale si distingue dall'editoria tradizionale per un fattore tanto semplice quanto determinante.

Un libro autopubblicato è stato prodotto da una persona che si è sobbarcata tutti gli oneri professionali ed economici,  dalla scrittura in sé, all'impaginazione, all'editing, al marketing e all'approccio ai canali di distribuzione, ma ti spiegherò più nel dettaglio il processo più avanti.
L'editoria tradizionale segue invece un approccio diverso in cui lo scrittore si occupa solo della parte puramente creativa, e a seconda degli accordi contrattuali e della sua fama, o il tuo peso mediatico, può avere più o meno voce in capitolo sul prodotto finale.

In sostanza un libro pubblicato da una casa editrice oggi è il frutto del lavoro di molte persone, che potrebbero non essere state sotto diretto controllo dell'autore, mentre un libro autopubblicato è per la maggior parte delle volte il frutto del totale controllo creativo di una singola persona, l'autore appunto.




Hai iniziato la tua carriera di scrittore su Wattpad, piattaforma gratuita in cui si può leggere gratuitamente i libri caricati dagli utenti.
Quanto aiuta farsi conoscere prima di pubblicare?


- Sì, sono molto legato emotivamente a quella piattaforma perché mi ha permesso di crescere come autore e credo che sia anche stata uno strumento assolutamente impareggiabile per fare pratica ed affinare le mie capacità narrative, come anche imparare ad avere a che fare con un vasto pubblico.
Credo Wattpad dia l'opportunità a tutti di generare un piccolo zoccolo duro di utenti che che vorranno seguirti durante il tuo percorso di crescita personale e come autore. Se poi si riescono ad ottenere grandi numeri a livello di visualizzazioni, allora una porzione di quei lettori potrebbero trasformarsi anche in potenziali acquirenti se si vuole fare della scrittura un lavoro, indipendentemente dal tipo di editoria scelta, che sia tradizionale o autoprodotta.
Spesso però quando si passa dalla scrittura per hobby alla scrittura professionale, il tempo da dedicare a Wattpad diventa veramente scarso e ci si potrebbe trovare davanti ad un bivio, quindi costretti a scegliere quanto tempo investire su quella piattaforma e quanto alla scrittura come lavoro. 




Qual è il processo ideale per arrivare all'autopubblicazione?
C'è un iter da seguire?


- Anche questa è un'ottima domanda.
Credo che l'autopubblicazione debba essere affrontata con la dovuta serietà e soprattutto con la consapevolezza di ciò che rappresenta, oltre che degli oneri che porterà con sé e che andranno a ricadere sulle spalle di chiunque la scelga.

Quando si decide di autopubblicare uno dei propri lavori si accetta, come ti accennavo prima, di mettersi completamente in gioco e di divenire responsabili di ogni singolo aspetto del prodotto finale che il lettore potrà possedere sul proprio ebook reader o stringere tra le mani con una edizione cartacea.
Visto che il processo produttivo dietro al libro autoprodotto è lungo e spesso anche difficoltoso, bisogna essere onesti con sé stessi e farsi alcune domande.
Se non si è in grado di investire una grande quantità di tempo e risorse (in alcuni casi anche economiche) nella produzione di un libro, allora la via dell'autopubblicazione è sicuramente quella sbagliata. Un autore che affronta l'autopubblicazione come una scorciatoia, perché è stato rifiutato da molte case editrici o che crede che sia semplicemente un modo più facile per raggiungere il suo pubblico, si sta illudendo.

Chi sceglie la via della pubblicazione tradizionale sa che dovrà preoccuparsi fondamentalmente di scrivere e di revisionare il proprio prodotto. Se poi è anche una persona che ha delle buone capacità comunicative, e uno spirito imprenditoriale spiccato, allora potrà anche sobbarcarsi indipendentemente alcune parti della comunicazione e della promozione del proprio romanzo, a proprio diretto vantaggio.
Ma questo non è strettamente indispensabile per far parte di quel tipo di ambiente, mentre è indispensabile per chi pubblica da indipendente.

Quindi, in parole povere, se si ha il desiderio e si è capaci di rimboccarsi le maniche e fare tutto, o quasi tutto, da soli allora il Self publishing è sicuramente la via migliore. Chi ritiene di non esserne capace allora dovrebbe scartare questa opzione in toto o prendersi il tempo di acquisire alcune competenze che esulano dalla scrittura in sé  prima di gettarsi nel mercato.




Molti credono che, dietro un testo autopubblicato, non ci sia la cura che si potrebbe avere solo affidandosi ad una casa editrice.
Quanto c'è di vero in questa credenza diffusa?


- Purtroppo questa convinzione potrebbe essere spesso fondata. Questo a causa di una mole di prodotti autopubblicati che a mio parere non sono degni di essere condivisi pubblicamente, proprio perché sono stati messi sul mercato senza la dovuta cura. Ne sono consapevole e questa cosa mi fa male al cuore perché purtroppo la mancanza di attenzione che gli autori hanno dedicato a quei prodotti si riflette negativamente su tutta la categoria dei romanzi autopubblicati.
Ma non è difficile trovare romanzi autoprodotti che sfoggiano valori produttivi altissimi. In realtà basta dare una buona occhiata alla qualità della copertina e della sinossi per avere un'idea piuttosto chiara del prodotto che si potrà comprare.
Grazie al cielo poi la maggior parte degli autori autopubblicati passa attraverso Amazon. Lì è possibile scaricare l'anteprima del prodotto e accertarsi personalmente del tipo di attenzione che è stata dedicata alla pubblicazione.

La situazione attuale, purtroppo, è frutto di un lungo periodo in cui un atteggiamento superficiale riguardo all'auto pubblicazione ha spadroneggiato. Molti credono ancora che i romanzi self published siano tutti “fatti in casa”, con superficialità e un po' tanta faciloneria. È una semplificazione ingiusta e pericolosa.
In realtà, come ti accennavo prima, si tratta più che altro di una differenza di impostazione pratica, e di un desiderio l'autore di avere il controllo creativo totale sulla propria opera. Un autore indipendente, molto probabilmente, passerà con editor, grafici, proof readers e impaginatori la stessa quantità di tempo, se non di più, che ci passerebbe un autore pubblicato in maniera tradizionale.
La differenza fondamentale è che l'autore autoprodotto dovrà pagare di tasca propria tutte quelle maestranze mentre un autore pubblicato tradizionalmente potrà lasciare quegli oneri alla casa editrice.

Ma il primo potrà guadagnare sul prezzo di copertina percentuale molto maggiori, mentre il secondo dovrà fare affidamento solo sull'anticipo che la casa editrice di corrisponderà e sulle eventuali royalties se le vendite superassero le previsioni.
Proprio in questi giorni ho potuto assistere, con grandissimo orgoglio, al lancio di PENSWORD.
Si tratta di un progetto a cui ho voluto aderire immediatamente e con grande entusiasmo. L'associazione riunisce autoeditori come me, che condividono le proprie competenze professionali allo scopo di supervisionare la produzione di romanzi di qualità superiore. Il logo PENSWORD è una garanzia per i lettori. Avranno tra le mani un romanzo realizzato secondo gli standard più alti possibili per quanto riguarda editing, post produzione impatto grafico e commercializzazione. Lo scopo è quello di sfatare i miti che ti accennavo prima e di aiutare gli autori indipendenti che fanno parte dell'associazione attraverso la condivisione di competenze specifiche che altrimenti sarebbero al di fuori della loro portata .


È un progetto che secondo me ha un enorme potenziale e sono sicuro che presto ci porterà grandi soddisfazioni.




Una volta pubblicato, il romanzo deve essere pubblicizzato.
Non avendo una casa editrice che provvede, a chi ti affidi per il marketing e la promozione?



- Il processo produttivo dietro un romanzo autoprodotto può essere molto lungo. 
Dopo aver scritto la prima, la seconda o la terza revisione del proprio romanzo, questo dovrà passare per le mani di un editor, che potrebbe modificare il manoscritto profondamente, e portare l'autore a rivederlo ancora diverse volte prima di potersi dire soddisfatto.
Poi ci sarà il proofreading, e infine si potrà passare alla fase più puramente commerciale.
Il modo più saggio di diffondere il proprio romanzo, soprattutto se si è degli autori esordienti, è quello di farlo conoscere agli addetti ai lavori con largo anticipo sulla data di pubblicazione. Ciò significa che è necessario contattare blogger, giornalisti, booktubers mesi e mesi prima della data di rilascio e adoperarsi per convincerli a leggere il romanzo, poi a collaborare alla promozione con interventi su blog e testate giornalistiche, poi recensioni.
Nessuno compra un libro di cui non si sa niente. Quindi la promozione e il marketing del proprio prodotto sono fondamentali tanto quanto la produzione di un buon libro in sé.
Nessuno compra un capolavoro se nessuno sa che esiste.
Per un autoeditore tutto questo lavoro può essere spaventoso e faticoso. Ma nessun dottore vi prescriverà di scrivere il vostro libro in maniera indipendente, tantomeno di pubblicarlo in maniera indipendente. Quindi chi decide di farlo dovete poi essere capace di pubblicizzarsi e “vendersi” nella maniera migliore.

E purtroppo ho anche una brutta notizia per chi pensa che pubblicando in maniera tradizionale, quindi attraverso una casa editrice, dovrà sempre e solo impegnarsi unicamente della scrittura.
Oggi sempre più spesso, le case editrici investono poco o nulla promozione di autori emergenti. Soltanto se si ha un nome ben stabilito, o sia già popolari,  si viene spinti anche attraverso i media, o i social network. 

Chi ha strappato un contratto con una casa editrice, anche di alto livello, potrebbe dover reinvestire di propria tasca grosse somme di denaro per pubblicizzarsi, proprio perché tutta questa parte promozionale potrebbe non far parte degli accordi contrattuali.
Quindi bisogna fare attenzione chiedersi se vale la pena di spendere quella somma di tempo e danaro al beneficio parziale anche della casa editrice o di reinvestire quella stessa somma e puntare sulla pubblicazione indipendente avendone vantaggi economici infinitamente superiori.


Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del self?


- Prima di tutto il controllo creativo.
Il mercato editoriale è, per l'appunto un mercato, che vive di prodotti che devono essere venduti. Se questi prodotti non rispettano le linee guida della richiesta del pubblico o di alcuni standard imposti dall'editoria stessa, difficilmente verranno pubblicati.
Un romanzo autoprodotto può avere un valore artistico altissimo e non rispettare la maggior parte dei dettami dell'editoria tradizionale.
Con l'autopubblicazione, un autore può esprimere liberamente il messaggio che vuole inviare senza sottostare a certe regole che diventano sempre più aride, ogni giorno che passa.
Lo svantaggio, se così possiamo definirlo, è che la produzione indipendente ci costringe ad acquisire delle capacità che avremmo volentieri delegato a qualcun altro o a sobbarcarci degli oneri economici che forse non avevano preventivato.
Un autore indipendente si ritrova presto a essere anche una sorta di imprenditore, perché deve essere capace di affrontare diverse maestranze allo scopo di mantenere quel tipo di controllo che ti accennavo prima. Può essere un'esperienza piuttosto solitaria, ma se la si affronta con la giusta serietà non è difficile trovare collaboratori di grande valore che possono contribuire a rendere il prodotto finale infinitamente migliore.


Raccontaci la tua esperienza.

- Mi piacerebbe poter dire di essere uno di quegli scrittori prodigio che scrivevano romanzi già a 11 o 12 anni.
In realtà non è assolutamente così.
Ho iniziato a scrivere da adulto, in un periodo di profonda depressione, cercando di trovare nella scrittura un modo per estraniare la mia mente delle sofferenze.
Ho conosciuto Wattpad per caso, mi sono innamorato delle sue potenzialità e mi sono gettato a capofitto nella stesura di quel romanzo che avevo nel cassetto da tanti anni ma che non riuscivo a completare. Il desiderio di condividerlo con altri, e di metterlo in vendita, è cresciuto costantemente fino a quando l'anno scorso non ho tentato la via del l'autopubblicazione.
Ma l'ho fatto senza le conoscenze necessarie e la preparazione dovuta, quindi i risultati sono stati buoni ma non eccellenti.

Negli ultimi 12 mesi ho imparato tantissimo e le nuove edizioni dei miei primi due romanzi credo dimostrino in maniera piuttosto evidente questa crescita.
Spero proprio che il pubblico apprezzerà ciò che ho prodotto e che mi darai la possibilità di continuare a mettere nero su bianco, e di condividere, tutte le idee che ho in testa e le storie che voglio raccontare



Quali consigli dai ad un emergente che si vuole cimentare nella pubblicazione?


- Io consiglio a tutti di amare, e rispettare allo stesso tempo, la scrittura.
Nessuno ci costringe a condividere con altri ciò che abbiamo scritto.
Ma se vogliamo farlo dobbiamo assicurarci che ciò che mettiamo nelle mani dei potenziali clienti sia davvero meritevole del tempo che loro investiranno leggendolo. E per coltivare questa certezza dovremmo aver trattato il mestiere della scrittura con la dovuta riverenza. Bisogna scrivere tutti i giorni non soltanto con il desiderio di esprimersi ma anche con quello di imparare sempre di più e di migliorare le proprie capacità comunicative.
Un romanzo, in ebook o cartaceo, è il risultato di un lavoro lungo e appassionato.
È necessario essere onesti con sé stessi, accettare le critiche e trarre il meglio anche dalle svelenate o da gli sgambetti.
La scrittura è un percorso che molti affrontano e che altrettanti abbandonano. 
Dobbiamo sentirci onorati di poter stare su questa strada, tenendo la mente e il cuore aperto alle possibilità e sforzandoci di restare umili, sempre.




Ringrazio Abel Montero per questi preziosi consigli e per aver scelto il mio blog per parlare di un argomento tanto discusso.


Vi ricordo che è online la mia recensione senza spoiler de "La Furia e le Stelle" (clicca qui per leggerla) e "Il ragazzo bendato" (prossimamente).







L'Autore: Abel Montero



Abel Montero è frutto del folle amore che ha mescolato sangue siciliano e venezuelano.
Scopre fin da piccolissimo che preferisce tenere gli occhi puntati verso le stelle, o sprofondati tra le pagine di un romanzo, piuttosto che metterli a fuoco sul presente che lo circonda.
Appassionato di pittura classica, ritrattista a tempo perso, inforna senza sosta dolci che grondano troppa cioccolata.
Tra i fondatori del podcast HUGMENTED, si è occupato di pubblicità, ma ha mollato il lavoro per dedicarsi alla scrittura.
Condivide con successo i suoi racconti sulla piattaforma di social reading Wattpad e il suo racconto d'esordio:
IL RAGAZZO BENDATO, ha vinto ai Wattys 2016, il più grande concorso letterario online del mondo

e il suo seguito: IL GIORNO DELL'ESECUZIONE, ha vinto all'edizione 2017





 Intervista a cura di:










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